Elezioni comunali: manovre a sinistra

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 novembre 2008 15:22
Elezioni comunali: manovre a sinistra

Firenze 14 novembre 2008- Valdo Spini muove i primi passi dopo la sua dichiarazione di disponibilità ad accettare la candidatura a sindaco di Firenze. Spini si è incontrato nella mattinata di oggi con il segretario socialista, Riccardo Nencini. I due hanno convenuto sul fatto che la decisione del Pd di non effettuare le primarie di coalizione, e questo solo nella città di Firenze, rappresenti qualcosa di difficilmente giustificabile. Spini ha confermato da parte sua di essere disponibile a partecipare a primarie di coalizione, anche perché, sottolineano Spini e Nencini “non avremmo certo timore di sottoporci ad un giudizio democratico ampio, aperto e partecipato”.
Davanti a una platea di oltre cento partecipanti si è svolta nei giorni scorsi (11 novembre) alla Casa del popolo “Le panche” un’assemblea, convocata dai Comitati dei Cittadini di Firenze, nella quale sono state documentate le più inquietanti situazioni della città di Firenze.

Erano presenti rappresentanti di numerosi comitati cittadini, di Un altra città un altro mondo, del Partito Umanista, dell’associazione "I Grilli" degli Amici di Beppe Grillo di Firenze, di Rifondazione Comunista, Mario Razzanelli, Costanza Geddes da Filicaia, delegata da Valdo Spini. La vita a Firenze è per tutti sempre più difficile: grandi opere infrastrutturali inutili e mal progettate, cementificazione, distruzione del verde urbano, assenza di un piano generale della mobilità, espulsione di attività e cittadini dal centro storico, inquinamento atmosferico stanno impoverendo e soffocando la nostra città.

Sono queste le conseguenze del modello di città sostenuto da chi ha amministrato la città in questi anni. Alcuni di questi processi stanno avendo un’accelerazione in prossimità della scadenza del mandato amministrativo; E’ stato pertanto richiesto a tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale di sostenere una moratoria di fine legislatura che impedisca a questa Giunta di realizzare frettolosamente ulteriori scempi che recherebbero danni esiziali alla città e ipotecherebbero drammaticamente l’attività della prossima Amministrazione.

Vincenzo Ramalli del Comitato Popolare di Rifredi ha presentato l’iniziativa. Sono poi intervenuti: Giorgio Pizziolo, dei Comitati dei Cittadini (Una riflessione generale alla vigilia dell’approvazione del Piano Strutturale), Ornella De Zordo, consigliere comunale di Un’altra città un altro mondo (Un caso esemplare: la vicenda della Multiplex di Novoli), Massimo Cervelli, Cobas Regione Toscana (Aspetti dell’indebitamento pubblico. Il caso delle sedi della Regione Toscana), Paolo Celebre, dei Comitati dei Cittadini (Nodo fiorentino Alta Velocità, Tramvia , mobilità a Firenze: le proposte alternative), Mario Bencivenni, dei Comitati dei Cittadini (Elementi del problema casa a Firenze).

A conclusione, Franca Gianoni, del Comitato “San Salvi chi può”, ha presentato l’Appello per una moratoria degli scempi di fine legislatura.
«Al di là dei possibili e utili confronti su spunti programmatici che si dovessero svolgere durante la campagna per le primarie del Partito Democratico, riteniamo che un corretto e lineare percorso politico richieda a questo punto lo svolgimento delle primarie del PD, e l'apertura con la candidata o il candidato che risulterà vincente del necessario confronto per la verifica della possibilità di una convergenza programmatica per la costituzione dell'alleanza di centrosinistra».

E' quanto hanno dichiarato i consiglieri Luca Pettini e Daniele Baruzzi (La Sinistra) e Maurizio De Santis. «Nell'incontro di stasera alla sede del PD - hanno spiegato - abbiamo preso visione del programma quadro che questa forza politica propone come cornice programmatica alle altre forze della coalizione. Confermiamo la nostra volontà di proseguire nel confronto politico per costruire un nuovo centrosinistra in grado di battere le destre e governare Firenze. «Tuttavia - hanno aggiunto Pettini, Baruzzi e De Santis - la scelta da parte del Partito Democratico di organizzare elezioni primarie per il futuro sindaco di Firenze aperte solo ad esponenti del PD rende impossibile configurare questo come un appuntamento di tutta la possibile alleanza di centrosinistra, e quindi ad oggi individuare, in questa fase, un percorso di condivisione politico-programmatica tra le diverse forze politiche».

«La Sinistra di Firenze, che il 24 novembre prossimo terrà la sua prima assemblea costituente - hanno concluso - lavorerà per presentare un suo programma sul quale chiamerà i candidati del PD a confrontarsi».
Netto è il giudizio negativo del PRC sulla gestione della Provincia in questi cinque anni: la giunta Renzi, divenuta di fatto un monocolore Pd dopo l’uscita dalla maggioranza dei Verdi, si è caratterizzata con un profilo moderato e centrista, sia nelle scelte di merito (conferma degli inceneritori, delle grandi opere, nelle scelte di bilancio e di gestione del territorio), sia nel metodo di governo sempre più segnato dal protagonismo berlusconiano del presidente.

Il gruppo PRC coerente con il mandato ricevuto dagli elettori svilupperà il proprio impegno nei prossimi mesi sul nuovo piano interprovinciale, previsto dalla legge regionale entro l’agosto 2009, per una gestione rifiuti senza incenerimento e in direzione della strategia rifiuti zero; sulla revisione del Piano Territoriale di Coordinamento (PTCP) per un’urbanistica che fermi il consumo di territorio e dia risposte ai bisogni sociali a partire dalla casa; sulle crisi aziendali e per garantire la sicurezza del e sul lavoro; sul trasporto pubblico e una diversa mobilità contro la logica delle grandi opere, dell’alta velocità e della speculazione nelle ex aree ferroviarie; sul rilancio di un forte ruolo pubblico nella Centrale del Latte e nell’azienda agraria Mondeggi – Lappeggi contro ogni ipotesi di svendita e di privatizzazione.

In questo contesto e su questi obiettivi il PRC propone alle forze di sinistra, alle realtà sociali e di movimento interessate di costruire un programma in alternativa al Pd per le prossime elezioni provinciali, un programma in grado di sbarrare la strada alle destre sul piano politico e culturale per contrastare gli effetti dell’attuale devastante crisi sociale che colpisce lavoratori, precari, giovani e famiglie. Per questi motivi non ci interessa partecipare alla lotteria delle primarie Pd poiché riteniamo che questa competizione, caratterizzata da una forte personalizzazione legata solo sull’immagine dei candidati, sia stata impostata su metodi che allontanano la politica dai contenuti e quindi dai reali bisogni dei cittadini e dei territori.

Un metodo che denota per altro la presunzione di autosufficienza del PD alla quale gli altri soggetti sono chiamati ad accodarsi. Non “tiferemo” per nessuno candidato, ci preoccupa il fatto che il Presidente Matteo Renzi, dimentico del suo ruolo istituzionale, in questi mesi, preso solo dalla competizione pre-elettorale, abbia accentuato i toni personalistici utilizzando in modo improprio risorse, servizi e strumenti in queste primarie (come ad esempio l’invio a tutti i dipendenti della Provincia di una lettera con la quale sponsorizza la propria candidatura).

In merito alla costituzione in queste settimane, anche in Provincia, del gruppo consiliare “La sinistra”, il PRC la considera una forzatura del mandato ricevuto dai consiglieri, un’operazione di ceto politico, una scelta di rottura che non favorisce il coordinamento e l’unità a sinistra, che come PRC abbiamo sempre sostenuto, una scelta funzionale principalmente alla ricerca di un accordo subalterno al Pd, rispetto al quale servono invece scelte chiare e di alternativa.

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