Gestione dell’acqua: società unica in Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 dicembre 2007 14:30
Gestione dell’acqua: società unica in Toscana

Firenze- “Un accordo che riguarda un ambito di strategia toscana per l’organizzazione e il miglioramento del servizio idrico nella nostra Regione e che garantisce prestazioni di qualità e di contenimento dei costi”. Così l’assessore alla difesa del suolo e al servizio idrico Marco Betti ha risposto in aula ad un’interrogazione presentata dall’Udc sulla società unica, a prevalente capitale pubblico, per la gestione dell’acqua in Toscana, per 162 Comuni. Betti ha precisato alcuni particolari dell’accordo, sottoscritto dai sindaci di Firenze Leonardo Domenici, di Roma Walter Veltroni e di Prato, Pistoia, Pisa, Grosseto, Siena, Empoli.

Riguardo al pericolo che si crei un monopolio attorno alla gestione dell’acqua, Betti ha detto: “Esiste una legge nazionale in grado di esercitare l’attività di vigilanza”. Il consigliere Giuseppe Del Carlo (Udc) si è detto insoddisfatto della risposta dell’assessore “troppo generica ed incompleta di fronte ad una legge che presenta carenze: tariffe differenziate e conflitto di interessi (fra gli ATO e i gestori, essendo i Comuni titolari di funzioni esecutive nei primi e soci di maggioranza nei secondi)“.

Del Carlo ha chiesto come la gestione unica si concili con la preannunciata riduzione da parte della Giunta regionale degli attuali ATO da sei a tre e quali siano le intenzioni della Giunta in merito al percorso di riassetto del servizio idrico in Toscana.
Del Carlo ha infine sottolineato come l’Antitrust abbia appena concluso una istruttoria riguardante la partecipazione di Acea in gare toscane per il settore dei servizi dove si sarebbe verificata, attraverso un’associazione temporanea di imprese, una violazione delle norme sulla concorrenza.
"Acqua.

Inizio di un futuro diverso" è il titolo dell'incontro che si terrà questa sera nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio. L'iniziativa è stata promossa da Sinistra Democratica, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Verdi e Unaltracittà/Unaltramondo. «Da oggetto della lotta degli uomini e delle donne sudamericane - hanno sottolineato gli organizzatori - a simbolo della vita per le popolazioni delle terre soggette a desertificazione, a causa di impoverimento per le famiglie dei Paesi sviluppati fino a diventare causa di possibile guerra, l'acqua, la sua non illimitata disponibilità, il suo valore come bene comune dell'umanità, è il segno di una cultura nuova che attraversa gli ultimi dieci anni e che chiama a responsabilità tutti i luoghi della politica.

Tema ineludibile per gli uomini le donne di sinistra, sul quale il coordinamento dei gruppi della sinistra di Palazzo Vecchio invitano a un confronto pubblico». I parlamentari Giovanni Bellini e Maurizio Acerbo interverranno sulla proposta di legge popolare nazionale; la consigliera regionale Monica Sgherri sulla proposta di legge popolare regionale; il consigliere provinciale Luca Ragazzo affonderà il tema delle prospettive che la legge finanziaria introduce sull'organizzazione degli ATO; l'assessore Paolo Coggiola e Carlo Moscardini, rappresentante nell'ATO 3, parleranno delle forme di gestione attuali e future dell'acqua; Rosario Lembo, vicepresidente di "Contratto mondiale acqua", allargherà l'orizzonte sulla situazione internazionale e Giulio Citroni, ricercatore, proporrà la sua recente indagine sui modelli di gestione italiano e tedesco.

L'incontro avrà inizio alle 21.

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