Venerdì Santo in Cappella Rucellai: si riaccende la tradizione

Dopo 500 anni tornano le luci sul Sacello del Santo Sepolcro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 aprile 2022 10:54
Venerdì Santo in Cappella Rucellai: si riaccende la tradizione

Firenze, 13 aprile 2022 Si riaccendono dopo 500 anni le luci sul Tempietto di Leon Battista Alberti. Sarà questo il suggestivo evento che, venerdì 15 aprile alle 19.00, illuminerà il capolavoro dell’architettura rinascimentale custodito all’interno del Museo Marino Marini di Firenze.

L’iniziativa vuole onorare, dopo più di 500, anni l’antica tradizione secondo cui, per evocare il miracolo del Sacro Fuoco di Gerusalemme, ogni anno di Venerdì Santo venivano poste sul Sacello 30 candele a rischiarare i fedeli. Soffermandosi nello spazio, tuttora consacrato, durante il periodo pasquale – dichiara una bolla papale datata 1471 – era infatti possibile ottenere l’indulgenza plenaria. Per l’occasione il sassofonista Gavino Murgia si esibirà in una “preghiera jazz negli spazi della Cappella Rucellai, con una selezione di brani legati dal fil rouge di una spiritualità universale che spazieranno da pezzi autografi alla musica sacra, per arrivare a John Coltrane (info e prenotazioni: www.museomarinomarini.it, ingresso 6€).

“Sono stato ospite del Museo l’anno passato – racconta Murgia, una carriera che lo ha portato a collaborare con artisti del tenore di Bobby McFerrin, Paolo Fresu e Gianna Nannini – e nell’occasione ho eseguito alcuni brani all’interno della Cappella. È stato un momento di intensità particolare, la sensazione di suonare al cospetto di un capolavoro che ha attraversato i secoli, creato e ammirato dai più grandi artisti della storia, mi ha riempito di emozione. È nata così, insieme alla presidente del museo Patrizia Asproni, l’idea di ricreare quel tipo di atmosfera durante l’accensione delle candele del Venerdì Santo, riflettendo inoltre sulla capacità della musica di creare un sentire e un tessuto comune, diversamente dalla parola. Per l’occasione abbiamo scelto musiche che evocassero una spiritualità ampia, dal “Love Supreme” di Coltrane a brani di mia composizione che connettono anima, natura e universo”.

Il Museo Marino Marini è nato dalla volontà di Marino e Marina Marini che, alla fine degli anni Settanta del Novecento, individuarono l’ex chiesa di San Pancrazio di Firenze come luogo ideale al quale legare la donazione di opere che l’artista, poco prima di morire, aveva fatto alla città. La ristrutturazione della chiesa, recuperata dopo secoli e ridestinata a una funzione pubblica, è stata realizzata dagli architetti Lorenzo Papi e Bruno Sacchi che hanno saputo creare un allestimento a immagine e somiglianza di quel mondo così affascinante di Marino Marini, uno dei personaggi più significativi della cultura figurativa del Novecento.

Il museo ospita 183 opere di Marino Marini: disegni, litografie, dipinti, sculture, tutte esposte al pubblico sui quattro livelli del museo. Parte integrante del museo, recuperata alla visita del pubblico dopo un lungo restauro, è una delle meraviglie del Rinascimento fiorentino: la Cappella Rucellai, capolavoro assoluto dell’architetto Leon Battista Alberti, con il Tempietto del Santo Sepolcro.

Informazioni sul Museo e su giorni, orari e modalità di accesso: www.museomarinomarini.it

Ingresso come da disposizioni di legge

Museo Marino Marini

Piazza San Pancrazio, Firenze

T. 055 219432

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