Il 5 luglio (ore 19.30) inaugurazione delle esposizioni di Jaume Plensa e Fabrizio Corneli a Villa Vogel, e al Salone di Villa Pandolfini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 giugno 2002 15:41
Il 5 luglio (ore 19.30) inaugurazione delle esposizioni di Jaume Plensa e Fabrizio Corneli a Villa Vogel, e al Salone di Villa Pandolfini

Il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, in collaborazione con il Quartiere 4 - Comune di Firenze, organizza per il terzo anno consecutivo una serie di mostre dedicate a importanti artisti contemporanei e dell’area fiorentina, negli splendidi spazi di Villa Vogel e di Villa Carducci-Pandolfini. Il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci intende in tal modo favorire la crescita del dibattito culturale intorno alle arti visive contemporanee, attraverso la diffusione di segnali ed esperienze di alto livello qualitativo nel territorio di Firenze, Prato e Pistoia, già sperimentato con l’attività del Sistema Metropolitano d’Arte Contemporanea (SMAC) promosso dalla Regione Toscana e dai Comuni delle tre città.

Le esposizioni continuano fino al 1 settembre.

JAUME PLENSA
Nato a Barcellona nel 1955. Vive e lavora tra St. Feliu de Llobregat, in Catalogna, e Parigi Plensa è considerato una delle personalità più significative nel panorama artistico europeo. Cresciuto in Spagna, dove la scultura era dominata dall’influenza di Chillida e caratterizzata da un uso del ferro con tagli, pieghe e assemblaggi, inizia ad aspirare a un linguaggio più emotivo e personale, a “cercare qualcosa di più denso, più primitivo” (Plensa).

I lavori del suo esordio (1983-84) si coniugano anche da un punto di vista formale con gli eccezionali esiti della terracotta nigeriana del IX secolo. All’inizio degli anni ‘90 Plensa assume anche l’elemento luminoso come costitutivo della sua pratica stabilendo una sorta di continuità tra il calore imprigionato nella memoria del ferro e quello aereo della luce fisica. I lavori successivi privilegiano un ulteriore materiale, la vetroresina, che permette un’esperienza ambigua, tra occlusione e trasparenza, tra spazio architettonico chiuso e apparizione evanescente.

Negli ultimi anni Plensa ha saputo coniugare raffinate tecniche tradizionali con esiti altamente tecnologici, elementi naturali primari con materiali avanzati. Partendo dalla considerazione personale che la scultura è il migliore veicolo verso l’invisibile e la memoria, perché permette di riflettere le vibrazioni dei materiali, l’artista ha recuperato alle proprie opere il ruolo di contenitori protettivi del vuoto, in un silenzio alternativo al fracasso del presente, rifinendole spesso con testi o parole e raggiungendo alti valori poetici.

FABRIZIO CORNELI
Nato a Firenze nel 1958.

Vive e lavora tra Firenze, l'Umbria e Colonia. Corneli, attivo dalla metà degli anni ’80, ha ottenuto un riconoscimento internazionale tenendo mostre in Italia, Europa e Giappone. Egli crea immagini di grande suggestione e originalità attraverso l'uso della luce e dell’ombra, basandosi sulle leggi dell'ottica e della fisica per giungere ad efficaci effetti plastici (anamorfosi). Negli ultimi lavori mette l’accento sull’instabilità percettiva di apparizioni incorporee ed evanescenti. L'alternarsi di luce ed ombra, infatti, disegna i profili della sue figure.

Una piccola lampada alogena proietta un fascio luminoso tangente alla parete, dal basso verso l'alto. Quando la fonte luminosa è accesa il bassorilievo astratto dà vita ad un mondo onirico. Senza la luce l’immagine non esiste. Altri lavori sono ottenuti con semplici fogli di carta bianca o fogli di rame in rilievo e luce alogena. L’artista porta avanti con puntualità un discorso estremamente personale, dando vita a nuove creazioni e sperimentando, di volta in volta, nuovi materiali. In tal modo riesce sempre a far convivere mirabilmente rigore scientifico ed espressione artistica, tecnologia e bellezza.

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