Finanziaria: si riprospetta l’idea di Area metropolitana
Domenici: Manovra equa ma troppo pesante per i Comuni

Redazione Nove da Firenze
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03 ottobre 2006 19:26
Finanziaria: si riprospetta l’idea di Area metropolitana<BR>Domenici: <I>Manovra equa ma troppo pesante per i Comuni</I>

Firenze, 3 Ottobre 2006- Con la Finanziaria approvata dal Governo si e' tornati dal meccanismo delle deduzioni a quello delle detrazioni. Tra i ritorni anche il tema delle aree metropolitane. “E’ tramontata definitivamente l’idea di Città Metropolitana. Anche in Finanziaria si prospetta l’idea di Area metropolitana: una super Provincia Firenze-Prato-Pistoia”. E’ quanto afferma il consigliere di Alleanza Nazionale Nicola Nascosti che torna su un tema particolarmente importante per il futuro degli enti locali.

“Il ministro per gli Affari Regionali ed Autonomie Locali Linda Lanzillotta ha sostenuto, recentemente, che le Province sono finite e che bisogna superare il sistema provinciale per parlare di aree vaste. Il Presidente della Provincia di Firenze Matteo Renzi, ad una mia domanda d’attualità a riguardo – precisa Nascosti – ha preferito non rispondere anche se l’argomento è molto interessante. Molto probabilmente la prossima volta andremo a votare per una cosa diversa rispetto alla Provincia di Firenze o alla città di Firenze e, la stessa finanziaria 2007, prevede la costituzione di una Commissione per ridisegnare i confini delle Province italiane.

Ha vinto, quindi, la linea Lanzillotta che si contrapponeva a quella del ministro per le Riforme istituzionali Chiti. L’ex Presidente della Toscana era fautore di un rilancio della Città metropolitana ma con una Provincia che facesse da cerniera tra la Città ed il resto dei comuni più piccoli. La Lanzillotta, per razionalizzare uffici, strutture e personale ha proposto nel suo disegno di legge di rivedere i confini delle Province e creare così delle aree metropolitane.

Firenze dovrebbe costituire un’area ampia con Prato e Pistoia. Ha vinto la Lanzillotta, a quanto pare. Ma chiedo che anche il Consiglio provinciale possa contribuire con un dibattito serio a quella che è una cosa che riguarda tutti, il riordino e la risistemazione istituzionale delle Province, dei Comuni, dell’area metropolitana, non in funzione degli interessi dei singoli ma in funzione dell’interesse dei cittadini”.

 

"Le soluzioni riportate nella manovra finanziaria 2007 nel settore sanità, sono vessatorie solo e soltanto nei confronti dei cittadini - pazienti e del tutto inefficaci al fine del controllo della spesa sanitaria". Con queste parole Anna Maria Celesti, Vice Presidente della Commissione Sanità e Consigliere Regionale di Forza Italia, commenta le nuove tasse illustrate dal Ministro Turco che verranno introdotte sulla salute con la Finanziaria del Governo Prodi.

"Il ticket sul Pronto Soccorso, già in vigore in Toscana con Delibera n. 293 del 29.03.2004 – prosegue Celesti - sarà esteso a tutte le Regioni e i cittadini pagheranno quelle prestazioni specialistiche e diagnostiche eseguite in Pronto Soccorso che non siano urgenti e che non diano seguito al ricovero. Il ticket sarà di 23 euro per la visita medica, più 18 euro (totale 41) nel caso di eventuali accertamenti diagnostici.

Se da un lato è giusto trovare soluzioni perchè il Pronto Soccorso non sia utilizzato come corsia preferenziale per effettuare visite o esami senza tempi di attesa; è altresì ingiusto far pagare 28 euro a chi ha subito un piccolo trauma, come quelli comunemente riportati negli incidenti stradali, che per di più necessitano di un referto medico ai fini assicurativi, ma che fortunatamente non necessitano di ricovero.

Si tratta di una misura che sposterà la domanda di assistenza dei cittadini sul territorio e soprattutto coinvolgendo i medici di famiglia sui quali saranno scaricate le responsabilità e lo sforzo di fornire alcune prestazioni quali ad esempio un elettrocardiogramma o un esame del sangue senza che siano ancora stati messi effettivamente nelle condizioni di svolgere quanto richiesto.

Il Ticket non controllerà, quindi, gli sprechi ma metterà le Regioni di fronte ad un piano organizzativo difficile da attivare. La stessa Toscana ha previsto nel PSR 2002 – 2004 e riconfermato in quello 2005 – 2007, seguendo le linee dell’accordo Stato-Regioni del 24 luglio 2003, un riordino dell’assistenza territoriale attraverso anche la costituzione delle cosiddette Unità di Cure Primarie intese come una evoluzione delle forme di medicina di gruppo formate da medici di medicina generale, dai pediatri e da specialisti territoriali. UCP che ancora non sono a pieno regime su tutta la nostra provincia e in genere in tutta la Toscana..

     

Mi auguro – conclude Celesti – che i sindacati di categoria come allora esultarono oggi si ribellino a un governo che è forse amico loro ma sicuramente non dei cittadini."

 

“Quale rappresentanza per le forze di minoranze nelle Comunità Montane?” E’ quanto si chiede il Consigliere e Commissario provinciale di Alleanza nazionale Nicola Nascosti che ha annunciato un Ordine del Giorno in Consiglio provinciale per far intervenire l’ente: “Affinché venga rivisto l’articolo 76 della Legge Finanziaria 2007 che prevede di modificare il Testo Unico degli Enti Locali, decreto legislativo 18 agosto 2000, che prevede un ridimensionamento dell’organo rappresentativo che, da ora in poi, sarà formato da un solo rappresentante per ciascun comune eletto dal Consiglio comunale.

Limitando ad un solo componente per Comune si depotenzia l’importanza dell’assemblea della Comunità Montana. Le Comunità montane – aggiunge Nascosti – devono rappresentare tutte le forze politiche presenti sul territorio. Se, da ora in poi, ogni comune potrà mandare un solo rappresentante, questo scaturirà solo da una trattativa politica tra i comuni e le forze politiche. Occorre, invece, rifarsi al Testo Unico che rimanda, tra l’altro ad una legge regionale, e che, equamente, prevede la giusta rappresentanza delle forze politiche all’interno del Consiglio delle Comunità Montane”.

 

Siamo preoccupati per i contenuti e le grandezze della manovra che ci riguardano, ma siamo anche convinti che ci siano margini di miglioramento: la parte della Finanziaria che interessa i Comuni è ancora aperta. Ringrazio i ministro che si stanno adoperando per darci una mano". Lo ha detto il sindaco di Firenze e presidente dell'Anci Leonardo Domenici, conversando con alcuni giornalisti sulla manovra presentata dal governo. "Nel suo complesso la Finanziaria è un provvedimento che contiene aspetti importanti dal lato dell'equità sociale e da quello delle misure per far ripartire il paese - ha aggiunto Domenici - Ma per la parte che riguarda gli enti locali sono necessarie correzioni, perché la manovra è troppo pesante.

Occorre lavorare fin da subito a queste modifiche col governo e, poi, col Parlamento. In particolare, è necessario concordare con il ministro dell'Economia i criteri per l'applicazione delle misure, al fine di evitare pesanti squilibri fra Comune e Comune". Domenici ha apprezzato anche l'introduzione del contributo di scopo per i turisti: "Finalmente arriva, lo potremo utilizzare per avere un ritorno positivo per tutti - ha detto - Anche in questo caso è importante la concertazione con le categorie: dobbiamo sederci ad un tavolo, discuterne e concordare norme applicative che non ricadano sugli operatori del settore, riprendendo il confronto dove l'avevamo lasciato e facendo tesoro del lavoro già fatto ".

A Firenze infatti negli scorsi anni il Comune aveva già raggiunto un accordo con le categorie economiche per lavorare insieme ad un contributo di scopo sul turismo, finalizzato esclusivamente al miglioramento dei servizi legati al turismo come pulizia, manutenzione, sorveglianza, accoglienza. Un progetto poi bloccato per la mancanza di una norma nazionale. Su questo tema il sindaco ha aggiunto che "una parte del fondo potrebbe essere destinato anche a migliorare le strutture recettive private"; mentre si è detto "perplesso" sull'ipotesi di poter aumentare l'Ici per finanziare opere pubbliche.

Riguardo all'Ici, Domenici ha confermato che a Firenze non è previsto nessun aumento, anzi. "Il nostro obiettivo, grazie all'aggiornamento delle categorie catastali - ha detto - è quello di diminuire l'aliquota oppure di allargare le detrazioni per la prima casa e le categorie a basso reddito". Un po' diverso il discorso per quanto riguarda l'Irpef, che Palazzo Vecchio aveva deciso di alzare allo 0,5 per cento già dal 2001 (senza poterlo fare per il divieto dell'allora governo) e che ora potrebbe riproporre: "Ma non c'è niente di deciso - ha precisato il sindaco - Dovremmo vedere l'impatto che avranno le nuove entrate sul nostro bilancio".

Per quanto riguarda Firenze, Domenici ha comunque tenuto a sottolineare alcuni punti fondamentali. "Siamo come sempre impegnati a mantenere il livello dei servizi che eroghiamo ai cittadini, e lotteremo perché i Comuni come il nostro, che proprio per questo hanno una alta spesa corrente, non siano penalizzati - ha detto - Dovremo comunque trovare le risorse necessarie, e faremo di tutto perchè le nuove misure non ricadano sui contribuenti fiorentini, e perché siano ripartite secondo il principio dell'equità e della giustizia fiscale.

Inoltre continueremo l'opera di contenimento della spesa, che ha già portato a significativi risultati". Tornando agli aspetti positivi della Finanziaria per la nostra città, il sindaco ha ricordato il punto relativo alla valorizzazione del patrimonio demaniale (a Firenze ci sono molti spazi, soprattutto del Ministero della Difesa, che possono essere recuperati e utilizzati) e del passaggio del catasto ai Comuni: "Perché il Catasto deve essere visto non come strumento per premere sull'Ici - ha speigato - ma per poter fare operazioni più eque, con l'obiettivo finale di passare ai Comuni tutto il complesso della tassazione immobiliare".

Infine il sindaco ha voluto rivolgere con forza un importante appello per la concertazione fra Comuni, Province e Regione. "Vista la delicatezza, la complessità e l'impatto dei provvedimenti - ha detto - è indispensabile il coordinamento fra i diversi livelli, per evitare che ci sia una pura sommatoria delle diverse misure".

Esprimo forte preoccupazione per la norma della Finanziaria relativa agli investimenti dei Comuni. Secondo questa norma, a Firenze ad esempio nel 2007 potremmo ricorrere all'indebitamento solo per 11 milioni e 660mila euro: la cifra minima necessaria è invece di 49 milioni e 740mila euro". Sono le parole dell'assessore al bilancio tea Albini, che commenta il comma 11 dell'articolo 74 della nuova legge finanziaria. "Sarebbe un grosso problema per le aspettative della città: dalle piste ciclabili alla tranvia, dalla manutenzione delle strade al verde pubblico, dall'abbattimento delle barriere architettoniche ai lavori nelle scuole.

Questa minor capacità di investimento per il Comune si rifletterebbe negativamente su tutta l'economia cittadina, che proprio dagli investimenti pubblici ha trovato negli ultimi anni un traino e un sostegno. Ora è necessario modificare con il governo e con il parlamento questo articolo della Finanziaria".

 

Per far fronte ai tagli preannunciati nella legge finanziaria 2007 il Comune intende imporre nuove imposte o aumentare le tasse? E' quanto chiede di sapere il consigliere di Alleanza Nazionale Giovanni Donzelli. «Le misure adottate dal governo - scrive l'esponente del centrodestra in una interpellanza - prevedono, tra l'altro, ingenti tagli agli enti locali lasciando piena libertà ai Comuni di imporre nuove imposte, quali la tassa di scopo, "il contributo di soggiorno", la revisione dell'addizionale comunale e della tassa per la raccolta dei rifiuti e l'aumento dell'ICI - visto che passerà dallo Stato ai Comuni il compito di revisionare gli estimi catastali».

«Siamo in presenza di una manovra finanziaria pesantissima nei confronti degli enti locali e dei Comuni: a fronte di molti tagli alle spese si darà la possibilità agli stessi Comuni di alzare o inventare nuove tasse che ricadranno tutte sui cittadini». E' quanto sostiene il vicecapogruppo di Forza Italia Gabriele Toccafondi. «Il governo Prodi - ha aggiunto l'esponente del centrodestra - chiede gli sforzi dei tagli di spesa ai comuni ma nello stesso tempo quasi li obbliga ad aumentare le tasse. La finanziaria, soprattutto la parte che riguarda i Comuni è ancora aperta, adesso vorremmo vedere dagli amministratori di centrosinistra la stessa veemenza che hanno avuto in questi anni verso il governo precedente, a meno che non siano contenti di aumentare le tasse».

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