Finanziaria: fermento anche nelle giunte locali di sinistra
CNA dichiara lo stato di mobilitazione di Artigianato e PMI

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 ottobre 2006 14:14
Finanziaria: fermento anche nelle giunte locali di sinistra<BR>CNA dichiara lo stato di mobilitazione di Artigianato e PMI

Firenze, 6 ottobre 2006- E' tregua tra i sindaci e il Governo. Il presidente dell'Anci, (Associazione nazionale comuni italiani) Leonardo Domenici, sindaco di Firenze, preferisce non parlare di rivolta dei sindaci di sinistra.

“CNA esprime un parere fortemente critico, circa l’impostazione culturale e politica dell’intera manovra finanziaria per il 2007 – dichiara il presidente di CNA Firenze Mauro Fancelli - che appare fortemente punitiva per il ceto medio produttivo e priva di parallele misure di rilancio della competitività e di sostegno al mondo della piccola impresa”.


CNA proclama, pertanto, lo Stato di mobilitazione della categoria, e ricerca la convergenza con tutte le organizzazioni dell’artigianato, del commercio, e della piccola impresa.
“Nel merito del provvedimento presentato dal Governo al Parlamento, si registrano consistenti aumenti delle imposte – continua Fancelli - il preannuncio di un utilizzo preconcetto della revisione degli studi di settore e un pesante aumento della pressione contributiva sul lavoro autonomo”.
D’altra parte le previste misure per il rilancio della competitività ed il sostegno ai consumi interni, come l’abbassamento del cosiddetto cuneo fiscale, vedono sostanzialmente escluse le imprese di minori dimensioni e il complessivo mondo dell’artigianato.


“Una manovra dai contenuti ideologici fortemente condizionata dalla salvaguardia di aree sociali scarsamente produttive e priva di qualunque serio intervento di riorganizzazione e riduzione della spesa pubblica. Tale approccio si manifesta in modo provocatorio con l’aumento di contribuzione per l’apprendistato, istituto ritenuto precario, ma che in realtà per oltre 50 anni ha rappresentato l’ingresso stabile di professionalità qualificate per intere generazioni di dipendenti e di imprenditori artigiani”.


La CNA, in questi mesi, ha percorso la strada del confronto propositivo, della interlocuzione attiva ed anche della disponibilità ad assumere responsabilità, circa la necessità di fronteggiare il disavanzo dello Stato.
“Denuncia, nella manovra presentata dal Governo, un’impostazione in contrasto con quella parte del Paese, cioè le piccole imprese, che in questi anni hanno avuto a cuore l’occupazione, salvaguardando, a partire dal Mezzogiorno, la tenuta sociale ed economica dell’intero Paese.


Respinge l’idea che nel mondo della piccola impresa, dell’artigianato e del commercio, si annidi la grande parte dell’evasione fiscale ed anzi, denuncia che pressoché nulla è contenuto nella Finanziaria, per favorire l’emersione del sommerso e battere il lavoro nero.
Le azioni convergenti del mondo dell’impresa sono tese anche ad eliminare il forzoso trasferimento del TFR alle casse dell’INPS, che produrrà un esproprio ai danni dei lavoratori ed un aggravamento dei costi finanziari per le imprese, che in tal modo vengono indebolite e sovraesposte nei confronti del sistema del credito.


Inoltre, il non accoglimento di provvedimenti tesi a controbilanciare, almeno parzialmente, gli effetti della manovra, come quelli derivanti dalla redistribuzione dei premi INAIL eccedenti la necessità di gestione, rappresenta un fatto estremamente dannoso.
Tutta l’Organizzazione è impegnata per il coinvolgimento dei gruppi parlamentari, affinché il Parlamento sia sensibilizzato alla necessità di apportare profonde modifiche al disegno di Legge Finanziaria 2007.
Infine la Finanziaria sta già innescando un processo di inasprimento anche della tassazione locale.
In tal senso esprimiamo dissenso in relazione all’aumento dell’accisa sulla benzina e del bollo auto, preannunciate dalla Regione Toscana.
Né potremmo accettare eventuali manovre tendenti ad elevare l’addizionale IRPEF da parte dei comuni, nonché inasprimenti dell’ICI a seguito della revisione degli estimi catastali.
L’insieme delle misure, sia nazionali che locali, avranno come conseguenza fondamentale quella dell’utilizzo della leva fiscale come strumento per deprimere l’economia locale, e non di rilanciare la competitività del sistema”.

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