Firenze, nelle oscure stanze si tratta, ma qualcuno è sceso in piazza

La città più ambita d'Italia, così ambita che non si muove nessuno. Il rischio è che le idee chiare le abbiano sempre gli altri.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 gennaio 2014 14:38
Firenze, nelle oscure stanze si tratta, ma qualcuno è sceso in piazza

Dorme Firenze. La città con il Palazzo più ambito d'Italia dove fare il sindaco è "il mestiere più bello del mondo". C'è un sindaco uscente, rientrante, vincente. Poi non c'è più nessuno. Si tratta, si concilia, si disubbidisce e si boicotta: tutto per un posto alle primarie. Ma quali primarie? Quelle della sinistra non si fanno perché il candidato è Matteo Renzi, quelle a destra si sono perse per strada, altre primarie non sono neppure in programma.

Siamo a febbraio, c'è tempo. Nelle stanze del potere si trattano i nomi dei possibili candidati. L'idea (bella) era di offrire a qualsiasi cittadino la possibilità di mettersi in gioco. Qualcuno deve aver esclamato "Ma che se' grullo?" perché di quella idea è rimasto poco. L'effetto è stato quello di produrre autocandidature dove singoli aspiranti sindaci si sono impegnati economicamente per portarsi avanti con il lavoro: striscioni, volantini, newsletter. Un altro effetto, molto ironico se non fosse per la drammaticità del momento storico, è stato quello di ritrovarsi davanti le lettere aperte di quei politici (pochi) che armati da sano senso civico hanno rivolto un appello ai colleghi per una pronta e celere risoluzione comune: "icché si fa, si sta dell'attro?". Quelle autocandidature adesso si fanno avanti, consapevoli dell'imbarazzante stallo, alzano la mano e chiedono palla, come potrebbe fare un esterno pronto a scattare sulla fascia se solo i compagni non lo giudicassero incapace di portare a termine l'azione preferendo passare al regista e affidarsi alle geometrie della democratica 'melina'. In tutto questo splendido spettacolo che riempie di orgoglio la città, c'è chi ha deciso di scendere in piazza a fare qualcosa di veramente rivoluzionario: parlare con i cittadini. Chi sono gli alieni? Gli attivisti del Movimento 5 Stelle. Piacciono, non piacciono, hanno perso consenso come si dice? E' vero che su molti temi ci sono arrivati di rincorsa e a volte con il fiatone? Piazza Santa Maria Novella.

Non sanno neppure se hanno comunicato la loro presenza ai media, ma ci sono. La praticità è un dono. Tanti i curiosi ed i sostenitori più o meno convinti che si avvicinano e non si parla di cose come tra Renzi e Berlusconi il patto non regge e Letta cosa farà ma di quanto ci costano le utenze, di come si arriva a fine mese, dei negozi che chiudono e del lavoro che manca. Scusate e voi? "Noi siamo qui che prepariamo il programma per amministrare Firenze, assieme ai cittadini.

Vogliamo ridare alla città la possibilità di farcela da sola di tornare a credere nell'artigianato, di sviluppare il servizio pubblico per la gente e non contro la gente, di ricavare risorse dal turismo come è naturale che sia". E chi si candida, chi si candida? "Faremo delle assemblee e qualcuno si proporrà a quel punto gli attivisti decideranno in base alla preparazione di ciascuno, alle competenze, alla capacità di parlare in pubblico, ci sono tanti fattori; il chi non conta, conta il come".

Seguirete l'esempio di Parma? "Non c'è solo Parma, Pizzarotti è stato bravo, ma il Meetup per come è nato offre la possibilità a noi tutti di prendere spunto da tanti comuni italiani, Napoli ad esempio in creatività non la batte nessuno". "Io non ho votato 5 Stelle - spiega una signora - però tutte le volte che ho visti interventi in televisione hanno tenuto testa a tutti. Vorrà dire qualcosa?". "A me Grillo non mi convince, non mi è mai piaciuto neppure come comico, ma se si sta dell'altro ce lo porto io al Quirinale" esclama un pensionato.

"Non penso che voterò per loro - confessa una libera professionista - perché ho sempre votato a sinistra, però mi piace che ci sia la raccolta volontaria dei contributi e che ognuno metta nel gruppo ciò che sa fare". Siamo a febbraio, si vota a maggio, c'è tempo. Antonio Lenoci

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