La Provincia convoca gli agricoltori per la lotta alla Flavescenza dorata
Un impianto viticolo sperimentale all’azienda di Montepaldi: riduzione dell’erosione pari a 1/6

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 maggio 2005 19:38
La Provincia convoca gli agricoltori per la lotta alla Flavescenza dorata<BR>Un impianto viticolo sperimentale all’azienda di Montepaldi: riduzione dell’erosione pari a 1/6

Firenze, 23 maggio 2005- Nuove tipologie di sistemazione del vigneto, alcuni aspetti innovativi legati alla progettazione e meccanizzazione razionale, la possibilità di gestione con macchine operatrici che rispondono a criteri di salvaguardia del suolo dall’erosione. Sono stati questi alcuni dei temi principali dei lavori del seminario che, in particolare, ha presentato la sistemazione innovativa di un impianto viticolo realizzato proprio presso l’azienda agricola di Montepaldi. La viticoltura rappresenta una delle componenti fondamentali dell’agricoltura toscana e del suo sistema agroalimentare, sia per la diffusione territoriale e per il numero delle imprese coinvolte (la vite è presente in oltre il 50% delle aziende agricole), sia per la sua capacità di generare valore sociale, culturale ed ambientale.

In questo senso, ad un anno dal primo incontro di presentazione del progetto di ricerca promosso dall’Arsia, l’agenzia della Regione Toscana per lo sviluppo e l’innovazione nel settore agricolo-forestale, con il cofinanziamento dell’Autorità di Bacino del fiume Arno ed aggiudicato con la procedura del bando pubblico all’università di Firenze, all’azienda agricola di Montepaldi si è tenuto il secondo appuntamento seminariale, dal titolo “Progettazione e collaudo di sistemazioni idraulico-agrarie a basso rischio erosivo per impianti viticoli, compatibili con l’assetto paesaggistico ed ambientale”.

«La sistemazione - spiegano i tecnici Arsia - consiste in un ciglionamento a ripiani raccordati che permette una ottimale regimentazione delle acque profonde (mediante drenaggio) e superficiali (mediante scoline e fossi di raccolta), in modo che ogni ripiano scarichi l’acqua di sua competenza. Il risultato, confermato dai primi rilevamenti, è di una riduzione dell’erosione di materiale solido pari a 1/6 nei volumi di deflusso, rispetto ai tradizionali filari a rittochino». Con queste prerogative la sistemazione garantisce una maggiore sicurezza del lavoro ed una migliore gestione del vigneto, oltre ad inserirsi perfettamente nel contesto paesaggistico ed ambientale della Toscana.

Non a caso, a questo proposito, gli interventi dei sindaci dei Comuni di San Casciano e di Tavarnelle Val di Pesa, hanno sottolineato l’importanza della ricerca in grado di fornire alle imprese linee guida ed una serie di soluzioni pratiche per la realizzazione e gestione dei vigneti, volte ad esaltare il legame qualità del vino-tutela del paesaggio e del territorio, nel nome della sostenibilità ambientale. Dal seminario - cui hanno preso parte oltre 200 fra tecnici, operatori agricoli, rappresentanti di enti locali ed istituzioni scientifiche – è emersa, inoltre, l’esigenza di utilizzare i risultati finali della ricerca (che si conseguiranno a partire dal 2006) per attivare un percorso concertato volto a salvaguardare l’identità del paesaggio toscano che, in questo contesto, rappresenta una risorsa, ovvero una componente fondamentale della qualità del prodotto ed un valore aggiunto fondamentale, anche sui mercati internazionali.

L’iniziativa si è poi conclusa con visite guidate al vigneto sperimentale realizzato nell’ambito del progetto di ricerca ed ai cantieri di lavoro. Prima della conclusione del progetto, prevista per dicembre 2006, infine, vi saranno altre occasioni di incontro per presentare al mondo vitivinicolo toscano, l’ avanzamento dei lavori che interesseranno anche altre zone dell’area del Chianti.

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La Flavescenza dorata è un parassita della vite che purtroppo minaccia di diffondersi in modo pericoloso anche in Toscana. Per informare gli agricoltori e spiegare le tecniche della lotta alla Flavescenza la Provincia, in collaborazione con Arpat, ha organizzato per mercoledì 25 maggio alle 9.30 in via Mercadante 42 a Firenze (locali della Direzione Agricoltura) un incontro di formazione rivolto ai tecnici agricoli ed agli operatori del settore viticolo.


Info: 0552760628

LA FLAVESCENZA DORATA
La Flavescenza Dorata (FD) è un parassita della vite tra i più pericolosi, in quanto provoca gravi alterazioni di foglie, tralci, fiori e frutti, riducendo la vigoria e la produttività della pianta. La malattia si propaga esclusivamente attraverso un insetto vettore, il cicadellide Scaphoideus titanus (comunemente detto Scafoideo). Questa malattia ha già causato ingenti danni alla viticoltura dell’Italia Settentrionale, soprattutto a partire dai primi anni ’90, dove è giunta per cause accidentali dalla Francia e si è rapidamente diffusa nelle aree viticole del Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli, Liguria ed Emilia Romagna.

Per questo motivo è stata decretata la lotta obbligatoria alla FD su tutto il territorio nazionale.
In Toscana casi di Flavescenza Dorata e presenza diffusa dello Scafoideus titanus sono stati segnalati già da alcuni anni in provincia di Massa Carrara. Nelle aree viticole interne della Toscana solo recentemente è stato ritrovato l’insetto vettore (nei comuni di Fucecchio, S. Gimignano, Barberino V.Elsa., Castellina in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti, Gaiole e Cavriglia) e per ora un solo caso isolato di FD.

ARPAT, ente responsabile dell’applicazione della lotta obbligatoria in Toscana, dal 2000 effettua i controlli in tutti i comprensori viticoli regionali ed ha emesso delle disposizioni particolari di lotta allo Scafoideo che interessano tutti gli operatori delle zone viticole in cui è stata rilevata la presenza dell'insetto. Dal 2002 partecipa al Programma regionale di Lotta obbligatoria alla Flavescenza Dorata della vite in Toscana e attua azioni di monitoraggio e di controllo della presenza di Scafoideus titanus e di FD nei vigneti toscani.

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