Saramago: “Oggi sono diventato quasi toscano“

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 marzo 2004 17:07
Saramago: “Oggi sono diventato quasi toscano“

Firenze – Una cerimonia intensa quella del conferimento del Gonfalone d’argento al Premio Nobel per la letteratura Josè Saramago, presente anche il poeta Mario Luzi. Saramago è in questi giorni in Italia su invito del Comune di Pontedera e del Festival Sete Sois Sete Luas di cui è Presidente onorario. “ Un momento unico e irripetibile resta la mia visita a Firenze – ha ricordato Saramago - alla Biblioteca Laurenziana nel 1972 quando ho visto la piccola scala e la porta realizzata da Michelangelo: un’emozione fisica e un tremore intenso vendendo la bellezza assoluta dell’arte toscana.

Oggi sono felice di essere di nuovo a Firenze, una città che amo e dopo questo premio della Regione sono diventato quasi toscano.” “ Il riconoscimento a Saramago nasce con una motivazione doppia : il suo legame e l’amore per la Toscana e i suoi meriti letterari – ha ricordato il Presidente Nencini – la sua vita è di grande intensità, una vita profondamente vissuta e combattuta, senza avere nessun tipo di regalo dalla storia, ma lottando sempre per la libertà e per l’affermazione di una vera libertà delle idee.” “Saramago ci ha donato delle opere indimenticabili – ha aggiunto Nencini – e come ci ricorda lo scrittore portoghese .“ “Un testimone del nostro tempo – ha ricordato Mario Luzi – che ci conferma l’importanza della poesia e della letteratura per opporsi alla tragedia della vita e ai terribili fatti che accadono intorno a noi, l’ultimo esempio è la tragedia di Madrid.” Lo scrittore portoghese José Saramago è stato proclamato l`8 ottobre vincitore del Premio Nobel 1998 per la Letteratura.

L`Accademia Reale di Svezia, l`istituzione che ha conferito il prestigioso riconoscimento ha indicato tra i motivi dell`assegnazione quelli `dell`immaginazione, della umana partecipazione e dell`ironia con i quali ci mette continuamente in grado di comprendere realtà difficili da percepire`. Di famiglia povera, José Saramago nacque ad Azinhaga il 16 novembre 1922; si trasferì all`età di tre anni a Lisbona con la famiglia. Abbandonò gli studi universitari per difficoltà economiche familiari; per mantenersi lavorò dapprima come fabbro e si dedicò in seguito a varie altre professioni: disegnatore, correttore di bozze, traduttore, giornalista.

Prestò infine stabilmente la propria opera in campo editoriale. Negli anni della dittatura di Salazar (terminata nel 1974) è stato uno strenuo oppositore di quel regime, e fu a sua volta osteggiato da esso nella sua attività giornalistica. Attualmente vive a Lanzarote, nelle Isole Canarie. Tra i suoi romanzi, tradotti in oltre venticinque lingue, il più noto è probabilmente La zattera di pietra, pubblicato in Italia da Einaudi. L`opera Cecità è anch`esso pubblicato in Italia da Einaudi nel 1996.

`La cecità`, dice lo stesso autore, `è la cecità della razionalità. Noi siamo esseri razionali, ma non ci comportiamo razionalmente. Se lo facessimo, non esisterebbero nel mondo i morti per fame`. La preoccupazione nei confronti della società attuale è evidente in tutta l`opera di Saramago e chiarisce anche i motivi delle simpatie comuniste dello scrittore portoghese. (RF)

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