I luoghi del sapere tecnico-scientifico nella Firenze di primo Ottocento

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 maggio 2008 14:42
I luoghi del sapere tecnico-scientifico nella Firenze di primo Ottocento

Nell’ambito delle celebrazioni per il bicentenario della nascita di Antonio Meucci e all’interno del più articolato programma del Genio Fiorentino, il Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze - in collaborazione con il Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, la Fondazione Scienza e Tecnica, l’Accademia dei Georgofili, la Biblioteca Nazionale Centrale, il Teatro della Pergola e l’Osservatorio Ximeniano - propone la visita ai luoghi del sapere tecnico-scientifico nella Firenze di primo Ottocento.

Visite gratuite che si terranno dal 16 al 19 e dal 21 al 23 maggio al Gabinetto Scientifico Letterario G. P Vieusseux, al Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, alla Fondazione Scienza e Tecnica, all’Accademia dei Georgofili, alla Biblioteca Nazionale Centrale, al Teatro della Pergola e all’Osservatorio Ximeniano. Domenica 18, inoltre, apertura straordinaria del Museo di Storia Naturale. Il percorso didattico museale rappresenta un’occasione unica per conoscere, più in dettaglio, i luoghi nei quali Antonio Meucci si formò come uomo e come scienziato.

Le collezioni ospitate nelle istituzioni che aderiscono al percorso, testimoniano un panorama di intenso fermento culturale che fu il presupposto essenziale della crescita dei saperi nella Firenze del primo Ottocento. Tra le istituzioni che assunsero un fondamentale ruolo di riferimento nel panorama scientifico dell’epoca vi era l’Imperial Regio Museo di Fisica e Storia Naturale, aperto al pubblico nel 1775 e primo esempio di museo unitario delle Scienze (è l’attuale Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze).

Per oltre un secolo, prima dello smembramento in varie sezioni, il Museo è stato un luogo di conservazione, didattica, ricerca, sperimentazione, insegnamento superiore ed ha rappresentato una forte attrattiva per visitatori e studiosi provenienti da ogni parte d’Europa. Negli anni giovanili di Meucci, il Museo era il fulcro della scienza fiorentina intorno al quale ruotavano anche tutti i personaggi che operavano presso le altre istituzioni scientifiche. Tra questi citiamo Antonio Targioni Tozzetti, direttore dell’Orto Botanico e docente di chimica al Conservatorio di Arti e Mestieri, terza classe dell'Accademia di Belle Arti di Firenze frequentata appunto da Antonio Meucci.

Altro personaggio fondamentale per la formazione di Antonio Meucci fu l’abilissimo ideatore e realizzatore di strumenti meccanici, Felice Gori, che operava nel Regio Museo di Fisica e Storia Naturale con la qualifica di “Real Macchinista”.
Il Centro Romantico del Gabinetto G.P. Vieusseux, nell’ambito del programma per le celebrazioni per il bicentenario della nascita di Antonio Meucci, propone il convegno di studi aperto al pubblico dal titolo “Comunicare nella Toscana negli anni giovanili di Antonio Meucci”, che si terrà venerdì 16 maggio a partire dalle ore 16,00 a Palazzo Strozzi, Sala Ferri.

Il convegno fa parte del Genio Fiorentino, la kermesse organizzata dalla Provincia di Firenze, che ha voluto rendere omaggio ai Geni del passato. Nelle intenzioni dei coordinatori - Maurizio Bossi del Gabinetto Vieusseux, Centro Romantico, e Antonio Chiavistelli dell’Università di Firenze - l’incontro ha l’obiettivo di mettere in evidenza i principali aspetti che caratterizzavano le forme della comunicazione a distanza nel primo Ottocento. Nel convegno saranno illustrati prima di tutto i limiti - doganali e politici - imposti alla circolazione della parola scritta e parlata.

I limiti che il governo lorenese pose con il preciso obiettivo di controllare ogni strategia comunicativa moderna dei sudditi. Dopodiché, a partire dallo straordinario osservatorio costituito dal copialettere di Giovan Pietro Vieusseux, verranno messe in luce le strategie e i tempi attraverso i quali la corrispondenza, privata e commerciale, giungeva in Toscana. L’osservatorio offerto dall’Archivio di Giovan Pietro Vieusseux oltre che a misurare il funzionamento della corrispondenza privata - pacchi e lettere - consente anche di vedere da vicino i luoghi e gli attori principali a cui l’imprenditore ginevrino e tutti gli interessati alla circolazione della parola facevano riferimento per portare in Toscana i giornali, le riviste e i libri “proibiti” dalla censura toscana, ma circolanti nella maggior parte dei paesi europei.

Inoltre, saranno illustrate le rotte, i vettori e le imprese che, all’interno dei confini, costituivano la rete delle comunicazioni toscane. In conclusione del seminario saranno descritti i luoghi fiorentini dell’insegnamento tecnico e scientifico e le forme e gli strumenti utilizzati per le comunicazioni “pubbliche’” a distanza prima delle applicazioni dell’elettricità. Al convegno parteciperanno Antonio Chiavistelli, Università di Firenze, Nada Fantoni, Gabinetto Vieusseux, Centro Romantico, Andrea Giuntini, Università di Modena e Reggio Emilia, Fausto Barbagli, Gruppo ricerche storiche del Museo di Storia Naturale, Daniele Vergari, Gruppo ricerche storiche del Museo di Storia Naturale, Stefano Selleri, Università di Firenze, e Paolo Brenni, Fondazione Scienza e Tecnica di Firenze.

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