XII edizione del festival Fabbrica Europa (Firenze, Stazione Leopolda, 6-28 maggio 2005)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 aprile 2005 23:49
XII edizione del festival Fabbrica Europa (Firenze, Stazione Leopolda, 6-28 maggio 2005)

Un fil rouge lega i solo e le performance di donne provenienti da diverse parti del mondo; differenti culture, esperienze, formazioni, percorsi, tradizioni, linguaggi, percorsi di ricerca e artistici, trovano nella sensibilità femminile il terreno comune di espressione, restituendoci uno spaccato incisivo e intimo dell’essere donna nel terzo millennio grazie alle possibili rivelazioni del rapporto tra corpo danzante ed espressione artistica.
L’islandese Erna Ómarsdóttir, nota interprete di Jan Fabre, insieme al musicista Johann Johannson, presenta IBM - 1401, A user's manual (20, 21/5), una performance potente ed estremamente fisica, incentrata sulla relazione tra ciò che è umano e ciò che è artificiale, tra la sensualità del corpo e l’oggetto macchina.

L’israeliana Yasmeen Godder, espressione originale della danza indipendente internazionale, in Two Playful Pink (7,8/5), un duo al femminile dedicato a stereotipi e schiavitù della donna contemporanea, in una continua contaminazione tra danza e video. Indaga i diversi aspetti del corpo e dell’essere femminile attraverso un linguaggio misterioso e divertente, che esplora le relazioni umane nelle radici più profonde. La coreografa brasiliana Cristina Moura presenterà Like an idiot (prima nazionale, 15/5), un solo che indaga i differenti impulsi di una donna di fronte a se stessa e di fronte alla propria molteplicità; lo spettacolo è presentato a seguire il solo di Giorgio Rossi, Alma (15/5), che prende spunto da poesie di Neruda, Pavese, Merini e tocca sentimenti forti come l’amore, la solitudine e la sensazione della morte in un teatro poetico del movimento.

La performance intensa e visionaria Cieli sgangherati (27/5) di Julie Ann Anzilotti si interroga sulla confusione di un mondo - indagato nelle pieghe dei conflitti e delle pacificazioni più profonde - che sembra non avere fine e fini. Dall’Italia e dall’Olanda Frida Vannini e Sara Wiktorowicz con In-Side, un’indagine sul legame tra donna e nutrimento, in una ricerca interiore, profonda e personale (11-13/5). Fiori del The, uno spettacolo/installazione del gruppo femminile Xpo’/LIS, che da anni lavora sulla percezione sensoriale (24-27/5).

Un gioco di narrazione e di stimolazioni sensoriali che traccia una delle vie più affascinanti ed esotiche: La Via del The. La Compagnia Virgilio Sieni Danza propone Visitazione-Mother Rhythm (13,14/5): quattro donne in un complesso sistema di figure da la Visitazione del Pontormo a la Discordia del Dürer. Un affresco danzante, in cui il gesto galleggia e i corpi si muovono per narrare una femminilità in attesa dell’incarnazione, un desiderio materno che, disatteso, si stempera nel gioco infantile, nell’imitazione e nel travestimento animale.

Ancora una donna, un’interprete che ha segnato la storia della post modern dance, rende possibile a Fabbrica Europa un evento straordinario in cui cade la barriera tra classico e contemporaneo: The Chairman Dances, Largo, L’uccello di fuoco (10,11/5), un trittico di Lucinda Childs con MaggioDanza, ospitato per la prima volta in uno spazio non convenzionale come la Stazione Leopolda. In esclusiva per il festival, sarà Lucinda Childs stessa la preziosa interprete del solo Largo su musiche di Arcangelo Corelli.

Un’altra presenza internazionale, Les Ballets C. de la B. con Bâche (prima nazionale, 26/5). Una piéce per soli uomini che gioca sul dialogo tra tradizione e innovazione, tra antico e contemporaneo: quattro danzatori si misurano con un mix di stili, un pianista e un controtenore eseguono dal vivo le musiche, riarrangiate e reinterpretate, di Henry Purcell. Lo spazio che influenza, si nutre del corpo dei danzatori, è oggetto della ricerca di Sioned Huws che, con il new media artist Massimiliano Simbula, ha costruito uno spazio virtuale in cui i movimenti dei danzatori vengono trasferiti, con sofisticati sistemi di motion capture, per comprendere la trasformazione dei gesti al mutare delle coordinate spaziali.

Passion no Patience (prima nazionale, 27,28/5) è parte de Il gesto nel patrimonio culturale europeo, progetto sulla gestualità nelle arti promosso da Fabbrica Europa e finanziato dalla Comunità Europea: spettacoli, incontri, workshop a cura dei partner (Istituto Universitario Orientale di Napoli, Artefactory 41.14, Fabbrica Europa, Muzeum Institut For Arts and Publishing/Ljubljana, Oxymoron/Atene, Artimage/Graz, Chapter Arts Center/Cardiff, Mercat de les Flors/Barcelona).

UN PROGETTO PER LE NUOVE GENERAZIONI
La consueta tre giorni di spettacoli, workshop, conferenze, incontri, dedicata ai giovani coreografi di tutto il mondo: International Fabbrica for Choreographers (12-14/5).

L’iniziativa dà visibilità ai talenti emergenti e richiama esperti, critici e organizzatori. Un osservatorio internazionale che, in questa III edizione, vede la partecipazione di artisti provenienti da: Italia, Ungheria, Francia, Israele, Turchia, UK, Spagna, USA, Olanda, Grecia, Austria, Romania. Si terranno inoltre due incontri: il primo (13/5) approfondirà l'approccio all'editoria e alle scelte di critica sulle quali si articola l'attività di chi scrive di danza. Il secondo (14/5) analizzerà i diversi contesti operativi delle realtà artistiche internazionali coinvolgendo creatori e operatori internazionali, i coreografi ospiti e la realtà toscana.

Prima edizione del progetto di residenze coreografiche Moving_movimento, a cura di Fabbrica Europa e CANGO Cantieri Goldonetta, rivolto a giovani coreografi italiani. Il progetto - dopo una residenza a CANGO di due settimane ciascuno per i tre coreografi selezionati - potenzia, sostiene e promuove in contesti internazionali la ricerca sulla danza contemporanea delle nuove generazioni. Le tre produzioni verranno poi presentate durante il festival (11-13/5).
E ancora sarà ospitato Linke Project - Geist, sequenza 3 del progetto triennale di Versiliadanza con Susanne Linke: l’icona della danza espressionista tedesca ispira e sovrintende otto assolo creati da giovani coreografi (10,11/5).

MUSICA
-New Thing: agli inizi degli anni ’60 i protagonisti, soprattutto afroamericani, della rivoluzione estetica, culturale e musicale che passa sotto il marchio “Free-Jazz”, rifiutarono il termine jazz perchè troppo “ghettizzante” e connotato dalla cultura bianca dominante, e coniarono il termine New Thing.

Intorno a ciò si articola una parte del festival, con al centro 4 tra i maggiori protagonisti di quella svolta: il sassofonista, vocalist e compositore Archie Shepp, il trombonista e compositore Roswell Rudd, il contrabbassista e compositore Reggie Workman e il batterista Andrew Cirylle, che si esibiranno in quartetto (17/5), in esclusiva italiana, e saranno variamente presenti, come ospiti e testimoni, nelle produzioni e negli incontri dedicati a questo tema. Il programma si completa con produzioni progettate in funzione del festival, in prima assoluta, in cui due generazioni di musicisti italiani, si misurano col tema della rivoluzione New Thing.

Peace Warriors (20/5) del batterista e compositore milanese Tiziano Tononi, dedicata a Ornette Coleman. Con Tononi suonano Daniele Cavallanti sax tenore, Achille Succi sax alto, Emanuele Parrini violino, Giovanni Maier e Piero Leveratto contrabbassi. Ospite sarà Roswell Rudd, che con Tononi ha già inciso un cd, giudicato dalla critica italiana la migliore uscita jazz del 2001. Il cd di Peace Warriors sarà presentato ufficialmente a Fabbrica Europa. 1974, io so (19/5), primo progetto a proprio nome (il cd uscirà in quei giorni) di Emanuele Parrini, violinista fiorentino di grande valore.

Musiche originali di Parrini, con citazioni di John Coltrane, dello stesso Shepp e di altri maestri della New Thing storica, e testi da Pier Paolo Pasolini. Con Parrini: Dimitri Grechi Espinosa sax alto, Giancarlo Schiaffini trombone e tuba, Tony Scott, ofoni e clarinetto, Jacopo Martini chitarre, Roberto Andreucci pianoforte, Franco Nesti contrabbasso, Tiziano Tononi batteria, Giancarlo Cauteruccio voce. Ospite al sax tenore lo stesso Archie Shepp. New Thing’s Song (19/5) è ancora una prima assoluta: Archie Shepp al piano e al canto, con Reggie Workman al contrabbasso in un set di canzoni e poesie, quasi tutte scritte da Shepp e variamente presentate negli ultimi 40 anni.

Steve live (20/5), produzione originale dedicata a Steve Lacy. Il pianista Riccardo Fassi, compositore di punta del jazz europeo, docente al Conservatorio di Firenze e collaboratore di Lacy negli ultimi 7,8 anni, dirige un ensemble laboratorio del conservatorio, insieme ad alcuni musicisti fiorentini che lavorano con lui agli arrangiamenti. L’ensemble, una novità assoluta, è costituito dagli studenti del suo corso, giovani professionisti di area toscana e prime parti di orchestre della regione.

Il repertorio comprende arrangiamenti di brani di Lacy tra cui alcuni inediti concessi dalla vedova. Ospite il trombonista Roswell Rudd, che con Lacy ha lavorato dagli anni ’50, e che era con lui impegnato in una produzione originale, nei giorni precedenti la sua scomparsa. Avranno luogo incontri con i musicisti, con scrittori e intellettuali, sul tema della New Thing con approccio interdisciplinare, proiettato sulla portata contemporanea di quell’esperienza.
-Contemporanea/Elettroacustica/Elettronica/Web
In collaborazione con Tempo Reale (10,11,25-28/5), la prestigiosa associazione fondata da Luciano Berio, giovani compositori europei e italiani si confronteranno con gli spazi della Leopolda e con il nesso musica-immagine-tecnologie.

Compositori e collettivi presenteranno, in un contesto inimitabile, un programma articolato per orari, spazi e durata delle performance, delle sonorizzazioni e dei concerti per musica e immagini. MusicaXimmagine: incontri e performance con autori, collettivi, registi; la presentazione di opere si alternerà con la discussione estetica e il work in progress. Una coproduzione di Tempo Reale, Fabbrica Europa e Cango Cantieri Goldonetta. Saranno presenti tra gli altri Andreas Breitscheid (Opera di Stoccarda), Paolo Pachini, Leonardo Romoli, Patrizio Barontini, Lelio Camilleri, Lucio Garau, Kilian Schwoon, Michele Tadini, Lorenzo Pizzanelli, Studio Azzurro (Milano), Mediared (Firenze), Netmage (Bologna), Edison Studio (Roma). -Toscana Musiche, che associa i marchi e i festival nell’ambito delle musiche jazz, etniche e popolari, presenta una Vetrina delle produzioni originali: Stefano Cantini e Rita Marcotulli e a seguire Enrico Fink Group il 22/5; il convegno Musica in download e Musica in rete - spazi e concerti in Toscana il 23/5; Riccardo Tesi con Banditaliana e a seguire Barga Jazz Big Band il 23/5; Nero Mediterraneo e poi Dos.Dos.

il 24/5.
-Music Pool
Il fado della giovane portoghese Mariza il 16/5 e Indie Rock Factory Revolution con Offlaga Disco Pax, One Dimentional Man e El Muniria il 15/5; Andrea Chimenti il 9/5 e un incontro sugli Area e Demetrio Stratos il 24/5.
-Stazione Elettronica/Musicus Concentus
Uno dei gruppi più in vista della scena elettronica europea, Mouse on Mars (12/5), spazia da atmosfere post Kraftwerk a una rilettura originale ed elettronica della forma canzone. Otomo Yoshihide New jazz ensemble (18/5), uno dei protagonisti della new music, manipolatore di suoni e chitarrista, con il suo gruppo combina elettronica e sonorità jazz e post rock.

E ancora la nuova proposta di uno sperimentatore della consolle come Fennesz, concepita e condotta con un ensemble d’archi, Ensemble Musiques Nouvelles, e il concerto di uno dei gruppi più efficaci della scena elettronica, i finlandesi Pan Sonic (8/5) e ancora il trio austriaco Radian (21/5).
Di nuovo la sfida dell’urbanità immaginifica, attraverso il connubio tra musica elettroacustica, design, arte dell’oggetto, botanica e garden design che caratterizza il Giardino Sonoro la Limonaia dell’Imperialino (7,8/5, Poggio Imperiale).

L’intenzione è di strappare la città al rumore simbolico, esaltandolo fino a restituirlo Musica. Il laboratorio professionale di un importante team di environmental design mostra nuove ipotesi sperimentali d’installazione luminosa/sonora/botanica.

TEATRO
Il programma teatrale di questa edizione di Fabbrica Europa racchiude alcune delle più significative esperienze teatrali europee. Si inizia con Il sogno di Andersen, la più recente produzione dell'Odin Teatret (18-22/5).

L'ensemble cosmopolita diretto dal regista Eugenio Barba con la sua attività quarantennale rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per il teatro contemporaneo. Questo nuovo spettacolo, che vede in scena tutti gli attori storici dell'Odin - Iben Nagel Rasmussen, Torgeir Wethal, Julia Varley, Roberta Carreri, Kai Bredholt, Jan Ferslev - è dedicato a Hans Christian Andersen, in occasione del bicentenario della sua nascita. Vuole anche essere un omaggio al paese in cui la compagnia risiede, la Danimarca, di cui Andersen è l’artista simbolo.
Barba mette in scena una comunità di artisti che attendono un amico proveniente da un altro continente.

L'Europa è in pace, lo è perlomeno il loro paese. O forse solo il loro giardino. Di colpo d'estate fiocca la neve, e la neve si macchia di nero. Le loro fantasie vagano su un sogno tenebroso: un vascello che trasporta uomini e donne incatenati. Gli artisti sentono il peso d'invisibili catene: sono schiavi anche loro? Tra proiezioni e giochi di luce, in una scena ovale ispirata al Borromini, con uno specchio per cielo, l’Odin riesce ancora una volta a ricreare la sua magia.
Viene dal Belgio Slipping (prima assoluta) della compagnia Furiosas (25, 26/5).

Un duo danzato, liberamente ispirato a un frammento del romanzo Istituto Benjamenta dello scrittore svizzero Robert Walser, ideato e diretto da Carmen Blanco Principal. In scena due danzatori/acrobati, Cille Lansade e Pierre-Yves de Jonge, che letteralmente camminano sui muri, sfidando la forza di gravità. Un lavoro al confine tra teatro e danza, tra performance e arti visive, che si allontana da qualsiasi classificazione di genere e sfugge alla logica narrativa: gli spettacoli di Furiosas evocano un mondo allucinatorio dove ‘sentire’ è più importante che ‘capire’.

Dalla Romania arriva per la prima volta in Italia il Teatro di Oradea con Electra (prima nazionale, 6,7/5), tratto da Sofocle e Euripide. Sul palco ci sono 30 persone, tra attori e musicisti, per questo insolito mix tra la tragedia greca e la musica folk della regione Maramures, eseguita dal vivo dal Gruppo Iza. Il regista Mihai Maniutiu trasporta gli eventi del mito nella realtà di tutti i giorni, in una comunità diversa ma non meno passionale di quella originaria, in cui la gente si fa giustizia da sola.

L’inconfondibile musica di Maramures, punto chiave della messa in scena, diventa luminoso punto di incontro di influenze arcaiche. Lo spettacolo ha ricevuto il premio della critica rumena come Migliore Spettacolo 2004.
E' una coproduzione tra gli svedesi Institutet for Scenkonst e gli italiani Teatri del Vento Tra verità, menzogna e desiderio, ispirato all'opera di Pasolini (18,19/5). Diretto da Magdalena Pietruska e Roger Rolin, lo spettacolo va alla ricerca dell’equivalenza, nel linguaggio scenico, della poetica di Pier Paolo Pasolini, senza rappresentarne l’opera né rievocarne la vita.

Una concatenazione di diversi momenti scenici che racchiude la complessità e la contraddittorietà delle emozioni, dei sentimenti, dei pensieri, “…quel selvaggio dolore di essere uomini…”.
Tutta italiana, invece, Eros e Priapo - da Furore a Cenere, produzione creata appositamente per il festival dalla Fondazione Pontedera Teatro assieme alla Compagnia Verdastro Della Monica (prima assoluta, 21,22/5), ispirata all'opera omonima di Carlo Emilio Gadda. In questo romanzo lo scrittore milanese dava corpo alla sue rabbie più ingestibili, facendo i conti con l’ingombrante figura del Duce (articolato istericamente Ku-ce dalle folle in delirio), di cui pure egli era stato plauditore.

Massimo Verdastro si trasforma in un conferenziere ammantato di panni rinascimentali (un rimando a Nicolò Machiavelli, ‘amaro’ per la sua sapienza politica e indubbio punto di riferimento stilistico), che in una fiammeggiante invettiva spara a zero rivolgendosi a un pubblico che forse non esiste, svelando un meccanismo di seduzione di cui è stato vittima.
Completa il programma il Teatro Minimo di Andria con Accadueò (7,8/5), realizzato dal giovane gruppo barese assieme al Teatro Scalo.

Una favola avveniristica ambientata in un presente inventato, in cui a inondazioni senza scampo seguono diciassette anni di siccità assoluta. In questo mondo di estremi in cui l’acqua c’è in quantità eccessiva o non c’è in maniera assoluta, due persone tentano d’arrabattare la vita, cercando una forma qualunque di sopravvivenza.
Infine il Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards presenta al Teatro di Via Manzoni di Pontedera un'ulteriore evoluzione di Dies Irae: il mio impossibile Theatrum Interioris Show (6-8 e 12-15/5).

Misteriosi personaggi, forse i guitti di un assurda commedia ridestatisi in una realtà dai margini incerti, cercano risposte nei precipizi del non-conscio sulla natura umana, conducendo una crudele indagine sulla dubbia essenza dell’arte teatrale. Dies Irae è realizzato all'interno del Progetto Tracing Roads Across (www.tracingroadsacross.net), sostenuto dal programma Cultura 2000 dell'Unione Europea, e rappresenta il più recente sviluppo del ramo della ricerca del Workcenter denominato The Bridge: Developing Theatre arts.



EXTRAFESTA - intercultura
Sotto il marchio Extrafesta, la musica aprirà il festival (6/5) grazie all’incontro di due gruppi che rappresentano in maniera esemplare la tradizione a ballo della musica rumena e balcanica: Gypsy Show Romania e Grupul Iza di Maramures (presente anche nello spettacolo del Teatro di Oradea).
Sulla stessa linea Hovercraft Ensemble offre una serata (7/5) in cui le tradizioni musicali balcaniche di Bela Bartòk si fondono con le sonorità jazz di giovani musicisti italiani.
Dai Balcani al Sud America: la festa finale del festival sarà all’insegna dei ritmi e sapori caraibici e tradizioni a ballo: 90 musicisti sul palco appartenenti a La Banda Municipale di Santiago di Cuba e a La Banda Improvvisa (28/5).
Inoltre, per il secondo anno, sarà ospitato il Premio Mostafà Souhir per la Multiculturalità nei Media (28/5) – sostenuto da Fabbrica Europa con Controradio, Cospe e Comune di Firenze – dedicato alle testate con carattere multiculturale.

Il 27 maggio il Meeting Europeo dei Media Interculturali vedrà la partecipazione dei candidati al Premio M. Souhir, di operatori del settore e rappresentanti istituzionali che si confronteranno sulle varie opportunità di scambio.
Tagheire, progetto rivolto a 40 cittadini extracomunitari, è il risultato di un percorso formativo che unisce esperienze umane, artistiche e tecniche, per un più qualificato inserimento nel mondo del lavoro. Con un'operazione artistica che si realizza in uno spettacolo teatrale e mediante un tessuto drammaturgico poetico, si dà voce al fronte multietnico che sta trasformando il tessuto sociale ed economico e le modalità culturali nel nostro paese (10-11/5).

CINEMA - VIDEO
Fabbrica Europa, in collaborazione con la Mediateca Regionale Toscana, ospita per la prima volta in Italia Ovni (Observatori de Video No Identificat).

Ovni organizza dal 1993 a Barcellona una rassegna di video indipendenti e ha proposto per il 2005 il tema delle resistenze, letto attraverso una serie di video che parlano, con voci e lingue molto diverse, dei movimenti che si stanno propagando in tutto il mondo. Paesaggi umani visti dal satellite è un percorso visivo, a cura di Festival dei Popoli, che esplora attraverso il cinema-documentario il tema del deserto e dell’oasi (6-9, 12-24/5). Le immagini di Petra, meravigliosa città scavata nella pietra, contribuiranno a creare, nell’allestimento dello spazio, uno scenario dall’atmosfera millenaria e densa di mistero, grazie alla documentazione fotografica raccolta dai ricercatori della Cattedra di Archeologia Medievale dell’Università di Firenze.
Una rassegna di proiezioni video animerà la parete della piazza di ingresso della Stazione Leopolda: dal documentario al corto, dal film autoprodotto al vjing, un’oasi di intrattenimento e informazione che abbraccia a 360° le proiezioni sommerse presenti sul territorio.

A cura dell’Associazione Culturale Tan-Gram.
Presso Quarter, il centro per l’arte contemporanea di Firenze verrà presentato un progetto di video danza internazionale a cura di Pietro Gaglianò e Ludovica Riccardi. Danzare nello spazio – interni/esterni mette a fuoco la relazione tra corpo e architettura nelle diverse declinazioni elaborate da coreografi e danzatori.

Incontri con i protagonisti, tavole rotonde, presentazioni di libri, avranno luogo nei principali centri di produzione culturale della città oltre che all’interno della Leopolda.

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