Le tramvi(t)e degli altri: il tram dei marsigliesi

In visita ai servizi di trasporto della più grande città della Francia meridionale, capoluogo della regione provenzale, primo porto transalpino

Nicola
Nicola Novelli
05 novembre 2018 08:56
Le tramvi(t)e degli altri: il tram dei marsigliesi

La rete tranviaria che serve Marsiglia è composta da tre linee per 12,7 km e 34 stazioni. Il tram è complementare al sistema di trasporto rapido ferroviario della città, che comprende due linee di metropolitana, in parte sotterranee, con una lunghezza di 19 km, sotto il controllo della Régie des transports de Marseille.

Il tram marsigliese consiste di 32 treni con una capacità di 261 passeggeri per treno, che sostengono il 17% del traffico complessivo di RTM, pari a circa 143.000 viaggiatori al giorno. Accessibili alle persone a mobilità ridotta, non vedenti e non udenti (grazie a sistemi informativi audio e video) i convogli sono in servizio dalle 5:00 alle 1:00 (alle 0:30 le ultime partenze) con una frequenza media delle 3 linee nelle ore di punta di sei minuti in inverno e sette in estate. Dal 2010, le linee T1 e T2 sono state certificate AFNOR Quality of Service, la linea T3 dal 2015.

Al termine della nostra visita non ci dilunghiamo sulla scarsità di cordoli e di pali (la capitale provenzale ha mantenuto la tradizionale soluzione dei cavi legati alle facciate degli edifici prossimi ai binari). Colpisce piuttosto la promiscuità del transito sul sedime tramviario. Abbiamo visto transitare spesso sul selciato dei binari biciclette, mezzi elettrici e anche automobili, poiché i molti passi carrabili sulle strade di transito non sono stati interdetti e questo consente l’accesso ai residenti. Evidentemente gestore e cittadinanza hanno maturato nel tempo una confidenza con l’infrastruttura, che ha consentito di responsabilizzare i cittadini e abbassare la soglia di pericolo, quasi eliminando i cordoli.

Complessivamente la sensazione è di un servizio efficiente e molto ben integrato con il sistema di trasporto pubblico e la tutta mobilità urbana. una delle linee di tramvia transita proprio sopra la gare de Marseille-Saint-Charles, la principale stazione ferroviaria a servizio dell’agglomerazione delle Bocche del Rodano, da cui partono i TGV che raggiungono Parigi in tre ore e mezzo e tutti i treni regionali verso le altre città di Provenza, Alpi e Costa Azzurra.

Questo aspetto merita una riflessione. La tramvia si è perfettamente integrata in un sistema complesso di mobilità che fa perno su due infrastrutture storiche della città, la stazione marittima e quella ferroviaria. Entrambe sono sostanzialmente i terminali di due arterie autostradali, la A7 che da Parigi arriva al porto di Marsiglia (il quarto in Europa per traffico complessivo) e l’A8 che giunge dall’Italia quasi alla stazione dei treni. E’ come se il cuore urbano fosse perforato da una sorta di lingue d’asfalto, che certamente offendono la vista correndo all’altezza e talvolta sopra i tetti della città, ma che rendono Marsiglia sorprendentemente accessibile al visitatore. Intorno alle stazioni ferroviaria e marittima parcheggi sotterranei e un’articolazione di svincoli e stazioni metro-tram-bus rendono facile l’esercizio di una mobilità intermodale.

L’assenza a Firenze di arterie perforanti la città è un tema annoso e controverso. Il fatto che le tramvie siano andate ad occupare spesso proprio le carreggiate stradali delle poche arterie radiali esistenti costituisce una preoccupazione crescente, che forse solo il completamento della T3 saprà dissipare. Certamente la fluidità dei transiti percepita a Marsiglia, seconda metropoli di Francia (850.000 abitanti solo nel municipio), è il frutto di un sistema strutturato nell’arco di decenni -si dirà con pochi scrupoli- ma che ha saputo integrare efficacemente infrastrutture diverse in un disegno coerente.

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