Open Data motori di innovazione e volano di sviluppo economico

Sabato prossimo convegno in Palazzo Vecchio con l’assessore Perra e gli specialisti del settore. Al Comune di Prato Route-To-Pa, il progetto europeo per migliorare la trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni. Hackathon per la Livorno del futuro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 febbraio 2015 14:12
Open Data motori di innovazione e volano di sviluppo economico

Gli open data non solo come motori di innovazione e partecipazione dei cittadini ma anche come volano di sviluppo economico. Se ne parlerà sabato prossimo nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio (mattina e pomeriggio con inizio alle 9.30) durante il convegno ‘FODD- Firenze Open Data Day’ organizzato dall’assessorato all’innovazione tecnologica e ai sistemi informativi (in collaborazione con Regione Toscana, Università di Firenze e Fondazione per la ricerca e l’innovazione) nell’ambito dell’ ‘International open data day Italia 2015’. L’incontro deriva anche dai recenti protocolli di intesa che il Comune sta stringendo con i principali soggetti pubblici che producono innovazione sul territorio fiorentino, in primis Regione e università, unendo così le forze per parlare sempre di più alla città e per rendere sempre più facile da comprendere e da usare quanto viene prodotto dall'innovazione tecnologica. L’iniziativa avrà due momenti distinti: al centro dei lavori della mattina ‘Open data, sul territorio fiorentino: un’eccellenza nazionale che offre opportunità per cittadini, studenti e imprese’.

Dopo i saluti dell’assessore all’innovazione tecnologica e ai sistemi informativi Lorenzo Perra, dell’assessore regionale Vittorio Bugli e del professor Massimo Bellandi dell’università di Firenze sono previsti interventi di esperti del mondo degli Open Data dalla parte delle amministrazioni pubbliche. Fernanda Faini (Regione Toscana), Gianluca Vannuccini e Riccardo Innocenti (Comune di Firenze), Laura Castellani (Regione Toscana), Paolo Nesi (Disit Lab), Alessandro Monti (Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione) e Cristina Martelli (dipartimento Disia dell’ateneo fiorentino) illustreranno cosa sono gli Open Data, come possono essere usati, cosa stanno facendo i rispettivi enti per renderli sempre più utili alla città, e daranno anche delle indicazioni su come sviluppare iniziative imprenditoriali sugli Open Data, attraverso canali di finanziamento europeo. Nel pomeriggio, invece, la parola sarà data agli utilizzatori dei ‘dati aperti’. Interverranno cittadini, rappresentanti di imprese, startup, studenti, e professionisti del settore riportando esperienze concrete di utilizzo degli open data per studio, per il proprio business, o semplicemente per conoscere meglio la città. È infine prevista una sessione di tutoraggio da parte dei ricercatori del Disit lab dell’università di Firenze su come sviluppare una app per dispositivi mobili utilizzando gli Open Data. I ‘dati aperti’ rappresentano la vetrina del patrimonio informativo delle pubbliche amministrazioni, vanno dalle informazioni sui mezzi pubblici urbani a quelle sui taxi, agli accessi alla città, alla mappatura degli incidenti stradali, alle rastrelliere delle biciclette, ai bagni pubblici, all’andamento meteo, ai dati sulla tramvia e altro.

Possono essere trasformati in applicazioni utili, come quelle dei giornali che ci danno notizie in tempo reale. E quelle di servizio per prenotare treni, aerei e hotel con un clic, e per sapere il meteo di tutto il mondo. Poi ce ne sono alcune che costruiscono servizi per il cittadino: trovare parcheggio, conoscere l’orario esatto del tram, scoprire la qualità dell’aria, segnalare una buca stradale sono solo alcuni dei tantissimi esempi di applicazioni civiche. Basti pensare che, per il tramite del sito Open Data di una pubblica amministrazione, un numero imprecisato e senza confini geografici di imprese può potenzialmente sviluppare applicazioni e sviluppare il proprio business. Proprio a Firenze si sono avuti contatti da giovani imprese che usavano i nostri Open Data dalla Sicilia, dalla Calabria, dalla Lombardia, perfino progetti europei coordinati da altre nazioni hanno usato i nostri open data e quelli della città di Vienna per sviluppare le loro applicazioni. Insomma sono tantissime informazioni che possono essere studiate ed elaborate per gli scopi più diversi, con una platea di utilizzatori potenzialmente illimitata. Certi dati non sempre sono accessibili perché appunto nelle mani di operatori privati.

Però più informazioni open ci sono e più siamo in grado di elaborare app o sistemi che vanno incontro alle esigenze dei cittadini. «Firenze è tra le città più attive sugli Open Data –ha sottolineato l’assessore Perra– il nostro è il primo tra i Comuni italiani come quantità di dati resi disponibili agli utenti secondo la classifica nazionale della Presidenza del Consiglio http://www.dati.gov.it/content/infografica. Mettere a disposizione miliardi di informazioni disperse, chiuse in centinaia di banche dati, vuol dire farle diventare materia prima per nuovi servizi, nuove società, nuovi lavori.

L’accesso alle informazioni, agli open data significa, quindi, permettere lo sviluppo di iniziative imprenditoriali». Per motivi di sicurezza, la partecipazione all’evento è limitata e sono rimasti solo pochissimi posti disponibili, si prega quindi di iscriversi rapidamente al seguente link Eventbrite: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-fodd-firenz... L’evento potrà essere seguito anche in streaming web e nel Cortile della Dogana di Palazzo Vecchio ci sarà un monitor con audio per chi non potrà accedere nel Salone dei Duecento.E' stato presentato questa mattina in palazzo Comunale "Road -To - Pa" ( Raising Open and User-friendly Transparency-Enabling Technologies fOr Public Administrations), il progetto europeo per migliorare la trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni condotto dall'Università di Salerno con 11 partner da 6 Paesi diversi e di cui il Comune di Prato è parte molto attiva. Il progetto, che ha preso il via il 1° febbraio 2015, ha come obiettivo quello di sviluppare e sperimentare, direttamente sul campo, piattaforme ICT per gli Open Data che siano innovative e attraenti per gli utenti, allo scopo di assicurare un accesso amichevole, consapevole ed efficace agli Open Data offerti dalle Pubbliche Amministrazioni.

Per questo scopo cruciale è il principio della diffusione dei social network che sono il fulcro attorno a cui ruota il coinvolgimento attivo dei cittadini, utilizzando la collaborazione sociale per facilitare la comprensione e l’utilizzo efficace degli Open Data. "E’ importante che la trasparenza venga intesa non come un semplice dovere normativo ma accolta come un vero e proprio modo di fare - ha affermato l'assessore all'Agenda digitale Benedetta Squittieri -. Necessario che i cittadini possano comprendere in maniera immediata i dati e quindi utilizzarli.

Presupposto questo fondamentale per coinvolgerli nei processi organizzativi che riguardano la loro città». Il progetto è condotto dall’Università di Salerno con altri 11 partner da 6 Paesi diversi (Francia, Irlanda, Olanda, Polonia e Gran Bretagna): Centre National de la Recherche Scientifique (France), Wise & Munro Learning Research (The Netherlands), Insight Center for Data Analytics, National University of Ireland, Galway (Ireland), Warsaw School of Economics (Poland), Utrecht University (The Netherlands), Ancitel (Italy), Ortelio (UK), Den Hague. "Route-To-Pa - ha affermato il professor Vincenzo Scarano dell'Università di Salerno - mette insieme esperti provenienti da più discipline puntando sulla funzione “sociale” della Rete, che rende possibili il dialogo e la discussione, in un’ottica di scambio e collaborazione". Il progetto è stato finanziato dalla Commissione Europea, nell’ambito del programma Horizon 2020, con oltre 3 milioni di euro e terminerà a gennaio 2018 con il rilascio di una versione finale del software con una guida per le buone prassi, pronta per l’uso da parte delle Pubbliche Amministrazioni di tutta Europa.

“E' doveroso per l'amministrazione aprire le proprie banche dati e soprattutto rendere le informazioni in suo possesso non solo utilizzabili dai cittadini, ma anche il più possibile corrispondenti alle loro richieste e alle esigenze dei professionisti dei vari settori”. Con queste parole Francesca Martini, assessore all'Innovazione e allo Sviluppo Economico del Comune di Livorno ha inaugurato “Hackathon Open data”, la maratona informatica organizzata dal Comune di Livorno in collaborazione con ASA SpA e AMFM GIS Italia, in programma questa mattina alla ex circoscrizione 1.

Iniziativa aperta a tutti gli interessati a conoscere e utilizzare dati geografici aperti reperibili in rete e a confrontarsi sui temi dell'open data georeferenziati, per la realizzazione di servizi innovativi nel campo del sociale, della mobilità e dell’ambiente. L'evento ha fatto registrare un numero di partecipanti più che soddisfacente, 150 gli iscritti - di cui un terzo collegati in remoto - appartenenti a varie categorie: università, enti di ricerca, aziende, liberi professionisti, studenti ma anche semplici cittadini.

Parola d'ordine: fare rete. “L'Amministrazione ha bisogno di fare rete con chi gestisce e lavora dati georeferenziati,” ha affermato l'assessore Martini. “E' solo attraverso la Rete infatti che è possibile un confronto per indirizzare in modo utile il portale dedicato agli Open data che il Comune sta allestendo e con il quale intende avviare un percorso di valorizzazione del proprio patrimonio informativo, mettendo a disposizione del pubblico moltissimi dati in formato aperto, liberamente scaricabili e riutilizzabili”. Open data nel segno della trasparenza dunque ma, soprattutto, come opportunità imprescindibile di sviluppo sociale e crescita economica del territorio da cogliere e sfruttare al meglio. Lo ha sottolineato anche il sindaco Filippo Nogarin in apertura di lavori.

“Sono contento di vedere tanti hacker riuniti insieme”, ha esordito il primo cittadino scherzando sulle polemiche legate ai titoli apparsi nei giorni scorsi sui giornali. “Da eventi come quello di oggi- ha detto Nogarin - passa infatti la progettazione del futuro della nostra città. Penso ad esempio a possibilità come la raccolta delle temperature nelle case, nelle scuole o negli enti pubblici, al traffico stradale, all'illuminazione pubblica che può variare a seconda della frequenza del traffico.

Il nostro obiettivo infatti è andare verso città sempre meno energivore e sempre più accoglienti e a misura di cittadino. Spero che quello di oggi sia solo il primo di una serie di appuntamenti che ci vedranno ancora insieme. Sono certo che la città, con il consueto spirito di apertura che da sempre accompagna la sua storia, saprà accogliere anche questa apertura tecnologica”. All'iniziativa sono intervenuti anche Vittorio Bugli, assessore alla presidenza Regione Toscana, Fabio del Nista, presidente di Asa spa e Gabriele Ciasullo di Agid. L'apertura vera e propria della maratona informatica è stata affidata a Sandra Pecoretti, la più giovane consigliera comunale. I partecipanti collegati ai vari computer (il fondamentale supporto tecnico e logistico all'iniziativa è stato dato dal Gruppo Utenti Linux di Livorno G.U.L.Li), hanno avviato un vero e proprio tavolo di confronto, condividendo insieme idee, progetti, proposte, ipotesi di lavoro, con sessioni pratiche di utilizzo di open data gestiti con software di tipo sia open source che proprietari. Un'esperienza positiva dunque, che mette al centro dei lavori cittadini e professionisti dei vari settori, ciascuno con i propri bisogni, le proprie esperienze e il proprio personale bagaglio di conoscenze, guardando a una città sempre più smart.

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