La tramvia a Firenze: l’accoglienza della linea 3 da parte dei residenti e degli operatori economici del Quartiere 5

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 giugno 2006 19:45
La tramvia a Firenze: l’accoglienza della linea 3 da parte dei residenti e degli operatori economici del Quartiere 5

Firenze, 7 Giugno 2006- I cittadini del Quartiere 5 bocciano la tramvia. Sette su dieci non la vogliono e non credono che risolverà i problemi di traffico a Firenze, l’80% pensa che toglierà prezioso spazio per la viabilità ordinaria e cancellerà molti parcheggi, il 48% ritiene che la sua realizzazione sia solo uno spreco di soldi. E il 50% vorrebbe la micrometropolitana, contro invece un 12% che indica nella tramvia il modo migliore per uscire dalla morsa del traffico.
Sono solo alcuni dei dati che emergono dal sondaggio commissionato dal Mario Razzanelli all’Istituto Freni.

‘La tramvia a Firenze. L’accoglienza della linea 3 da parte dei residenti e degli operatori economici del Q 5’, questo il titolo del sondaggio, è stato presentato stamani in Palazzo Vecchio alla presenza del capogruppo Udc al Comune di Firenze Mario Razzanelli, dei consiglieri comunali di An Giovanni Donzelli e Jacopo Cellai, della consigliera di An per il Q5 Chiara Moretti, Vincenzo Freni, Paolo Cioni, responsabile dipartimento trasporti Udc Firenze e rappresentanti del Comitato ‘Firenze La Magnifica’, sorto tra Rifredi e lo Statuto per dire no alla linea 3.

Se l’87% degli intervistati si dichiara totalmente insoddisfatto di come viene gestita la viabilità a Firenze, il 72% vedrebbe di buon occhio la realizzazione di un sistema di busvie, a patto che gli autobus passino con una certa frequenza. Le busvie, dicono i fiorentini, costano meno, e si possono smantellare facilmente. Ragionamento che invece non vale per la tramvia. 3 su 4 poi sono contrari ai previsti abbattimenti di alberi. E meno di un intervistato su 5 è d’accordo sull’attraversamento del centro storico da parte di questi ‘treni’ di 32 m.

‘Sciuperebbe l’armonia del centro’, ‘la città verrebbe deturpata’, ‘ci saranno troppi impedimenti anche per chi dovrà uscire coi passeggini’, sono state alcune risposte. E le cose non vanno meglio per il percorso Statuto-piazza Leopoldo-Poggetto-via Vittorio Emanuele II. Il 59% è contrario all’ipotesi, e il 19% perplesso.

"Proprio ieri sera, nel corso della riunione organizzata dall’associazione ‘Vivi Fiorenza’ – hanno ricordato i rappresentanti del Comitato, - è emerso chiaramente che i cittadini del Q 5 non vogliono la linea 3, perché sarà un ingombro, creerà code, intralcerà il passaggio dei taxi, delle ambulanze, dei vigili del fuoco e di tutti gli altri mezzi, privati e non, che si troveranno tutti in coda a causa della tramvia".

"Trovo assurdo che l’amministrazione, pur di fronte a dati oggettivi espressi con l’ausilio di piantine da architetti e ingegneri, non abbia il coraggio di fare marcia indietro – è intervenuto Razzanelli -.

Ieri sera l’arch. Mario Preti ha detto che la tramvia sposterà il 15% di automobilisti verso questo mezzo di pubblico. Ma dato che la linea 3 occuperà il 40% della sede stradale, e che per ‘pareggiare l’attuale situazione’ la percentuale di persone che dovrebbero abbandonare il mezzo privato a favore della tramvia dovrebbe salire a 70, mi chiedo che ne sarà di quel 55% che non sarà più in grado di muoversi. Una domanda, questa, che ieri sera non ha trovato risposta, dato che i nostri amministratori dimostrano di muoversi a tentoni, senza aver fatto un serio studio di fattibilità su ciò che comporterà la tramvia sulla circolazione".

"Qualche volta sono sconfortato -confessa a Nove da Firenze Gregorio Malavolti, Presidente (DS) della Commissione Ambiente del Consiglio comunale di Firenze- mi capita di parlare con cittadini strenuamente contrari al progetto della tramvia, nonostante che l'infrastruttura passando nelle vicinanze della loro abitazione sarà un utilissimo mezzo di trasporto e valorizzerà certamente la loro residenza.

E invece la reazione è esattamente opposta a quella che ci si potrebbe attendere. Può darsi che la responsabilità sia anche delle istituzioni che non hanno saputo comunicare abbastanza la validità di questi progetti. Tuttavia qualche volta penso che sia connaturato nel nostro carattere di Fiorentini: criticare a priori è l'istinto più forte in noi. Come è già accaduto più volte in città negli ultimi decenni: mi vengono in mente ad esempio le polemiche degli anni '80 sulla ZTL, che secondo alcuni commercianti avrebbe provocato la fine per le loro attività.

Oggi chi farebbe a meno della Zona a traffico limitato in centro? Sarebbero proprio quegli stessi commercianti a difenderla a spada tratta!"

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza