Valorizzazione del germoplasma e delle produzioni delle razze bovine autoctone della Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 giugno 2003 23:29
Valorizzazione del germoplasma e delle produzioni delle razze bovine autoctone della Toscana

Nel 1997 la Regione Toscana varò la Legge 50 per la tutela e la valorizzazione delle risorse genetiche autoctone, risorse fondamentali per un territorio e che vanno a costituire un vero e proprio sistema culturale, comprensivo di storia, tradizione, usi e costumi locali. E giovedì 12 giugno a partire dalle ore 9, presso l¹Accademia dei Georgofili, la ³Valorizzazione del germoplasma bovino autoctono² sarà il tema della giornata di studio, organizzata dall¹Arsia, l¹agenzia regionale per lo sviluppo e l¹innovazione in agricoltura, e dall¹Accademia dei Georgofili, che intende presentare i risultati del progetto pluriennale di ricerca promosso dall¹Arsia ³Valorizzazione del germoplasma e delle produzioni delle razze bovine autoctone della Toscana².

Il progetto, avviato nello stesso anno in cui la Regione varò la legge 50, aveva l¹obiettivo ­ partendo dalle due razze autoctone bovine da carne più significative, Chianina, Maremmana e Pisana - di analizzare in maniera correlata tutti gli aspetti che possono concorrere alla valorizzazione del patrimonio genetico bovino della regione. Il programma di ricerca ha dunque riguardato la conservazione, il miglioramento e la valorizzazione del germoplasma bovino e, relativamente alla razza Chianina, la sua diffusione in Italia e all¹estero e la caratterizzazione della produzione anche ai fini di una valorizzazione commerciale.

La ricerca si è articolata in quattro sottoprogetti che avevano come principali obiettivi: la caratterizzazione genetica delle razze Chianina, Maremmana e Mucca Pisana; l¹istituzione di una banca del germoplasma per la conservazione e diffusione del materiale genetico di linee di razza Chianina e di razze in forte contrazione numerica come la Maremmana o addirittura a rischio estinzione come la Mucca Pisana; la valutazione della caratteristiche delle carni dei soggetti Chianini appartenenti a diverse linee di sangue e di quelle delle carni provenienti dal circuito commerciale; la valutazione delle caratteristiche delle carni dei soggetti di razza maremmana provenienti da diversi sistemi di allevamento (tradizionale e biologico); la valutazione delle caratteristiche produttive di vitelli di razza Mucca Pisana; (il monitoraggio sanitario degli allevamenti di Maremmana eliminare); la valorizzazione della produzione di vitelli di razza maremmana e del germoplasma delle razze Chianina, Maremmana e Mucca Pisana.

Nell¹occasione della giornata di studio l¹Arsia presenterà anche un nuovo bando di ricerca che riguarda le ltre razze bovine autoctone: Calvana, Garfagnina, Pontremolese, le razze ovine autocotne: Garfagnina bianca, Pomarancina e Zerasca e la razza suina: Cinta senese, già oggetto anch'essa di un bando di ricerca ARSIA i cui risultati saranno presentati in una successiva inziativa. La giornata di studio (dedicata al ricordo di Giancarlo Geri, zootecnico e georgofilo recentemente scomparso) sarà aperta, intorno alle ore 9,30, da Tito Barbini, assessore regionale all¹agricoltura, e dal professor Mario Lucifero del Dipartimento di Scienze Zootecniche dell¹università di Firenze, coordinatore scientifico del progetto di ricerca.

Seguiranno poi le relazioni su ³Razza Chianina² (Dario Cianci), ³Razza Maremmana² (Alessandro Giorgetti), ³Razza Pisana² (Pierlorenzo Secchiari). La presentazione del Bando di ricerca dell¹Arsia per la ³Salvaguardia e valorizzazione di razze autoctone toscane ­ bovini, ovini e suini², sarà a cura di Maurizio Bonanzinga, responsabile del settore zootecnico dell'Agenzia. Dopo la discussione, le conclusioni dei lavori sono affidate a Maria Grazia Mammuccini, amministratore dell¹Arsia.

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