Università: martedì 3 febbraio cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici

A Firenze il Test di ammissione alla LIUC - Università Cattaneo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 gennaio 2015 20:46
Università: martedì 3 febbraio cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici

Si svolgerà martedì 3 febbraio la cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici dell’Università di Firenze (Aula Magna, Piazza San Marco, 4 - ore 10,30). Il rettore Alberto Tesi consegnerà i diplomi di professore emerito o di professore onorario a 11 docenti e le medaglie dell’Ateneo a 55 docenti e tecnici-amministrativi. Il titolo di professore emerito o onorario sarà ricevuto da Riccardo Bruscagli, Guido Camici, Giovanni Cecchi, Pietro Costa, Nicoletta Maraschio, Marco Modugno, Flavio Moroni, Antonio Pinelli, Giuliano Pinto, Vincenzina Sabelli Biagini, Francesco Tonelli. Prenderà la parola per un breve saluto, in rappresentanza dei professori emeriti, Marco Modugno. La manifestazione proseguirà con la consegna del diploma di laurea agli studenti migliori, che hanno conseguito il titolo nell'anno passato, con il massimo dei voti e nel minor tempo possibile. In programma anche l’assegnazione dei premi per le migliori tesi di dottorato promossi dalla Firenze University Press, casa editrice dell'Ateneo.

Le motivazioni del riconoscimento saranno illustrate da Luigi Lotti, professore emerito e presidente della commissione esaminatrice. La cerimonia prevede anche la consegna dei premi di laurea “Ambiente, energia, sviluppo sostenibile”, rivolti a laureati magistrali che abbiano discusso una tesi su energie rinnovabili, tutela e rispetto dell’ecosistema; l’iniziativa è stata promossa da OpenLab, servizio di divulgazione scientifica dell’Ateneo.

La manifestazione è accompagnata da un momento musicale, a cura delle attività artistiche di Ateneo: il duo "Il Rossignolo", composto da Martino Noferi e Marica Testi, eseguirà un programma di sonate settecentesche. L’evento sarà trasmesso in diretta video online.Un approccio terapeutico in grado di superare limiti delle cure convenzionali contro la policitemia vera, tumore delle cellule staminali del sangue.

E’ il risultato documentato dallo studio internazionale RESPONSE, coordinato da Alessandro Maria Vannucchi - associato di Malattie del sangue dell’Università di Firenze - e pubblicato sull’ultimo numero della rivista scientifica New England Journal of Medicine (“Ruxolitinib versus Standard Therapy for the Treatment of Polycythemia Vera”). La Policitemia vera è una neoplasia mieloproliferativa cronica caratterizzata dall’aumento della massa circolante di globuli rossi, da segni e sintomi legati alla proliferazione non regolata delle cellule midollari (che è causa di sintomi generali e dell’ingrossamento della milza) e da un rischio elevato di trombosi arteriose e venose.

La Policitemia vera è determinata da una proteina mutata presente in tutte le cellule del sangue, JAK2. Lo studio clinico ha coinvolto 222 pazienti in Italia, Europa, Stati Uniti e Australia e ha dimostrato l’efficacia di un farmaco inibitore della proteina JAK2 in pazienti con policitemia vera intolleranti o non rispondenti alla terapia convenzionale. La terapia ha effetti collaterali molto ridotti ed è stata rapidamente approvata dalla Food and Drug Administration. Lo studio clinico è stato condotto nel Laboratorio congiunto delle malattie mieloproliferative croniche dell’Ateneo fiorentino e dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Careggi, diretto Vannucchi, grazie anche al finanziamento di un progetto AIRC 5 per Mille e con il contributo di assegnisti e dottorandi dell’Università di Firenze.Piante come astronauti.

Scoperta per la prima volta nei vegetali l’influenza della gravità sulla loro attività elettrica, uno dei modi principali con cui le cellule comunicano con l’ambiente. E’ il risultato della ricerca condotta dal LINV (International Laboratory of Plant Neurobiology) dell’Università di Firenze, ospitato dal Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente (DISPAA) e guidato da Stefano Mancuso, associato di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree. Il lavoro, realizzato con la collaborazione dell’INO-CNR e dell’Università di Bonn, è stato pubblicato su Nature Scientific Reports (“The Electrical Network of Maize Root Apex is Gravity Dependent”, doi:10.1038/srep07730 ). “I potenziali d'azione sono segnali elettrici utilizzati dalle piante come dagli animali per il trasferimento di informazioni – spiega Elisa Masi, ricercatrice del DISPAA e prima firmataria dell’articolo – Analogamente a quanto avviene nel mondo animale, abbiamo verificato per le piante che le alterazioni di gravità (micro e ipergravità) influenzano i segnali elettrici sia nella durata che nella velocità di propagazione”. L’esperimento si è svolto a bordo dei Parabolic Flights dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).

“Si tratta – spiega ancora Masi – di speciali aerei che disegnano delle parabole durante le quali, nel punto di massima altezza, si creano le condizioni che simulano l’assenza di gravità come accade nello spazio. Tali condizioni, della durata di circa 20/25 secondi, si ripetono circa 30 volte durante ogni volo. All’interno di questi aerei sono stati eseguiti gli esperimenti per monitorare l’attività elettrica generata da apici di radici di mais, sottoposti a uno stato di microgravità: abbiamo registrato una maggiore durata dei potenziali d’azione e una loro minore velocità di propagazione”. Le prove di ipergravità (fino 5 volte la gravità terrestre) sono state, invece, realizzate in una maxicentrifuga dell’ESA in Olanda: in questo caso il risultato è stato caratterizzato da potenziali d’azione con durata inferiore e più veloci. “L’importanza dei risultati – conclude Stefano Mancuso - risiede nel fatto che i potenziali d’azione sono anche alla base del funzionamento del nostro cervello: il fatto che varino in durata, velocità e sincronizzazione in funzione del valore di gravità apre importanti interrogativi sulle possibili alterazioni al funzionamento cerebrale in condizioni di gravità alterate”.

Per gli studenti che quest’anno affronteranno l’esame di maturità, è già tempo di pensare al futuro e la LIUC - Università Cattaneo di Castellanza (VA), che offre corsi di Economia, Ingegneria e Giurisprudenza, è pronta ad accogliere le future matricole. Per questo, ha organizzato una serie di sessioni del test di ammissione su tutto il territorio nazionale. Sarà possibile sostenere il test d’ammissione alla LIUC (obbligatorio per coloro che conseguono un voto di maturità inferiore a 80/100) il giorno mercoledì 11 febbraio alle ore 15.00, presso Hotel Embassy (via J.

Da Diacceto, 8) a Firenze. Il test della LIUC è obbligatorio per chi consegue un voto di maturità inferiore a 80/100, per tutti gli altri l’ammissione è diretta. 

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