Ejzenštejn: la rivoluzione delle immagini

Con “Ejzenštejn. La rivoluzione delle immagini” le Gallerie degli Uffizi ricordano i cento anni dalla rivoluzione socialista in Russia attraverso le opere grafiche del grande regista. Un osservatorio privilegiato sul concetto ejzenštejniano di montaggio cinematografico

Alessandro
Alessandro Lazzeri
08 novembre 2017 22:04
Ejzenštejn: la rivoluzione delle immagini

A cento anni dalla Rivoluzione Russa molte iniziative ,convegni e pubblicazioni celebrano l'evento . In questo ambito s'inserisce anche la mostra “Ejzenštejn .La rivoluzione delle immagine”.in corso alle Gallerie degli Uffizi sino al 7 gennaio 2018.

L’opera del regista russo che aveva mostrato con gli straordinari fotogrammi dei suoi film (soprattutto con “la corazzata Potiomkin” e “Ottobre) la Rivoluzione con immagini persino piu' “vere” di ogni documentario dell'epoca, è adesso indagata in questa mostra anche in quegli aspetti meno noti di straordinario disegnatore,

Sono settantadue disegni, tutti provenienti dall’Archivio Statale di Letteratura e Arte di Mosca (RGALI), selezionati seguendo rigorosamente due principi. Il primo è l’autonomia di queste prove grafiche, comprese per la quasi totalità tra i primi anni Trenta e il 1948 e considerate dallo stesso regista una sorta di trascrizione automatica dei pensieri, capace di fissare sulla carta un flusso costante di idee che dialoga con i film e li ispira, senza però subordinarsi a essi. Il secondo discende dal primo e riguarda lo stile dei disegni, contrassegnato da una linearità sintetica che rimanda al Tre e al Quattrocento e al tempo stesso appartiene a pieno titolo al clima artistico del periodo, tra echi surrealisti e deformazioni neo espressioniste.

Grazie al disegno di puro contorno, la mostra è anche un osservatorio privilegiato sul concetto ejzenštejniano di montaggio. Il montaggio delle attrazioni è una teoria formulata dal regista russo nel 1924.Secondo tale teoria il cinema e il teatro dovrebbero essere utilizzati come strumenti volti a stimolare particolari reazioni emotive nello spettatore. Per raggiungere tale scopo è necessario realizzare un montaggio cinematografico che si svincoli dal mero naturalismo per comprendere elementi eterogenei.

I disegni in mostra evidenziano l’attitudine della figurazione a smembrarsi e ricomporsi secondo “montaggi” che aprono a significati sempre nuovi, ma soprattutto il valore di una grafica che va apprezzata nel suo dispiegarsi in sequenze, secondo strisce da definirsi davvero “cinematiche”. Esse infatti sono disposte in serie ravvicinate come ideali fotogrammi e dialogano con i film del grande regista, i quali scorrono sulle ampie pareti di alcune stanze delle Sale di Levante della Galleria delle Statue e delle Pitture. Ci sono disegni ispirati ai grandi classici del Rinascimento, come Leonardo, Giotto, di tematica religiosa, così come rappresentazioni espressioniste di soggetti della mitologia e del pantheon greco; infine, raffigurati a comporre sequenze di stampo prettamente cinematografico, bozzetti di figure in movimento.

La mostra è a cura di Marzia Faietti, Pierluca Nardoni, Eike D. Schmidt, ed è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con le Gallerie degli Uffizi, la Fondazione Cineteca di Bologna , l’Archivio Statale di Letteratura e Arte di Mosca (RGALI), il Museo Statale delle Belle Arti “A.S. Puškin” e Firenze Musei, Opera Laboratori Fiorentini – Civita.

La mostra è visitabile negli orari d’apertura degli Uffizi, ovvero tutti i giorni tranne il lunedì dalle 8:15 alle 18:50.

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