Anfiteatro Centro Pecci: domani sera proiezione del film di Werner Herzog con colonna sonora dal vivo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 luglio 2006 18:32
Anfiteatro Centro Pecci: domani sera proiezione del film di Werner Herzog con colonna sonora dal vivo

Le fantascientifiche immagini del film The Wild Blue Yonder del regista Werner Herzog, musicate, dal vivo, da una singolare formazione che vede insieme il compositore e violoncellista jazz olandese Ernst Reijseger, il cantante senegalese Mola Sylla ed il coro sardo Tenore e Concordu de Orosei. Un vero e proprio cine-concerto, quello in programma mercoledì 12 luglio all’Anfiteatro del Centro Pecci di Prato (ore 21,15 - viale della Repubblica, 277; ingresso 5 euro) nell’ambito di Festival delle Colline e PratoEstate 2006.



La musica ha sempre avuto un ruolo centrale nell'arte di Werner Herzog. Non è mai stata un'aggiunta ma sempre parte integrante di ogni sua creazione, sia di film sia di documentari. Ma in “The Wild Blue Yonder”, Herzog fa un passo ulteriore: "Voglio usare l'immagine ed il suono in un modo che non avete mai incontrato prima". Fu questa la decisione presa all'inizio della produzione e che nel 2004 portò ad una straordinaria sessione di registrazione a Parigi, dove Herzog ed il suo staff riunirono il compositore e violoncellista jazz olandese Ernst Reijseger, il cantante senegalese Mola Sylla, ed il coro sardo: il Tenore e Concordu de Orosei.

Un’unione inizialmente improbabile è diventata, con la supervisione di Herzog, un lavoro unico e pieno di energia, un progetto di sperimentazione estremamente efficace e non invasivo che trasforma il film in una delle più intense ed innovative creazioni di Werner Herzog. Il cine-concerto vuole ricreare dal vivo la magica atmosfera del film, riunendo i musicisti autori delle musiche per confrontarli alle immagini proiettate, in uno spettacolo multimediale frutto della combinazione tra immagine e suono.

Il film di Herzog, attraverso anche immagini inedite messe a disposizioni dalla Nasa, è un viaggio sospeso tra il documentario e la fantascienza. Gli astronauti persi nello spazio che cercano nel cosmo nuovi spazi vitali fanno rinascere l’eterno sogno dell’uomo: quello di un altro mondo più bello e senza conflitti, magari con gli alieni a farci compagnia. Ulteriori dettagli sullo spettacolo in coda al comunicato.

WERNER HERZOG (Monaco, 1942), pseudonimo di Werner Stipetic, inizia da autodidatta e realizza in tutta la sua carriera film, documentari, corti, fiction, pubblicando scritti (tradotti in Italia da Ubulibri) e mettendo in scena opere liriche.

Considerato uno dei registi maggiori del cinema europeo ha realizzato, tra gli altri, “Aguirre furore di Dio”, “L'enigma di Kaspar Hauser”, “Fata Morgana”, “Cuore di vetro”, “Nosferatu il principe della notte”, “Fitzcarraldo”, “Cobra verde”, “Apocalisse nel deserto”.

ERNST REIJSEGER (Bussum, 1954), dall’inizio degli anni ‘ 70 inizia a farsi coinvolgere nella musica d’improvvisazione, suonando il violoncello con vari artisti tra cui: Sean Bergin, Derek Bailey, Michael Moore, Franky Douglas.

Grazie alla sua grande abilità di esecuzione e al suo talento nella musica di improvvisazione nel 1985 riceve il più importante premio del jazz olandese, il Boy Edgar Prijs e nel 1995 ottiene il prestigioso Bird Award al North Sea Jazz Festival.

MOLA SYLLA, nato in Senegal, vive dal 1987 in Olanda. Suona il thumb-piano e il flauto. Canta in Wolof, lingua sopravvissuta accanto al francese e parlata dal 90% dei senegalesi. Il suo canto ricorda la conquista dell’antica capitale Ndar, la sua solitudine in Europa, le certezze e i dolori, le attese senza speranza mentre gli stranieri non mantengono mai la parola data.



CUNCORDU E TENORE DE OROSEI: custode fedele all’eredità musicale ricevuta dai cantori anziani, il gruppo, nato ufficialmente nel 1995, esegue nelle due particolari modalità “a Tenore e a Cuncordu”, i Gotzos (canti della Passione di Cristo), i balli tradizionali, le serenate d’amore e tutto il repertorio canoro sacro e profano del loro paese (Orosei è l’unico paese in Sardegna dove le due modalità di canto non hanno conosciuto interruzioni nel tempo). Hanno collaborato in questi anni con diversi musicisti tra cui: Riccardo Dapelo, Enzo Favata, Paolo Fresu, il pianista olandese Diederick Wissels, il quartetto d’archi Alborada.

L’attuale formazione è composta da: Pietro Pala (voche, mesuvoche); Massimo Roych (voche, mesuvoche); Gianluca Frau (contra); Mario Siotto (bassu); Patrizio Mura (voche, scacciapensieri)

THE WILD BLUE YONDER CONCERT
The Wild Blue Yonder, cine-concerto e nuovo progetto del “Cuncordu e Tenore de Orosei” si apre con le urla ritmate dei cantanti che giocano a Sa Murra, una sorta di morra cinese tipica della Sardegna, come a tracciare un filo conduttore che accosta la tradizione al nuovo.

C’è una sorta di tensione verso ciò che è sconosciuto e lontano dal loro ambiente pastorale e di pescatori (Orosei si affaccia su un golfo incantevole): ecco comparire nuovi e più moderni paesaggi sonori, come già dimostravano di voler ricercare nei lavori passati (ad esempio il Voyage en Sardaigne del sassofonista algherese Enzo Favata). Stavolta è il violoncello di Ernst Reijseger che contribuisce a dare sicurezza a questo curioso mondo musicale: le sue note spesso lunghissime quanto irregolari creano una solida base, unica componente strumentale dell’ensemble, sulla quale poggiano tutte le voci.

C’è anche il cantante senegalese Mola Sylla, che possiede invece un’emissione selvatica che ricorda da vicino le voci meno acute del gruppo oroseino (la contra Luca Frau e su bassu Mario Siotto), ma che allo stesso tempo si confronta con quelle più chiare della voche del cuncordu Massimo Roych e della mesuvoche Piero Pala. Da evidenziare che nel Ballu Turturinu è la voce del tenore Patrizio Mura ad indicare la strada da percorrere per arrivare alla convivenza: al coro si aggiunge quindi un quinto canto che non è un’intrusione bensì una bella novità, ed in questo modo l’Africa e la Sardegna riescono a dialogare tra di loro con naturalezza ed armonia.

Il tutto ovviamente acquista ancora più forza in quanto fa da colonna sonora alle immagini dell’ultimo capolavoro del regista Werner Herzog, che ha scelto questo team straordinario per raccontare in musica il suo più recente dittico cinematografico, The White Diamond & The Wild Blue Yonder. La scelta di queste sonorità senza tempo ben si sposa con la storia futuristica raccontata sullo schermo, e la decisione di usare poche parole conferisce grande rilievo a canto e musica, incontro delle diversità coinvolte.

Il film racconta la storia di un gruppo di astronauti che gira intorno alla Terra e non può farvi ritorno perché il pianeta è diventato inabitabile per motivi sconosciuti. L’equipaggio dell’astronave deve trovare un posto più ospitale nello spazio, e rilasciare una sonda dal suo cargo, chiamata Galileo. Ma Galileo è stato mandato in una missione suicida: senza saperlo si scopre che per decine d’anno abbiamo avuto visitatori dallo spazio; essi sono venuti da un pianeta sommerso dall’acqua, il “Wild Blue Yonder” appunto, e il loro tentativo di creare una nuova comunità sulla Terra non ha avuto grandi risultati.

All’interno di una dimensione quasi allarmante Herzog crea uno scenario fantascientifico che trae origine dalle sue personali fantasie. Il tema del ritorno a casa e l’impossibilità di realizzarlo rappresentano l’alienazione e la profonda solitudine umana, indiscusse protagoniste dell’attuale momento storico e di un futuro che si spera sia evitabile. In questo film c’è soprattutto una forte critica sociale, ma anche l’augurio che l’uomo impari ad agire nell’interesse e nel rispetto del suo bene più prezioso: il pianeta in cui vive.

Anche grazie ai canti ed alle musiche di un universo così tradizionale ed autentico si cerca di indicare agli astronauti dispersi la direzione più vera da proteggere per evitare l’annullamento in uno spazio ed un tempo indefiniti poiché privi di essenza.

FESTIVAL DELLE COLLINE 2006, I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Festival delle Colline 2006 è organizzato dal Comune di Poggio a Caiano in collaborazione con la Provincia di Prato, i Comuni di Prato, Carmignano e Cantagallo, il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Regione Toscana e Associazione Toscana Musiche.

Festival delle Colline continua giovedì 13 luglio a Villa Novellucci (Cantagallo) con Gianmaria Testa e Gabriele Mirabassi in concerto. Gran finale venerdì 14 al parco Martini di Seano con i berlinesi Stereo Total ed i dj di Controradio.

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