Tramvia: nuovi alberi, ritardi e richieste di chiarimenti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 ottobre 2007 18:13
Tramvia: nuovi alberi, ritardi e richieste di chiarimenti

Firenze, 1 Ottobre 2007- Saranno i cittadini a scegliere il tipo di alberi di viale Morgagni. I reimpianti cominceranno a novembre ed entro marzo ci saranno 48 nuove piante, 30 nel tratto sinistro del viale fra via Cisalpino e Careggi e 18 sul lato destro da via Cisalpino alla scuola Matteotti. E saranno proprio i residenti attraverso una consultazione a scegliere quali alberi preferiscono fra il tiglio, la quercia e il frassino. "Le piante che abbiamo proposto - ha detto stamani l'assessore all'ambiente Claudio Del Lungo- sono frutto di una soluzione tecnica della Direzione ambiente che in base alla disponibilità dei vari vivai ha optato fra queste tre specie, le più adatte a stare su quel viale cittadino".

Oltre che degli alberi in viale Morgagni l'assessore all'ambiente ha parlato anche della situazione delle alberature in relazione alla tramvia specificando che complessivamente verranno abbattuti 697 piante a fronte di 1110 reimpianti. In dettaglio per la linea 1 sono previsti 500 reimpianti a fronte di 214 abbattimenti, per la linea 2 i reimpianti saranno 195 (192 gli abbattimenti e per la linea 3 si parla di 415 reimpianti e 291 abbattimenti.

L'assessore Del Lungo ha anche annunciato che quest'inverno verranno abbattuti complessivamente 500 alberi e ne verranno reimpiantati 983. La soluzione per viale Morgagni prevede che per segnalare la propria pianta preferita, il cittadino può mettere una crocetta vicino all'albero scelto o per via telematica nella home page del Comune o su una scheda cartacea reperibile presso la sede del quartiere 5. La consultazione si terrà dal 1 al 10 ottobre. Le piante che verranno reimpiantate in viale Morgagni avranno una circonferenza del fusto superiore a 30 cm dimensione massima per garantire al trapianto una buona percentuale di successo.

L'assessore Del Lungo ha precisato che alberi di dimensioni maggiori possono soffrire eccessivamente a seguito del trapianto (anche con la preparazione preliminare effettuata in vivaio) e subire pesanti choc vegetativi (stasi vegetativa prolungata o la morte nei casi peggiori). I reimpianti avverranno durante il periodo autunnale e invernale su un letto di terriccio idoneo a favorire lo sviluppo radicale e saranno assistite, soprattutto nel primo anno, con periodiche annaffiature. "E' normale - ha aggiunto Del Lungo- prevedere nel primo anno dal trapianto un rallentamento dello sviluppo vegetale dei rami, a seguito del cambiamento dell'habitat, che dovrebbe essere superato nel secondo anno con un adeguato accrescimento delle dimensioni e della chioma".

L'assessore Del Lungo ha chiarito ulteriormente la situazione delle alberature restanti sul viale Morgagni, la maggior parte delle quali è malata e in uno stato di salute non ottimale. "65 di questi alberi - ha precisato Del Lungo - sono in classe b e altri in classe c e quindi da abbattere subito". La classificazione è stata fatta dalla ditta Ciclat che si è occupata del censimento degli alberi cittadini. Quelli che risultato malati vengono classificati con una 'b', mentre in classe 'c' ci sono quelli a rischio di caduta e dunque da abbattere subito.

Molte della malattie sono causate dai funghi che facilmente penetrano nei tronchi a causa delle 'ferite' che costantemente vengono inferte agli alberi dalle macchine che parcheggiano vicino. "Nonostante i parapedonali - ha sottolineato l'assessore all'ambiente- le macchine continuano a danneggiare alberi, parapedonali compresi: circa il 20 per cento di queste protezioni è già danneggiato". I nuovi alberi che verranno piantati verranno protetti da cordoli obag - ha detto Del Lungo- che non possono certo essere scavalcate e garantiranno la protezione delle alberature". Nel frattempo Toccafondi (FI) si chiede: «Sulla tramvia gli schieramenti sono da tempo definiti.

Il centrodestra nel programma di governo del 1999 e del 2004 chiaramente si schierò contro il sistema delle tramvie, Domenici e il centrosinistra a favore, da un po' di tempo anche rifondazione comunista si è dichiarata favorevole, poiché, come si legge in una lettera aperta al Sindaco di Rifondazione del 30 luglio 2007: "la battaglia contro la tramvia è una battaglia di destra", confermando quindi che "è invece di sinistra la battaglia per la realizzazione della tramvia". Credo che oltre ad un dualismo destra-sinistra, comunque molto chiaro, sulla questione tramvia occorra che il dibattito sia affrontato con i dati, i numeri, perché adesso la domanda che ci dovremmo fare è: ma il sistema delle tramvie è la soluzione al problema traffico? Ma ancora prima, dopo essere venuti a conoscenza dei nuovi costi della prima linea del sistema di tramvie che questo centrosinistra vuole nella nostra città, la Firenze Scandicci di 7,5 Km, la domanda dovrebbe essere: ma conviene costruire la tramvia? Il Vicesindaco ci informa infatti che il costo dei 7.500 metri della linea Firenze Scandicci ad ora è di 226milioni di euro, ovvero 30.130 euro al metro, oltre 30milioni al Km.

Basterebbe questo dato per capire cosa sta accadendo a Firenze ma c'è di più perché ogni giorno che passa sono sempre di più i cittadini che comprendono come quest'opera oltre che costosa non sia assolutamente risolutiva del problema traffico. Perché è indubbio che Firenze ha un problema: il traffico, ma dati alla mano è altrettanto indubbio che la soluzione non si può chiamare tramvia. A fronte di 360mila residenti in città, ogni giorno i soli spostamenti casa-luogo di lavoro effettuati da pendolari dei comuni limitrofi su mezzo privato, sono 180mila.

Una ulteriore città che si muove in città. E il totale degli spostamenti giornalieri su mezzo privato è di 1milione sul territorio comunale, dati forniti dalla stessa amministrazione comunale in questi anni. Il parco macchine dei soli residenti è di 220mila mezzi ovvero oltre due auto a residente, ogni 1.000 abitanti ci sono quindi 580 auto e 560 motoveicoli. Il problema c'è eccome, ma la soluzione a questi numeri in questa città, in questa specifica realtà urbanistica, con questi flussi dai comuni dell'area vasta, si può chiamare tramvia? Il veicolo della tramvia sarà lungo 32 metri, largo 2,40 metri e alto 3,40 metri.

I convogli passeranno ogni tre minuti. La tramvia di 32 metri, che qualcuno si ostina a non chiamare treno, transiterà per la maggiora parte su corsie protette e su due sensi di marcia. La sede esclusiva dedicata al tram sarà di circa 8 metri protetta da cordoli in cemento. Ciascun convoglio trasporterà al massimo 200 persone, calcolando una media di 4 persone al metro quadro. Ricordando che i convogli passeranno al massimo ogni 3 minuti questo vuole dire 20 convogli l'ora, per 200 persone a convoglio ovvero 4000 persone trasportate all'ora.

E' questa la soluzione, al massimo 4.000 persone trasportate all'ora contro 1milione di spostamenti il giorno, 180mila spostamenti casa-lavoro solo dai comuni limitrofi? Non a caso anche l'ing. Mantovani, esperto di trasporti e consulente del Comune per la questione tramvia lo ha detto chiaramente. Alla domanda sui benefici del tram a Firenze, ha risposto: "l'esperienza di altre città ci insegna che l'abbattimento del traffico non andrà oltre il 15-20 per cento". I conti tornano, 4000 persone l'ora trasportate dalla tramvia non sono assolutamente la soluzione, quindi le auto serviranno sempre e comunque ma con un problema, quegli 8 metri di strada che servono alla tramvia, protetti da cordoli di cemento, prenderanno il posto della strada e dei parcheggi e la circolazione sarà resa ancora più difficile.

Il sistema delle tramvie insomma non è la soluzione al problema traffico, sono i numeri che lo dimostrano. Abbiamo sempre richiesto una valutazione di altre soluzioni, come un sistema di metropolitana, perché i numeri invece dimostrano che se si vuole affrontare il problema del traffico privato a Firenze la soluzione non può che essere di area vasta, di area metropolitana appunto. Il traffico fiorentino arriva da Prato-Pistoia ma anche da Pontassieve, dal Mugello e dal circondario empolese.

Cioè da un'area metropolitana. Un'area che insiste su Firenze e che non ha, e con la tramvia non avrà, alternative all'uso dell'auto. Il problema dei lavori della prima linea è un'altra spina nel fianco. I lavori dovevano terminare il 1° settembre 2007. Adesso veniamo a scoprire che i lavori si concluderanno a dicembre 2008, si concluderanno i lavori non sarà operativa la prima linea, questo vuole dire 16 mesi di ritardo. Di chi è la colpa? Ce lo dice Vice Sindaco? La realtà dei fatti è questa: 16 mesi di ritardo e costi quasi raddoppiati, da 122 milioni previste per la prima linea nel luglio 2000 agli attuali 224 milioni.

E la domanda è: dei ritardi e del raddoppio dei costi c'è un responsabile? Noi siamo e rimaniamo contrari alla tramvia ma la cosa che più colpisce di questi giorni e delle sue parole è che Lei, sig. Vice Sindaco non ha detto niente sul raddoppio dei costi e dei ritardi di 16 mesi dei lavori, c'è quasi da interpretare il suo silenzio come una ammissione di colpa, cioè che la colpa sia dell'amministrazione. Lei che è convinto, insieme a tutto il centrosinistra, che la soluzione al problema traffico si chiama tramvia, ha il dovere di dare spiegazioni.

Se la colpa è delle ditte, ha il dovere di applicare le penali, se la colpa è dell'amministrazione ha il dovere di dimettersi». Sospendere l'abbattimento degli alberi lungo i tracciati tranviari. E' quanto chiede, in una mozione, il consigliere di Forza Italia Marco Stella. L'esponente del centrodestra sottolinea «il forte malumore dei cittadini che, per il taglio considerevole di alberi di alto fusto, si vedono privare del verde pubblico, già scarso nelle aree urbanizzate e tanto necessario per contrastare l'inquinamento ambientale».

Per questo Stella invita l'amministrazione «a sospendere queste operazioni fino al momento in cui non avrà effettuato una ricognizione sullo stato di salute delle piante da abbattere. Non è accettabile - ha aggiunto il consigliere di Forza Italia - che si proceda ad un abbattimento indiscriminato di alberi lungo il tracciato della tramvia, occorre porre immediatamente uno stop a questo scempio. Il sindaco ha il dovere di tutelare il patrimonio arboreo di Firenze, come obbliga il regolamento per la tutela del patrimonio arboreo e arbustivo del Comune di Firenze all'articolo 2: "Tutte le piante del territorio comunale costituiscono, quali risorse straordinarie, l'irripetibile patrimonio storico-ambientale della città e come tali devono essere tutelate e mantenute in buon stato di conservazione».

«L'Amministrazione Comunale ascolti la voce della cittadinanza che ha manifestato sabato 29 settembre per una ZTL non colabrodo -chiede Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo- Gli organizzatori, Firenzeinbici e Legambiente Firenze, hanno voluto mettere in evidenza che la ZTL più grande d'Italia è anche quella in cui si commettono più infrazioni. I dati dei passaggi abusivi nella ZTL erano stati da loro presentati la settimana scorsa con un dossier ben documentato, da cui risulta ad esempio che sono ben 1700 in 2 ore gli sforamenti in una strada classificata pedonale e con busvia come via Martelli.

Questo è inaccettabile. Tanto più se si pensa che Firenze viene spesso citata in cima a classifiche di vivibilità urbana solo per avere buone regole che esistono solo sulla carta. Per esempio, che fine ha fatto la mozione da noi presentata, e approvata in consiglio, per l'attivazione di porte temematiche in via Martelli? Perchè sia credibile che il trasporto pubblico locale è una reale priorità per questa Amministrazione Comunale si dovrà almeno vedere che si fanno rispettare le regole elementari vigenti.

Altrimenti, come si può rassicurare chi teme che un domani, con la tramvia, questa non si sostituirà al traffico privato ma vi si aggiungerà? Anche sulla base di queste considerazioni l'Amministrazione deve dare garanzie alla città».
"Pensiamo che la tramvia avrà certamente un impatto positivo sul traffico e ci sembra poco sensato discutere se essa vada fatta o no -afferma il Responsabile della Sezione WWF di Firenze, Alessio Papini- Vogliamo invece avere risposte sulle ipotesi portate avanti da associazioni e comitati circa la possibilità di salvaguardare le alberature di Viale Morgagni e via dello Statuto.

La maggior parte di esse è in buono stato di salute e la loro sostituzione può essere compiuta nei prossimi 100 anni, non certo in una stagione! La tramvia rappresenta una infrastruttura importante per ridurre l'inquinamento urbano, potenziare il trasporto pubblico e disincentivare il traffico privato, ma il progetto va adattato alla città, non la città adattata al progetto. Le ipotesi di blocco dei lavori lascerebbero Firenze nell'incertezza per anni con cantieri bloccati in una situazione dove già ce ne sono troppi.

Al contrario, pensiamo che piccoli aggiustamenti, come spostare di qualche metro la posizione dei binari in alcuni punti, potrebbe permettere di portare avanti i lavori senza stravolgere il patrimonio naturale e la vita di interi quartieri di Firenze. Le dimensioni (altezza, larghezza e lunghezza) del tram Sirio previsto per la tramvia sono del tutto paragonabili ad un grosso bus snodabile (come il 28) che già fa lo stesso percorso". (mr)

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