Approvata all’unanimità la proposta di legge per il contenimento della spesa pubblica regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 ottobre 2006 19:33
Approvata all’unanimità la proposta di legge per il contenimento della spesa pubblica regionale

Firenze, 3 Ottobre 2006- Il testo approvato dall’aula conferma il “lavoro di perfezionamento” affrontato in commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale che appena ieri, lunedì 2 ottobre, aveva licenziato l’atto con voto unitario di maggioranza e opposizione.

Secondo quanto prevede il documento, la Giunta dovrà procedere ad una ricognizione sugli organi della Regione e negli enti dipendenti (strutture di competenza, comitati, gruppi di progetto), per verificarne l’utilità ed eventualmente prendere tutte le iniziative necessarie, anche legislative, al fine di ridurre il numero degli organismi, razionalizzare le competenze e operare una revisione dei compensi.

Sono esclusi gli organi di direzione, amministrazione e controllo. La ricognizione dovrà essere conclusa entro centoventi giorni dall’entrata in vigore della legge, al termine dei quali la Giunta dovrà riferire in Consiglio e nei successivi centoventi potrà intraprendere tutte le iniziative necessarie. A decorrere dal primo settembre 2007, comunque, i compensi per gli organi che non saranno individuati dalla ricognizione saranno ridotti del trenta per cento e saranno soppressi entro l’anno successivo.“La proposta di legge costituisce un adeguamento al cosiddetto Decreto Bersani convertito in legge nell’agosto scorso.

Si tratta di misure di razionalizzazione della spesa pubblica”. Così il presidente della commissione Affari istituzionali in Consiglio regionale, Ilio Pasqui, nel corso del suo intervento sulla proposta di legge licenziata all’unanimità dall’aula. Nell’esposizione tecnica del testo, Pasqui ha precisato che “il risparmio che questi provvedimenti prevederanno, resterà a disposizione degli organismi e degli enti dipendenti della Regione, a salvaguardia dell’integrità del bilancio della Regione stessa”.

Il presidente ha infatti sottolineato che “l’adeguamento alle disposizioni della legge Finanziaria nazionale, l’ente Regione l’ha portata avanti con le proprie leggi finanziarie che recepiscono i contenuti di quelle nazionali”.

Pasqui ha quindi illustrato all’aula i cinque articoli, quattro di fatto normativi, che compongono il testo approvato, evidenziando il “lavoro di perfezionamento” portato avanti dalla commissione regionale che ha visto “la convergenza di tutti i gruppi consiliari”.

«Alleanza Nazionale voterà a favore di questo provvedimento di contenimento della spesa pubblica regionale. Tra l’altro, in commissione abbiamo anche collaborato a perfezionarlo. Questo perché riteniamo che, se dal punto di vista contenutistico può darsi sia poca cosa, tuttavia dal punto di vista ontologico questo provvedimento contiene alcuni elementi emblematici».

Un “atto corretto e doveroso che ha avuto, in sede di commissione, un dibattito approfondito nel merito e giunge in Aula con questa formulazione anche grazie al lavoro di verifica dell’articolato normativo. Articolato che, a mio parere, conduce ad un risultato più chiaro ed efficace rispetto agli obiettivi che il testo licenziato dalla Giunta proponeva”.

Così il portavoce dell’opposizione, Alessandro Antichi, che pure segnala quanto il documento sia “un primo atto attraverso il quale questa maggioranza si discosta criticamente dal complessivo apparato di manovre che il governo Prodi sta attuando contro l’interesse del Paese e contro gli interessi delle istituzioni stesse del Paese”.

Per Antichi, da un punto di vista più generale, la proposta di legge rappresenta una “giusta e corretta reazione ad un provvedimento dello Stato giustamente ritenuto invasivo della competenza della Regione”. “Un testo - ha continuato il consigliere - dai contenuti abbastanza inquietanti sul piano della destinazione delle somme che saranno, dovranno, potranno essere oggetto di risparmi di spesa conseguenti”.

Entrando nel merito del provvedimento, Antichi sottolinea quanto “non se ne debba esagerare l’importanza” perché “in fin dei conti, si andrà a fare niente di più di ciò che la buona amministrazione suggerisce: fare la conta degli organismi inventati dagli enti dipendenti della Regione e dalla Regione stessa, per funzioni la cui utilità deve essere verificata rispetto all’attualità degli interessi da perseguire”.Un “atto corretto e doveroso che ha avuto, in sede di commissione, un dibattito approfondito nel merito e giunge in Aula con questa formulazione anche grazie al lavoro di verifica dell’articolato normativo.

Articolato che, a mio parere, conduce ad un risultato più chiaro ed efficace rispetto agli obiettivi che il testo licenziato dalla Giunta proponeva”. Così il portavoce dell’opposizione, Alessandro Antichi, che pure segnala quanto il documento sia “un primo atto attraverso il quale questa maggioranza si discosta criticamente dal complessivo apparato di manovre che il governo Prodi sta attuando contro l’interesse del Paese e contro gli interessi delle istituzioni stesse del Paese”.

Per Antichi, da un punto di vista più generale, la proposta di legge rappresenta una “giusta e corretta reazione ad un provvedimento dello Stato giustamente ritenuto invasivo della competenza della Regione”. “Un testo - ha continuato il consigliere - dai contenuti abbastanza inquietanti sul piano della destinazione delle somme che saranno, dovranno, potranno essere oggetto di risparmi di spesa conseguenti”.

Entrando nel merito del provvedimento, Antichi sottolinea quanto “non se ne debba esagerare l’importanza” perché “in fin dei conti, si andrà a fare niente di più di ciò che la buona amministrazione suggerisce: fare la conta degli organismi inventati dagli enti dipendenti della Regione e dalla Regione stessa, per funzioni la cui utilità deve essere verificata rispetto all’attualità degli interessi da perseguire”.Per il consigliere di Alleanza Nazionale, Maurizio Bianconi, il provvedimento “può essere poca cosa da un punto di vista contenutistico ma non ontologico”.

Secondo Bianconi, il testo “ha in sé tre elementi emblematici: come il governo di centrodestra non poteva essere invasivo sulle autonomie delle regioni, così non lo può essere il governo di centrosinistra; si comincia a mettere mano a spese non di ‘prima necessità’ in un momento nel quale occorre tirare la cinghia”. Bianconi ha quindi fatto notare ai colleghi regionali che “è ben presente nel legislatore nazionale l’ipotesi che di questi comitati scientifici ce ne sia una buona parte non ancora individuati dopo il censimento e prevede una sanzione per gli organi non individuabili.

Questa è la presa d’atto che anche nella pubblica amministrazione la coscienza che forse, complessivamente e sotto certi profili, si è esagerato”.  Per il consigliere di Rifondazione comunista, Aldo Manetti, “’atto segna un forte richiamo dell’autonomia regionale nei confronti del governo centrale ognuno dentro i propri ambiti e campi di competenza”.

Con l’approvazione del provvedimento “si avvia inoltre una procedura di vitale importanza”. Attraverso il controllo e la ricognizione, sarà infatti possibile disegnare un quadro complessivo ed intervenire al meglio”.Paolo Cocchi, capogruppo del gruppo Ds, ha sottolineato come il testo dimostri “l’equilibrio e l’atteggiamento che la Regione Toscana ha tenuto anche rispetto ai primi provvedimenti che il nuovo Governo ha fatto”.

Cocchi ha quindi ribadito la “rigorosità che verrà tenuta per ribadire l’autonomia della regione, esattamente come fatto nei cinque anni precedenti”. Il consigliere ha quindi ricordato che “le misure fatte da Bersani riguardano l’intero comparto della spesa pubblica, anche nazionale, che durante il governo Berlusconi è cresciuta del 2,3 per cento”. L’invito di Cocchi all’Aula è stato quindi quello che il testo possa divenire “il primo atto per una seria discussione sul funzionamento della pubblica amministrazione, sui costi diretti e indiretti, sui servizi e la loro qualità”.

A chiudere gli interventi, l’assessore regionale al bilancio, Giuseppe Bertolucci che ha voluto sottolineare quanto l’atto “riconfermi la piena autonomia della Regione rispetto ad interventi ritenuti invasi da parte di qualsiasi governo”. Secondo l’assessore occorre avviare “concretamente e senza clamori”, le attività di verifica e revisione per “un buon funzionamento della macchina amministrativa” e per “concorrere al contenimento della spesa pubblica”

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