IVA e aliquote agevolate, Firenze si ribella alla Tassa sul Pane

Preoccupa l'ipotesi di aumento dell'IVA per i beni di prima necessità 

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 settembre 2014 17:04
IVA e aliquote agevolate, Firenze si ribella alla Tassa sul Pane

Circolano in queste ore varie ipotesi, caldeggiate, sembrerebbe dalla stessa Commissione Europea di una revisione, al rialzo, delle cosiddette aliquote IVA agevolate (del 4% e 10%) con l’obbiettivo di far cassa e finanziare una riduzione del cuneo fiscale. Tra i prodotti a rischio aumento IVA anche i beni “food” di prima necessità (pane, pasta, farina, burro, olio) e altri che, con la crisi economica e il conseguente “taglio” dei consumi alimentari hanno subito un vero e proprio tracollo (carne rossa e pesce).

“Sarebbe morte certa per molte delle nostre attività a conduzione familiare, - commenta Raffaele Viggiani, Presidente Fiesa Firenze - che, ad oggi, ancora non sappiamo come, resistono alla deflazione, alle aperture selvagge, alla crescita incontrollata della GDO in tutte le sue forme; un ulteriore aumento IVA su questi prodotti, inoltre, colpirebbe non solo le nostre attività, ma anche quei nuclei familiari il cui potere d’acquisto si è già pesantemente ridotto negli ultimi anni.” Solo poche settimane fa organi di stampa ed amministratori locali hanno condiviso le preoccupazioni di ampi settori della popolazione della Provincia di Firenze, che, a seguito delle crisi Supermercati “Despar” e “Il Centro”, poi risolte solo parzialmente, si trovavano nell’incredibile difficoltà di approvvigionamento alimentare.

Basterebbero questi fatti a far comprendere pienamente l’importanza non solo economica, ma anche “sociale” delle nostre attività, in una fase storica, peraltro, in cui si registra un aumento generalizzato della popolazione anziana e una conseguente necessità di potenziare lo shopping a “Km Zero”. Ecco perché contestiamo con forza ogni ipotesi di aumento IVA sui nostri prodotti (qualunque ne sia l’ “autore”, Roma o Bruxelles) e ci auguriamo che tutto rimanga sul terreno delle ipotesi di scuola e del “vorrei ma non posso”

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