Consiglio comunale sulla tramvia: Giunta fiorentina perennemente sull'orlo di una crisi di nervi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 settembre 2007 14:46
Consiglio comunale sulla tramvia: Giunta fiorentina perennemente sull'orlo di una crisi di nervi

Firenze, 25 Settembre 2007- La bagarre e la confusione di ieri a Palazzo Vecchio sono solo l'ultimo episodio, sicuramente il più grave dell'assenza di dialogo tra maggioranza e opposizione tanto che stamane La Repubblica usciva con il titolo «Tea schiaffeggia Toccafondi». Ieri pomeriggio i gruppi di maggioranza di centrosinistra hanno dettato al presidente del consiglio comunale una censura per l'intera opposizione di centrodestra, mentre Matulli approfittava dell'assenza della Casa delle Libertà, uscita in segno di protesta contro la conduzione del presidente Cruccolini, per presentare serenamente la sua relazione.
Ma sopratutto su tramvia e alta velocità, urbanistica e traffico, lavoro e precarietà, casa e speculazione, non pare proprio che le consultazioni di partecipazione abbiano minimamente modificato la linea di questa amministrazione comunale.

Dopo aver fatto anticamera, oltre l’orario prefissato per questo importante Consiglio sulla Tramvia, i cittadini intervenuti hanno appreso che oltre la relazione illustrativa del Vicesindaco Matulli non si sarebbe svolto alcun dibattito, rinviato a lunedì prossimo a causa dell’assenza del Sindaco. I cittadini intervenuti si sono limitati ad esprime il loro legittimo disappunto per questa decisione. A questo punto il Consigliere Donzelli è intervenuto, chiamando pretestuosamente in causa la futura presenza di Toni Negri in Palazzo Vecchio, e ha innescato polemiche verbali che solo l’intervento dei Vigili Urbani ha evitato che si trasformassero in una rissa con alcuni consiglieri della maggioranza.

Nella confusione seguita, il Presidente del Consiglio Comunale ha deciso l’allontanamento dei cittadini presenti in aula: decisione che è apparsa a tutti “surreale”. Solo dopo molti minuti i cittadini rimasti sono potuti rientrare in aula.
«Ieri alle 14.30 -racconta il vicecapogruppo di Forza Italia Gabriele Toccafondi- siamo venuti a conoscenza che il sindaco, già sabato mattina, aveva avanzato formale richiesta di rinvio di una settimana della discussione sulla tramvia, portando come motivazione una sua presenza a Roma per una riunione con il ministro Padoa Schioppa.

Alla riunione con i capigruppo ci siamo limitati a ribadire che con queste motivazioni, e per rispetto del ruolo del consiglio comunale, era doveroso rimandare di una settimana la discussione alla presenza del primo cittadino. Non soltanto questa nostra legittima richiesta è stata respinta, ma si è voluto interpretare il regolamento concedendo alla giunta la comunicazione senza prevedere alcun dibattito dei consiglieri comunali. Anche coloro che avevano presentato delle interrogazioni e che avrebbero ricevuto risposta dalla comunicazione del vicesindaco, non potevano prendere la parola, con buona pace del regolamento (art.

43 comma 3 del regolamento del consiglio comunale) oltre che del buonsenso. Ma la cosa che più ci rammarica è che lunedì, alla conferenza dei capigruppo, è stata ripetuta anche per queste decisioni una tipologia di votazione (che conosciamo bene nel merito all'interpretazione del regolamento) che ha portato il presidente del consiglio, più di una volta, a trincerarsi dietro la frase "è stato deciso, ci siamo espressi". La democrazia è una cosa seria e non basta una votazione per legittimare decisioni e prese di posizione né tanto meno interpretazioni delle regole.

Soprattutto quando i numeri parlano da soli: su 47 consiglieri, il centrodestra, in virtù dei premi di maggioranza della legge elettorale, ha solo 13 consiglieri comunali. Quando parliamo di "deficit di democrazia" e di "arroganza dei numeri" diciamo che alla lunga questo atteggiamento e l'assenza assoluta di dialogo, portano a quanto è accaduto ieri in consiglio comunale. Oggi oltre a dire chi ha ragione e chi torto, vorrei sapere come è possibile riprendere il cammino con il piede giusto».


«Il piano generale del traffico deve arrivare quanto prima in consiglio comunale». E' quanto chiede, in una interrogazione, la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci. «La normativa - sottolinea l'esponente del centrodestra - prevede che i Comuni debbano predisporre tali piani con scadenza biennale. Quello attualmente in vigore a Firenze risale al 2003 e sostituisce quello ancora precedente del 1999. Anche ipotizzando benevolmente che il piano sia adottato entro quest'anno, rimane il dato oggettivo che in luogo dell'aggiornamento biennale, i tempi sono sempre raddoppiati».

«Come se non bastasse - ha aggiunto Giaia Checcucci - questi ritardi si sono verificati nonostante l'utilizzo di consulenze esterne all'amministrazione. Addirittura i dati dell'ultimo piano del traffico sono a volte incompleti e/o obsoleti».

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