Previsioni ottimiste, in attesa della giornata delle “Città dell’olio”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 ottobre 2003 14:08
Previsioni ottimiste, in attesa della giornata delle “Città dell’olio”

Nei giorni scorsi l’ISMEA, l’Istituto studi, ricerche e informazioni sul mercato agricolo, ha diffuso le stime sulla produzione di olive da olio nel bacino mediterraneo per la campagna in corso. Spagna, Tunisia e Marocco vantano un incremento del 60 per cento, contrariamente a Turchia e Siria, dove le rese sono sino al 40 per cento inferiori all’anno precedente.
Confortanti i dati complessivi per l’Italia, con un range situato tra il –5 e il +5 per cento rispetto al 2002. Nel dettaglio delle regioni, tuttavia, si osservano differenze importanti.

Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna mostrano rese incrementate sino al 40 per cento, mentre Liguria, Lazio Umbria e Sicilia fanno prevedere cali quantitativi sino al 50 per cento. Il record negativo tocca alla Toscana, dove si stima una perdita dell’80 per cento della materia prima per il pregiato olio senese, ma un risultato migliore si ha nelle altre province. Nel grossetano ottima qualità e quantità ridotta in minima percentuale. Comunque la resa del raccolto a causa delle gelate primaverili della siccità mostra in tutta Italia una mappa a macchia di leopardo.


L’olio targato 2003 sarà ricordato per l’elevata qualità e gli spiccati caratteri organolettici, garantiti proprio dalle condizioni climatiche che ne decurtano le rese. “Quest’anno produrremo un olio extravergine d’oliva di carattere, dai profumi e sapori intensi, erbacei e fruttati”, sostiene Enrico Lupi, presidente dell’Associazione nazionale città dell’olio. “Le gelate primaverili e la siccità prolungata non hanno intaccato la qualità, al contrario hanno impedito la diffusione della mosca olearia, un parassita simile alla mosca comune che depone le uova nell’oliva e provoca danni ingenti al raccolto.

Con olive così sane, i produttori non hanno dovuto fare alcun trattamento anticrittogamico, a tutto vantaggio del profilo organolettico dell’olio”, continua Lupi.
Le rese inferiori aumenteranno il prezzo dell’extravergine 2003, ma, dice il presidente, “è difficile a oggi esprimere percentuali d’incremento, comunque ampiamente giustificate dall’eccellenza qualitativa di questa raccolta, superiore all’anno precedente”.
Premesse ideali per la seconda edizione di “Pane e olio in frantoio”, il 30 novembre prossimo in cento Città dell’olio, da Siena a Imperia, da Cinigiano sull’Amiata a Castiglion del Lago, sino a Castelvetrano di Sicilia.

Borghi e cittadine dove l’olio diventa sapere, e le piazze si vestiranno a festa, con degustazioni di extravergine novello accompagnate da pane tipico, mentre i frantoi apriranno le porte ai visitatori.
La più ricca vetrina dell’olio di qualità italiano organizzata in collaborazione con Assipan, Associazione italiana panificatori, Fippa, Federazione italiana panificatori pasticceri ed affini, e il contributo del Ministero delle politiche agricole e del Monte dei Paschi di Siena.

Corso-stage dell’Arsia sulle tecniche di stabilizzazione e conservazione dei vini
Le iscrizioni si chiudono il 30 ottobre
Prosegue la collaborazione dell’Arsia, l’agenzia regionale per lo sviluppo nel settore agricolo e forestale, con il Centro di Formazione continua della Facoltà di Enologia dell’Università Victor Segalen di Bordeaux, già avviata negli anni scorsi.


Il nuovo corso-stage ha per tema la “Stabilizzazione e conservazione dei vini di qualità”.
Il corso (destinato a 20 tecnici con titolo di enologo o enotecnico, a tecnici iscritti agli ordini dei Dottori Agronomi ed ai Collegi Periti agrari ed agrotecnici, che svolgano la propria attività in Toscana) si svolgerà in due parti per una durata complessiva di sette giorni, tra Firenze (26 novembre e 17 dicembre, presso l’Hotel Londra) e Bordeaux (dal 1 al 5 dicembre, presso la Facoltà di Enologia).


Il corso - riprendendo anche le esperienze acquisite negli incontri didattici degli anni passati - affronterà in modo approfondito i temi relativi alla stabilizzazione e conservazione dei vini di qualità fino al loro imbottigliamento, con esercitazioni, visite guidate e degustazioni, il tutto finalizzato al mantenimento e al miglioramento del livello qualitativo dei vini. Si andrà, dunque, dagli aspetti normativi del settore vitivinicolo in Toscana a quelli della qualificazione e valorizzazione delle produzioni regionali, alle linee di applicazione dell’OCM vino in Toscana.

I corsisti avranno poi l’opportunità di prepararsi per la parte del corso a Bordeaux con un approfondimento della terminologia enologica e viticola francese e l’illustrazione del programma dllo stage. A Bordeaux, dal 1 al 5 dicembre, si parlerà, tra l’altro, di metodi di misurazione della limpidezza, di trattamento a freddo, dei diversi metodi di filtraggio, di materiali di imbottigliamento, di igiene e pulizia, di controllo di qualità.
Ancora, a Firenze, il 17 dicembre, lo stage affronterà le caratteristiche tecniche del comparto vinicolo toscano, attraverso un confronto enologico e enografico con i caratteri tipici del bordolese.


Le iscirizioni al corso – tenuto da esperti del settore, italiani e francesi - sono aperte fino al 30 ottobre 2003. Gli interessati possono contattare il recapito territoriale ARSIA di Capannoni (LU), rivolgendosi ad ANGELA LIPPI (fax 0583 981769 e-mail a.lippi@arsia.toscana.it).
Al termine dello stage, ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione congiunto (ARSIA e UNIVERSITÀ DI BORDEAUX), se non sarà superato il limite di assenza del 20% sul monte ore di durata complessiva del corso.

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