Emergenza Ucraina: raccolta dei volontari toscani

Le associazioni si sono mobilitate in una gara di generosità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 marzo 2022 15:48
Emergenza Ucraina: raccolta dei volontari toscani

Le Misericordie della Toscana in collaborazione con il Consolato ucraino di Firenze si mobilitano per portare aiuto al popolo ucraino, vittima della guerra e danno vita ad una raccolta centralizzata di beni di prima necessità.

La Federazione regionale e i 12 coordinamenti territoriali delle Misericordie si muoveranno in maniera organizzata per raccogliere farmaci ed alimenti non deperibili, trasportandoli con una propria colonna mobile fino alle zone di confine di Polonia e Romania dove si stanno ammassando i profughi.

La raccolta è organizzata dalle singole misericordie locali. Saranno poi i coordinamenti zonali delle Misericordie, in collaborazione con la Federazione regionale, a trasportare quanto raccolto in un unico centro di stoccaggio regionale, appositamente allestito negli spazi Mercafir di Firenze. La destinazione degli aiuti sarà poi decisa in base alle esigenze che si presenteranno nei prossimi giorni, in rapporto con le istituzioni e le autorità regionali e nazionali. Nel contempo le Misericordie chiedono anche la disponibilità per l’accoglienza di famiglie ucraine con la messa a disposizione di appartamenti o strutture sul territorio regionale; per offrire accoglienza è possibile contattare il numero verde della Sala operativa regionale delle Misericordie: 800927985.

“Non possiamo restare con le mani in mano di fronte alla guerra ed alle decine di migliaia di persone, soprattutto donne e bambini, che stanno fuggendo dalle loro case” dice il presidente della Federazione regionale delle Misericordie, Alberto Corsinovi. “I toscani sono un popolo generoso e lo stanno dimostrando già in queste ore: alle nostre sedi arrivano tante telefonate di persone che chiedono come potersi rendere utili e di cosa c’è bisogno; qualcuno offre ospitalità, molti si dicono pronti a donare abiti, cibo, denaro. Noi, come sempre, ci mettiamo a disposizione delle nostre comunità e, in questo caso, della loro generosità. E mentre preghiamo per la pace, offriamo un contributo concreto per aiutare chi fugge dalla guerra.”

CROCE D'ORO PRATO - E’ stata una vera e propria gara di solidarietà quella a cui si è assistito fra ieri e oggi nei locali della Croce d’Oro di Prato e in quelli dell’associazione nazionale Polizia di Stato. 

Da un lato c’è stata la generosità dei pratesi che hanno donato decine di chili di aiuti per la popolazione ucraina colpita dalla guerra, dall’altro la disponibilità dei volontari delle due associazioni che sono stati fino a notte fonda a raccogliere materiale, suddividerlo e collocarlo in buste, scatoloni e sacchi, pronto per essere spedito al confine con l’Ucraina.

Tutto è partito dall'iniziativa dell'associazione Amatafrica che ha lanciato una raccolta di beni in tutta la Toscana, individuando in provincia di Lucca il punto dove raggruppare il materiale. Croce d’Oro e associazione nazionale Polizia di Stato hanno subito recepito l’appello e con pochi messaggi su WhatsApp hanno informato dell’iniziativa volontari e persone vicine alle associazioni. Ne è nata una mobilitazione generale che ha portato quasi a riempire sia il salone Zelindo Mannelli che il negozio Transvideo (base logistica per l’associazione della Polizia di Stato) di capi d’abbigliamento, materiale sanitario, coperte, generi alimentari di prima necessità, pannolini, tappetini per dormire, e tutto ciò che può essere utile per riscaldarsi di fronte alle temperature gelide con cui devono fare i conti donne, bambini e uomini in fuga dalle città ucraine sotto bombardamento.

Fra gli oggetti arrivati alla Croce d’Oro di Prato c’è stata pure una lettera scritta in cirillico, inviata da una bambina pratese per fare coraggio ai propri coetanei che stanno vivendo il dramma della guerra. “Le immagini provenienti dall’Ucraina ci hanno toccato tutti nel profondo – commenta il presidente della Croce d’Oro di Prato Alessandro Coveri -. E’ bastata mezza giornata per mettere in moto la macchina della generosità dei pratesi, che ci hanno riempito di donazioni. Adesso tutto il materiale è stato caricato in direzione Lucca, dove sarà collocato su un container e partirà per l’Ucraina. Personalmente voglio ringraziare tutte le persone che hanno effettuato donazioni, ma soprattutto i nostri volontari che sono sempre presenti per aiutare il prossimo”.

“Un primo carico è già partito da Prato e un altro lo farà domani – spiegano dall’associazione nazionale Polizia di Stato -. Grazie ai volontari che si sono immediatamente attivati per la raccolta ci sta arrivando tantissimo materiale. Ci sono addirittura persone che hanno fatto tre viaggi per portare tutti gli oggetti che volevano donare. Una dimostrazione di enorme generosità e vicinanza da parte dei pratesi verso le persone colpite dalla guerra”.

SAVE THE CHILDREN - Bambini e madri estremamente angosciati in fuga dall'Ucraina, famiglie divise dopo che, a causa delle operazioni militari russe, sono state costrette a lasciare le loro case per cercare sicurezza nei paesi limitrofi. Questa la situazione di tante persone che stanno passando i confini con la Romania, descritta oggi da Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.

Secondo le Nazioni Unite, i combattimenti hanno provocato 500.000 sfollati. Già più di 67.000 persone hanno attraversato il confine con la Romania. Alcune di loro hanno viaggiato a piedi, con pochi effetti personali e i bambini hanno affrontato notti e giorni esposti a condizioni estreme, con temperature molto rigide.

Gli operatori di Save the Children in Romania hanno incontrato bambini e madri, angosciati e preoccupati, poiché molti hanno dovuto abbandonare i loro padri e mariti dopo che le autorità hanno ordinato agli uomini ucraini tra i 18 e i 60 anni di restare a combattere.

"Siamo estremamente preoccupati per i minori e le loro famiglie in fuga dall'Ucraina. Molti di loro sono sopravvissuti a otto anni di conflitto e in queste ore stanno arrivando nei nostri spazi di supporto per l'accoglienza al confine, portando con se un bagaglio di sofferenza”, ha dichiarato Gabriela Alexandrescu, Direttrice di Save the Children in Romania.

"Se da un lato le madri sono sollevate perché i loro figli sono al sicuro e hanno trovato rifugio, dall’altro sono terrorizzate di essere sole. Con mariti e padri rimasti in Ucraina, si sentono schiacciate dalla responsabilità di avere la vita del loro bambino esclusivamente nelle loro mani ", conclude Gabriela Alexandrescu.

"Quella a cui stiamo assistendo a causa del conflitto in Ucraina potrebbe diventare la più grande emergenza umanitaria d'Europa dal 2015, quando tantissimi rifugiati sono arrivati, fuggendo dai conflitti in Afghanistan, Iraq e Siria. Più di 500.000 persone sono già fuggite dall'Ucraina e si teme che il numero possa crescere fino a 5 milioni”, ha commentato Irina Saghoyan, direttore di Save the Children per l'Europa orientale

"Stiamo assistendo a una crescita allarmante ed esponenziale dei bisogni umanitari. Con temperature così rigide, gli spostamenti comportano un rischio ancora maggiore. Questi bambini hanno visto cose che nessun bambino dovrebbe mai vivere. È fondamentale che tutti quelli che entrano nei paesi vicini, compresa la Romania, siano protetti e abbiano accesso a cibo, acqua pulita, abbiano un riparo e ricevano supporto per la loro salute mentale", conclude Irina Saghoyan.

In Romania, Save the Children sta lavorando con migranti e richiedenti asilo in cinque centri di accoglienza. L'Organizzazione umanitaria, inoltre, sta conducendo una valutazione dei bisogni in quattro campi profughi nel nord-est della Romania, e si sta preparando a distribuire beni essenziali e ad allestire spazi sicuri dove i minori possano giocare, imparare e elaborare il trauma vissuto, affrontando il dolore per la perdita della loro quotidianità e spesso di persone care.

Save the Children, in queste ore, sta anche valutando l’entità dell’emergenza in Polonia e Lituania per rispondere ai bisogni dei bambini e delle famiglie in fuga dal conflitto. L'Organizzazione chiede ai paesi limitrofi di fornire accesso all'asilo, alla protezione e all'assistenza a tutte le persone che fuggono dall'Ucraina, indipendentemente dalla loro nazionalità o dallo stato del visto. È anche vitale che i servizi per i minori siano immediatamente disponibili, compresi luoghi sicuri per giocare e imparare, supporto per la salute fisica e mentale, informazioni a misura di bambino, e venga attivato un sistema per rintracciare e riunire le famiglie.

Save the Children opera in Ucraina dal 2014, fornendo aiuti umanitari essenziali ai bambini e alle loro famiglie, sostenendo il loro accesso all'istruzione, supportandoli a livello psicosociale, distribuendo kit invernali e kit per l'igiene, e fornendo denaro alle famiglie in modo che possano soddisfare le esigenze di base come il cibo, l'affitto e le medicine, o in modo che possano investire in nuove attività.

Per sostenere gli interventi in emergenza di Save the Children: https://www.savethechildren.it/dona-fondo-emergenze

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