Servizio idrico: rinviata la delibera del consiglio comunale

Redazione Nove da Firenze
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15 gennaio 2008 15:20
Servizio idrico: rinviata la delibera del consiglio comunale

Firenze, 15 Gennaio 2008- Ieri il Consiglio Comunale di Firenze ha deciso di rinviare la delibera n. 2007/00903 ("Servizio Idrico Integrato. Approvazione Accordo quadro per gestore unico ATO n. 2, 3 e 6"). Quattro partiti -un terzo della maggioranza di governo- hanno liberamente e autonomamente deciso di sostenere la legge d'iniziativa popolare per la gestione pubblica dell'acqua proposta da associazioni e movimenti della società civile. I gruppi parlamentari di Camera e Senato di Sinistra Democratica, Verdi, Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista si stanno adoperando per l'approvazione in tempi brevi della legge.
Il Comitato Unitario Acqua Pubblica di Firenze esprime soddisfazione per il rinvio del voto in Consiglio Comunale sulla fusione delle società di gestione del servizio idrico integrato degli Ato2,3 e 6.

"Adesso occorre dire no al protocollo e ripensare, a livello regionale, forme di gestione rispettose dei bacini idrografici, che tutelino l'acqua e i diritti dei cittadini anzichè gli interessi economico finanziari della cordata Acea-Suez. La politica sappia essere responsabile e guardi al futuro della nostra regione e del pianeta".
«C'era una volta una maggioranza che ora non c'è più, perché il partito democratico chiedendo il rinvio ha ammesso che la maggioranza non poteva garantire i voti al sindaco".

E' quanto sostiene il vicecapogruppo di Forza Italia Gabriele Toccafondi. «Nei fatti, però - ha proseguito Toccafondi - la sfida lanciata da Domenici: "o si vota o si torna a votare" è stata persa da lui e dal partito democratico. In questo modo dovrebbe essere logico tornare a votare perché, su un tema insolito nel programma di governo di Domenici, con la frase "il programma prevede la concertazione tra le aziende toscane ", la sua stessa maggioranza decide di cambiare idea. Così facendo la maggioranza sfiducia però il sindaco».

«Al sindaco Domenici chiedo un minimo di coerenza politica. Ieri ha avuto la dimostrazione che la sua maggioranza di centrosinistra non c'è più ed è quindi logico che si torni a votare». E' quanto ha dichiarato il vicecapogruppo di Forza Italia Gabriele Toccafondi. «Chiedendo il rinvio della delibera - ha aggiunto l'esponente del centrodestra - il partito democratico ha ammesso che la maggioranza non c'era più. E la delibera in questione non era una sciocchezza visto che il tema del soggetto gestore unico del servizio idirico, era inserito nel programma di governo di Domenici.

E' quindi venuta meno la fiducia dei consglieri verso il sindaco. Se tutto questo non bastasse a evidenziare l'assenza di maggioranza e la necessità di tornare a votare, aggiungo anche che Domenici sulla delibera poi rimandata, aveva lanciato una sfida: "o si vota o si torna a votare"». «Una sfida - ha proseguito Toccafondi - che il primo cittadino ha perso, come hanno perso i componenti del partito democratico, che, messi in difficoltà dalla sfida del sindaco, hanno tentato fino all'ultimo minuto di arginare il problema, ma vedendosi impossibilitati a raggiungere i numeri di una maggioranza, hanno alzato bandiera bianca.

Così la sfida di Domenici: "o si vota la delibera o si torna a votare", è stata totalmente persa dal primo cittadino che coerentemente avrebbe dovuto, ieri in consiglio, venire ad annunciare una crisi di maggioranza. Persa quest'occasione in consiglio comunale per l'assenza del sindaco, pensiamo che oggi durante la giunta, Domenici dovrebbe insieme formalmente aprire la crisi».
«Leonardo Domenici fa come Romano Prodi: annuncia con "fiero cipiglio" decisionista scelte che, poi, l'estrema sinistra del suo schieramento gli fa rimangiare».

Lo ha detto il capogruppo di Forza Italia Paolo Amato. «L'ultima figura - ha aggiunto Amato - l'ha collezionata dicendo in questi giorni: 'o si vota la delibera sul servizio idrico o si torna a votare'. Il consiglio comunale non ha votato la delibera, il cui rinvio è stato anzi chiesto dallo stesso partito del sindaco, e naturalmente non si torna alle urne.Da ora in poi chiameremo Domenici "Leonardino Spaccaferro"».
«Il sindaco non ha più una maggioranza: si torni a votare». E' quanto chiedono i consiglieri di Forza Italia, Alleanza Nazionale e UDC.

«In questi giorni - hanno aggiunto - Domenici e la sua giunta avevano annunciato "o si vota la delibera sul servizio idrico o si torna a votare". Oggi il partito democratico chiede di non votare, perché il centrosinistra non ha più la maggioranza dei voti in consiglio comunale. Una situazione paradossale dalla quale il sindaco esce sconfitto e il centrosinistra resta sempre maggioranza». «Se fossimo in un paese normale - hanno sottolineato i consiglieri di FI, AN e UDC - lo stesso primo cittadino dovrebbe ammettere la sconfitta politica sua e del partito democratico».

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