Vivaismo e olivicoltura intensiva

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 ottobre 1999 10:35
Vivaismo e olivicoltura intensiva

L'Assessorato allo Sviluppo Rurale della Provincia di Grosseto, in collaborazione con il Consiglio Oleicolo Internazionale di Madrid, il Dipartimento di Agricoltura della Regione Toscana, l'ARSIA e l'Istituto sulla Propagazione delle Specie Legnose del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Firenze, hanno organizzato un Corso Internazionale su "Vivaismo e olivicoltura intensiva" dal 18 al 24 Ottobre presso il Centro Educazione Ambientale - Ex Enaoli a Rispescia. Durante la manifestazione, ricercatori italiani e stranieri discuteranno delle nuove acquisizioni scientifiche nel settore olivicolo.

In particolare, il corso, che dura 6 giorni, affronterà le tematiche delle risorse genetiche e della tutela della biodiversità; degli aspetti relativi ad una "moderna" olivicoltura che sia economicamente sostenibile e compatibile con l'ambiente; delle normative internazionali per la "certificazione delle piante di olivo" prodotte in vivaio, degli interventi tecnici per recuperare efficienza degli impianti moderni e della valorizzazione del prodotto "Olio extra vergine di oliva".
Diverse saranno le risposte che dovrà fornire il Corso.

Intanto verranno individuate le "novità" del vivaismo, quindi la "nuova" produzione di piante "in vitro" e l'applicazione delle "biotecnologie" anche in questo settore. Quattro paesi olivicoli del Mediterraneo si confronteranno anche sulle norme tecniche e sulle procedure per produrre piante di olivo "certificate" - ossia di "sicura provenienza genetica" e "sane" da patologie. L'olivicoltura del 2000 non si può muovere sui mercati internazionali "sia vecchi che nuovi" senza garantire che ci sia il controllo del materiale vegetale; esempi della vite e degli agrumi più recentemente hanno abbondantemente dimostrato di quanta attenzione va data agli aspetti sanitari delle piante che costituiscono il materiale di partenza per i nuovi oliveti.

Tra l'altro regolamenti comunitari e leggi prevedono la istituzione del servizio di certificazione. Il tentativo del COI è anche di armonizzare queste procedure.
Giovedì verrà affrontato il problema della efficienza degli impianti e quindi di come le tecniche agronomiche oggi possono intervenire per migliorare la redditività dell'oliveto. In particolare, saranno messi a confronto i modelli affermati in realtà olivicole particolari quali Spagna, Toscana, Puglia, Grecia, Tunisia e Israele.


Il pomeriggio sarà riservato alla olivicoltura sostenibile sia in difesa dai fitofarmaci che per tutelare meglio il territorio. Così saranno discussi gli interventi per ridurre l'erosione dei terreni, la possibilità di inerbire gli oliveti anche in zone dove scarsa è la dotazione idrica, di limitare l'intervento da prodotti nocivi alla salute dell'uomo e alla vita delle piante. Una relazione confermerà la possibilità di risalire attraverso le analisi dell'olio alla sua provenienza geografica ed un'altra, infine, attraverso una recente indagine, indicherà dei 5331 "genotipi di olivo" quanti in realtà sono coltivati e/o se si tratta di sinonimie e/o di nomi "importati", il che vuole dire, che spesso una pianta di olivo parte da un Paese con un nome per cambiare nome quando arriva a destinazione.

Con questa relazione verrà anche esaminato il comparto delle risorse genetiche, dei 77 campi sperimentali presenti in 24 Paesi olivicoli e di come tutelare e utilizzare al meglio questo patrimonio naturale ancora disponibile. Venerdì prima delle conclusioni del corso, una tavola rotonda sugli Orientamenti dei consumi e delle politiche di valorizzazione del prodotto "Olio extra vergine di oliva". Il confronto tecnico è garantito dalla presenza di 30 esperti provenienti dai principali Paesi produttori: Spagna,Grecia, Portogallo, Tunisia, Algeria, Marocco, Egitto, Cipro, Francia, Israele, Palestina, Libano, Siria, Croazia, Slovenia, Montenegro, Yugoslavia.

Per assicurare ai partecipanti questo confronto di idee, è garantita la traduzione simultanea nelle lingue ufficiali del C.O.I. (italiano, francese, inglese, spagnolo). Il programma delle Giornate di Studio prevede infine, la realizzazione di quattro sessioni scientifiche, due tavole rotonde e visite tecniche negli impianti olivicoli e sperimentali presenti nella provincia di Grosseto.

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