Fondi europei: agli agricoltori 116 milioni di euro di anticipi sulle domande 2020

La giunta regionale ha dato indicazione all'Agenzia Regionale per le Erogazioni in Agricoltura

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 dicembre 2020 17:07
Fondi europei: agli agricoltori 116 milioni di euro di anticipi sulle domande 2020

La Giunta regionale ha dato mandato all’Agenzia regionale per le Erogazioni in Agricoltura di pagare 116 milioni di euro di fondi europei, di cui 95 milioni per i pagamenti diretti della Politica Agricola Comunitaria a 23.209 agricoltori, e quasi 22 milioni di anticipi per le misure del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 a 5.111 aziende agricole. In linea con quanto prevede le Commissione europea, che dà la possibilità di erogare anticipi entro il 30 novembre sulle domande della Politica Agricola Comune e Programma di Sviluppo Rurale presentate entro il 10 luglio scorso.

“Questo è un momento duro e complicato anche per il mondo dell’agricoltura – ha detto la vicepresidente e assessore all’agroalimentare Stefania Saccardi – Chiavi del nostro lavoro sono e saranno la rapidità e l’efficienza di intervento ed è stato naturale per questo motivo cogliere l’opportunità offertaci dalla Commissione europea per cercare di dare risposte immediate agli agricoltori, per fornire un sostegno in modo veloce e efficace in un periodo di difficoltà dovuto all'emergenza sanitaria”.

Bene il pagamento degli anticipi della PAC e del PSR per 116 milioni di euro, una boccata d’ossigeno per 28.320 aziende agricole, dopo il crollo delle attività di bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi che ha un effetto negativo a valanga sull’agroalimentare della Toscana. E’ quanto afferma Coldiretti Toscana alla notizia “Ringraziamo l’assessore regionale all’Agroalimentare Saccardi per la tempestività e la sensibilità che sta dimostrando rispetto ad un periodo a tinte fosche per l’economia agricola toscana, perché si tratta di una iniezione di liquidità a beneficio dei nostri agricoltori che stanno vivendo momenti di difficoltà sia per le mancate vendite di prodotti agroalimentari ai ristoranti, chiusi 7 giorni su 7, che per il blocco dell’attività agrituristica in zona rossa”, dichiara Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana “Occorre salvaguardare un settore chiave per la sicurezza e la sovranità, un obiettivo che può essere raggiunto – insiste il presidente Filippi - solo garantendo un budget adeguato a sostegno degli agricoltori per fare fronte alle nuove sfide ambientali e climatiche e non dipendere dall’estero per cibo e bevande che sono diventanti un elemento strategico per la ripresa economica dell’Ue” che auspica “una PAC forte, semplice ed efficace e con risorse adeguate per garantire la competitività delle imprese e consentire di svolgere un ruolo essenziale nel presidio territoriale, nel contrasto alla crisi climatica e contro il dissesto idrogeologico”, conclude il presidente Filippi.

Nell’ambito del dibattito ancora aperto sul Quadro Finanziario Pluriennale – conclude Coldiretti - è pertanto necessario superare lo storico squilibrio nei fondi europei assegnati all’agricoltura italiana che si colloca al primo posto della classifica europea per valore aggiunto ma è la meno sostenuta tra quelle dei principali Paesi europei dove in vetta alla classifica ci sono al primo posto la Francia, seguita da Germania e Spagna.

Poco meno di 95 milioni serviranno a coprire i cosiddetti pagamenti diretti della PAC, che ha interessato 23.209 agricoltori. Quasi 22 milioni di euro saranno destinati invece agli anticipi per le misure del PSR 2014-2020 pagate a 5.111 aziende agricole. In questo ambito la più gettonata è stata la misura per l’incentivo all’agricoltura biologica, con 1.721 beneficiari, seguita dalla misura che prevede un’indennità per gli agricoltori che operano nelle aree montane, con 2.959 aziende e infine la misura relativa agli impegni agro-climatico-ambientali, che ha un numero di beneficiari più ridotto (431, per un importo di quasi 2 milioni di euro), ma su interventi piuttosto complessi che testimoniano anche la volontà degli agricoltori di sperimentare alcune pratiche più innovative come la conservazione del suolo e della sostanza organica, il miglioramento della gestione degli input chimici e idrici, il miglioramento di pascoli e prati-pascolo, la coltivazione delle varietà locali a rischio di estinzione.

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