Obama è il nuovo presidente USA: il cambiamento è arrivato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 novembre 2008 00:24
Obama è il nuovo presidente USA: il cambiamento è arrivato

Il neo presidente degli Stati Uniti saluta l'elezione da Chicago: ''La strada da percorrere sarà lunga. La salita scoscesa. Ma ce la faremo''. In Arizona John McCain ammette la sconfitta: ''E' un'elezione storica''. Il Vaticano: ''Dio lo assista nella sua grandissima responsabilità''. Napolitano: ''Gran giorno''. Berlusconi: ''La collaborazione con gli Usa continuerà ad aumentare''. Veltroni: ''Una vittoria che può cambiare il mondo''. Il presidente russo, nel suo primo discorso alla nazione, a poche ore dall'elezione di Barack Obama negli Stati Uniti, ha preannunciato il dislocamento di 'Iskander' a corta gittata, ha messo in chiaro che Mosca ''non rinuncerà al suo ruolo nel Caucaso''.
La soddisfazione per l'elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti, un democratico dopo otto anni di gestione repubblicana, trapela anche dalle parole del presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, che vede in Obama «l'uomo giusto per restituire agli Usa una forte capacità di dialogo con tanta parte del mondo.

Cosa che, durante la presidenza Bush, si era seriamente compromessa». Martini sottolinea «la grande partecipazione al voto da parte dei cittadini statunitensi, soprattutto dei giovani che alla fine, dopo l'annuncio della vittoria di Obama, hanno festeggiato. Una gioia che esprime la speranza per un cambiamento radicale, la voglia di imboccare una nuova direzione». Infine, secondo il presidente della Regione «l'arrivo di Obama renderà ancora più solida la già grande amicizia esistente tra Toscana ed Usa.

La scelta del senatore dell'Illinois avviene sotto il segno dell'interculturalità, di una positiva tensione per il confronto, della capacità degli Usa di sapersi adattare al nuovo contesto sociale mondiale».
“Nel 2012 ricorderemo i 500 anni dalla morte di Amerigo Vespucci, l’uomo che ha dato il nome agli Stati Uniti. Sarebbe fantastico vedere atterrare l’Air Force One all’aeroporto Vespucci di Firenze (rinnovato, naturalmente) e celebrare con il Presidente Obama l’anno di Amerigo”.

Così si è espresso il Presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi, sulla sua pagina di Facebook ricordando l’intervista rilasciata un anno e mezzo fa al Corriere della Sera dal neo presidente Usa, nella quale Barack Obama faceva un esplicito riferimento a Firenze: “Italiano? Beati voi. Io l’ultima volta sono stato a Firenze. Due settimane. Mai mangiato così in vita mia. Indimenticabile”. “La notte, ancora più indimenticabile in cui il senatore di Chicago ha scritto una pagina di storia che resterà a lungo nella nostra mente e nei nostri cuori – afferma il Presidente Renzi – mi scopro a sognare che Firenze possa accogliere il 44° Presidente degli Stati Uniti, per fargli nuovamente assaporare la qualità della nostra cucina e soprattutto per festeggiare con lui i solidi legami tra questa terra e il popolo americano”.
Per i Verdi Toscani enorme il valore simbolico, che riscatta generazioni di soprusi razziali.

Nella sostanza, si apre la possibilità di una svolta epocale, che deve essere sostenuta da un movimento mondiale di opinione.
“Grande emozione, etusiasmo e speranza -dichiara Lapo Pistelli, responsabile Relazioni Internazionali del PD- Sono le sensazioni che ho provato la scorsa notte e che mi hanno riportato all’esperienza di Denver, quando ho partecipato alla Convention che ha lanciato Barack Obama nella corsa vincente verso la Casa Bianca. Una grande esperienza collettiva, che rilancia la politica del “noi” contro gli egoismi e i personalismi.

Gli effetti diretti e indiretti del cambiamento avviato da Obama saranno molti, negli Stati Uniti e nel mondo. La vittoria del candidato democratico ci offre la speranza di poter aprire un nuovo ciclo politico anche qui da noi. E ora che anche a Firenze ci apprestiamo a vivere l’esperienza delle primarie del Pd, possiamo trarre insegnamento dal modello americano per coinvolgere i cittadini in un progetto condiviso, concreto e di respiro internazionale per il futuro della nostra città”.
«La vittoria di Barak Obama è un forte segno di cambiamento, un segnale che tutto può accadere- così Giancarlo Faenzi segretario Pd Empolese Valdelsa sull'esito delle elezioni americane- L'evento senz'altro straordinario è stata anche la grande affluenza alle urne, la gente ha voluto dare il suo contributo a una elezione di importanza cruciale per tutto il mondo.

Il nuovo presidente degli Stati Uniti avrà compiti ardui da affrontare dalla crisi economica alla lotta al terrorismo, ma sono certo che Obama riuscirà a ridare al suo Paese quel ruolo guida, che forse, negli ultimi anni, complici scelte sbagliate, aveva gradualmente perso».
“Sono felice che, a Firenze, la bandiera americana sventoli finalmente anche dalla sede del PD, che è l'erede diretto del PCI -commenta il sen. Amato (PdL)- E' un riconoscimento tardivo, ma pur sempre importante della forza della democrazia americana, capace di rinnovarsi continuamente.

Ricordo comunque ai dirigenti regionali del PD che la bandiera a stelle e strisce è sventolata a lungo, dalla sede di Forza Italia, quando era più difficile esporla: e cioè durante quella guerra in Iraq che ha portato alla caduta della dittatura. Noi infatti siamo sempre amici degli USA, a prescindere da chi ne è il Presidente.”

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