Libri: Quale relazione tra produzione artistica e sostanze psicoattive?

Redazione Nove da Firenze
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12 febbraio 2008 13:34
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È dedicato al grande poeta inglese John Keats il terzo appuntamento del ciclo di incontri «Che cosa bussa al di là della chimica?», organizzato dalla Fondazione il Fiore, in collaborazione con l’Associazione Studi e Ricerche in Campo Freudiano, e promosso dal Ministero per i Beni e le attività culturali Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. L’incontro è intitolato «Il segreto di Keats. La belle dame sans merci» e si svolgerà venerdì 15 febbraio, a partire dalle 17.00, alla Tribuna Galileiana della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (piazza Cavalleggeri, 1).

Spunto per la discussione sui segreti e le origini del genio poetico, il libro ‘Il segreto di Keats’ (Pendagron, Bologna, 2006), di Giampaolo Sasso, psicanalista e linguista. Attraverso l’analisi degli anagrammi, metodo che risale a Saussure (padre della linguistica strutturale), Sasso cerca, infatti, di comprendere l’origine della produzione poetica di John Keats, svelando un suo segreto, rimasto ignoto: la ‘belladonna’, ovvero una droga che produce allucinazioni. In che senso questa droga si può considerare all’origine della sua poesia e della sua “Ode alla Melanconia”? Pochi hanno voluto incamminarsi in questa difficile indagine, benché il grande poeta inglese, morto a soli 26 anni, vi faccia riferimento, in modo più o meno criptico, in tutta la sua produzione.

Vi allude chiaramente, ad esempio, nella famosa ballata «La Belle Dame sans merci», ritenuta la sua poesia più bella e di primaria importanza nel Romanticismo. La Belle Dame non è una persona femminile, ma appunto la ‘belladonna senza misericordia’ che, come rivela il sogno contenuto nella ballata, lo ‘ha reso schiavo’.
Oltre a Giampaolo Sasso, docente presso l’Università di Napoli l’Orientale, interverranno all’appuntamento di venerdì Antonia Ida Fontana, direttrice della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Jacopa Stinchelli, presidente di Asrcf e Maria Grazia Beverini Del Santo, presidente della Fondazione il Fiore.

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