Tahar Ben Jelloun a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 ottobre 2003 18:35
Tahar Ben Jelloun a Firenze

Dopo i grandissimi successi nel campo della saggistica divulgativa, Tahar Ben Jelloun ritorna al pubblico italiano con due libri in edizione italiana: Amori stregati (ed. Bompiani) e La bella addormentata (Fabbri Editori).
Il grande scrittore e giornalista di origine marocchina, francese d’adozione, presenterà i due libri nel teatro dell’Istituto Francese venerdì 17 ottobre ore 21, tappa di una mini-tournée organizzata in occasione di Lire en fête (la festa francese del libro) che lo porterà anche a Roma (16/10), Bologna (18/10) e Torino (20/10),
I due testi, molto diversi tra loro rappresentano le due anime dell’artista: quella più passionale di Amori stregati – raccolta di storie di amore e di abbandono, di magia e perdizione, di erotismo e romanticismo, di profeti e angeli, in cui l'universo del sentimento amoroso viene declinato nelle sue molteplici forme – e quella più poetica e divulgativa de La bella addormentata, in cui Ben Jelloun riscrive la celebre fiaba per parlare di razzismo ai bambini.


Illustrato a colori dai preziosi acquerelli di Giovanni Manna, questa storia sul razzismo e sull'amore è una strenna per adulti e bambini: protagonisti del libro sono una principessa che si risveglia nera, una regina perfida e un destino da trasformare. Dopo una lunghissima attesa, il re e la regina hanno finalmente una figlia, Jawhara, bella come una perla rara. Ma alla festa del nome ci si dimentica di invitare Kandisha, la fata cattiva. Le 7 fate buone riescono solo ad attutire la violenza della maledizione che la fata getta sulla principessina.

A sedici anni Jawhara si punge con un fuso, si addormenta quando si risveglia col del principe si ritrova con la pelle nera. La regina madre non apprezza l'idea di avere una nuora nera e cerca l'alleanza di una fata cattiva per eliminarla.
Originario di Fès (Marocco), Ben Jelloun compie gli studi di filosofia all’Università di Rabat. Segnato dalla repressione dei movimenti popolari nel 1965 scrive il suo primo poema Aube des dalles in cui si fondono cultura orientale ed occidentale. Residente a Parigi da oltre trent’anni, poeta e romanziere – oltre che giornalista per Le Monde e Corriere della sera – è stato consacrato in Francia dal Prix Goncourt per La Nuit sacré,1987.

E’ noto in Italia per i suoi numerosi libri, pubblicati soprattutto da Bompiani (fra gli altri Corrotto, 1994; Il razzismo spiegato a mia figlia, 1998 - per il quale gli è stato conferito dal Segretario generale della Nazioni Unite il Global Tolerance Award -, L'estrema solitudine, 1999 , L'Islam spiegato a mia figlia, 2001) e da Einaudi (fra gli altri Creatura di sabbia, 1987; L'amicizia, 1994; Le pareti della solitudine, 1997; L'albergo dei poveri, 1999).
Oltre all’incontro delle 21 Ben Jelloun sarà protagonista di altri due momenti pubblici
Programma dettagliato:
→ 17 ottobre ore 11: Incontro con gli studenti (In francese) c/o Ridotto del Comunale (posti esauriti)
→ 17 ottobre ore 17: Leonardo Domenici consegnerà a Tahar Ben Jelloun un’attestazione di riconoscimento (Piatto d'argento con dedica "Litteris servabitur orbis") quale ringraziamento per la sua produzione letteraria e per l'impegno nella conoscenza tra culture diverse.


Interverranno Jérôme Bloch, direttore IFF e Giovanni Gozzini, Gabinetto Vieusseux
c/o Palazzo Vecchio, Salone dei Duegento
→ 17 ottobre ore 21: Presentazione dei due libri (In francese con traduzione italiana)
Introducono: Jérôme Bloch direttore IFF e Massimo Luconi, direttore artistico Teatro metastasio.
Sarà presente Elisabetta Sgarbi, responsabile editoriale Bompiani
c/o Teatro dell’Istituto Francese - Ingresso libero fino ad esaurimento posti (non si accettano prenotazioni).

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