Presentazione del volume Volti di Cristo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 gennaio 2007 16:12
Presentazione del volume <I>Volti di Cristo</I>

Firenze, 15 gennaio 2007- Venerdì 19 gennaio alle ore 10.00 presso la Sala Franciabigio del Convitto della Calza, in P.zza della Calza, 6 a Firenze sarà presentato alla stampa il volume “Volti di Cristo” per la linea Vallecchi Bibliofili; partecipano all’incontro Fernando Corona Presidente Vallecchi e Ludovica Sebregondi, docente di Storia dell’arte alla Facoltà di Architettura di Firenze, coautrice dell’opera.
Il volume, che rappresenta un grande evento editoriale e che intende riassumere la più sacra delle vicende umane e divine attraverso un’ampia selezione delle immagini dei “Volti di Cristo”, contiene un saggio introduttivo del coautore Gerhard Wolf, direttore del Kunsthistorisches Institut in Florenz.

Realizzato nel grande formato di 34x48, per 340 pagine, è in tiratura limitata di 799 copie.

Volti di Cristo
Volti. Come computare l’esatto numero dei “Volti di Cristo”, visto che tutto tende all’unico Volto, quello vero, che l’uomo aspira a conoscere? L’inaf-ferrabile molteplicità si propone di ricostruire la memoria interiore dell’unica sembianza di Colui che, duemila anni or sono, si fece uomo. Questo grande evento editoriale riassume la più sacra delle vicende umane e divine, con una selezione altamente significativa di oltre centoventi immagini dei “Volti di Cristo”.

Un impegno eccezionale, profuso nel segno della massima eccellenza: prima la scelta iconografica, per selezionare questi Volti fra i mille possibili; quindi gli accordi con musei e collezioni di tutto il mondo per ottenere i diritti alla pubblicazione; infine la volontà di proporre immagini di straordinaria qualità grazie alla speciale tecnica di stampa con retinatura stocastica. Riproduzioni grandi sovente come l’opera stessa, in cui è possibile leggere ogni minimo particolare, ogni piega della pelle, ogni sfumatura del paesaggio.
A tutto ciò abbiamo voluto unire l’assoluto rigore dei testi scientifici, ma nondimeno piacevolmente leggibili, affidando il saggio di apertura a Gerhard Wolf e la trattazione delle singole opere a Ludovica Sebregondi.

Il primo, massimo esperto del tema, è di-ret-tore del Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut, autore di libri e studi, nonché curatore di convegni e mostre, tra cui quella allestita nel 2000, in occasione del Giubileo, presso la Biblioteca Apostolica Vaticana. Ludovica Sebregondi, docente di Sto-ria dell’arte alla Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, ha al suo attivo numerosi volumi di iconografia e di storia religiosa. Insieme i due studiosi hanno compiuto le scelte iconografiche, riunendo e ordinando le opere che qui illustrano lo straordinario enigma del Volto dei Volti.
Un tentativo, il nostro, di coniugare le eccellenze editoriali e scientifiche: traguardi raggiungibili solo come profondi e assoluti atti di fede.

Un filo conduttore che consente di lasciarsi guidare dalle immagini dei Volti e dei Corpi: la storia di un Uomo che diventa Storia dell’uomo.

Piano dell’opera
Il testo è suddiviso in tre grandi sezioni: L’idea del Volto, che apre il volume; Volti da contemplare, Volti da dipingere, e infine Il Volto si fa corpo. Le sezioni si compongono di differenti capitoli: la prima sezione riunisce le Prime raffigurazioni, le più antiche, che lentamente sono andate sovrapponendosi a quelle di personaggi della mitologia greca od orientale, cui fanno seguito le immagini del Pantocrator e Redentore Benedicente, un motivo iconografico tipicamente bizantino, un Cristo barbuto dall’aria severa, permeata di elementi umani e divini.

Alle Acheropite e “vere immagini” l’uomo ha cercato di conferire una patente di “autenticità”, e dunque sono corredate di leggende che spiegano come non siano state eseguite da mano umana, ma vengano fatte risalire a Gesù stesso, che nel corso della vita terrena ha voluto lasciare all’umanità una propria immagine veritiera.
La seconda sezione – Volti da contemplare, Volti da dipingere – prende in esame le innumerevoli figurazioni devozionali di Cristo: quelle che in Occidente si riallacciano alla “vera immagine” impressa sul velo della Veronica, nome che indica insieme il personaggio dei Vangeli apocrifi e il tessuto su cui Gesù ha impresso la propria effigie, ma anche le rappresentazioni destinate alla devozione e alla meditazione, che erano soprattutto A “mezzo busto” (come venivano definite negli in-ven-tari a partire dal Quattrocento), o la Imago pietatis, cioè quella in cui Cristo appare morto nel sepolcro, ma ugualmente vivo.

Ancora, per suscitare commozione e preghiera, ecco le innumerevoli effigi in cui appare nel momento della Passione: Coronato di spine o come Ecce Homo. Le straordinarie riproduzioni del volume mo-stra-no come i massimi artisti della cultura occidentale abbiano affrontato il tema: Filippino Lippi ed El Greco, Antonello da Messina e Rembrandt, Giovanni Bellini e Albrecht Dürer, per citarne alcuni.
Infine, nella terza sezione, Il Volto si fa corpo, vengono seguiti gli Episodi della vita, poi di Passione e morte e infine le gesta del Risorto.

Come in una biografia per im-magini, il libro accompagna le vicende terrene di Gesù attraverso le opere dei maggiori artisti espressi dalla civiltà occidentale: Piero della Francesca e Picasso, Ma-saccio e Van Dyck, Raffaello e Delacroix, Giotto e Caravaggio, in un alternarsi di stili e di epoche, di artisti famosissimi e di opere significative per l’apporto – poetico e di invenzione – ai fatti narrati in modo scarno dai Vangeli.

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