Tav, a Firenze il Comune ha vigilato con precisione ed esplode la polemica

“I monitoraggi della falda idrica sono costanti e regolarmente pubblicati sul sito web dell'Osservatorio. E i risultati non destano preoccupazione tanto da ritenere inutili ulteriori opere di monitoraggio” ed i No Tav fiorentini insorgono

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 novembre 2013 15:22
Tav, a Firenze il Comune ha vigilato con precisione ed esplode la polemica

Il Comitato NO TUNNEL TAV "esprime tutto il proprio sconcerto di fronte alla dichiarazioni di alcuni politici sul problema del Passante TAV e del suo impatto con la falda. Forse l'aver portato alla luce quei dati, sperduti e difficilmente raggiungibili, che le stesse Ferrovie dello Stato hanno rilevato, fa saltare un po' i nervi, crea disagi; ma quelli che vorrebbero essere messaggi rassicuranti da parte della politica, diventano ulteriore fonte di preoccupazione. L'assessore alla mobilità Filippo Bonaccorsi avrebbe detto in Consiglio comunale: “I monitoraggi della falda idrica sono costanti e regolarmente pubblicati sul sito web dell'Osservatorio.

E i risultati non destano preoccupazione tanto da ritenere inutili ulteriori opere di monitoraggio”. Il Comitato concorda con l'assessore: non sono necessari ulteriori monitoraggi, quello che ARPAT commenta, sui dati forniti da Italferr, sono tali da poter già dire che la situazione è fuori controllo e molto pericolosa. Dove si innalza la falda si ha indebolimento delle fondazioni degli edifici, dove si abbassa ci sono forti probabilità di cedimenti del terreno su cui sorgono interi isolati. Tutte le mitigazioni prescritte e propagandate dall'Osservatorio Ambientale non stanno avendo alcun risultato, sono un totale fallimento.

In particolare presso la stazione interrata ai Macelli non è dato capire che tipo di mitigazioni sono state messe in atto, se addirittura sono state approntate e/o se sono state attivate. Alla faccia dei “cantieri di cristallo” sempre promessi. Il capo gruppo del PD in Comune, Francesco Bonifazi, avrebbe detto: “Lo sanno anche i sassi che la Tav non è un’opera di competenza comunale. L’unica cosa che il Comune deve fare, e lo fa bene e con precisione e con costanza, è vigilare che l’opera sia realizzata come si deve e senza rischi”.

Il Comitato sa che le competenze sulle grandi opere non sono del Comune (che averebbe comunque quelle urbanistiche), ma chiede a Bonifazi come sia possibile dire che il Comune ha fatto bene il lavoro di vigilanza su questa opera: forse il consigliere non sa che c'è una indagine in corso della magistratura per “bazzecole” come uso di materiali scadenti, gravi irregolarità nella fresa che avrebbe dovuto scavare, oltre che per corruzione, irregolare smaltimento di rifiuti, associazione a delinquere e infiltrazioni della Camorra? Probabilmente Bonifazi non è un geologo, ma dovrebbe almeno capire che le alterazioni alla falda non sono come i movimenti di acqua in una vasca di bagno, ma concrete possibilità di cambiamenti in tutta la struttura del terreno interessato e lì si possono avere gravi pericoli.

Su quel terreno, guarda caso, sorge un bel pezzo di Firenze. Ci si chiede ancora: su cosa ha vigilato il Comune? Il sindaco Matteo Renzi sembra tacere, ma importanti pezzi della sua maggioranza stanno dicendo cose di cui ci si dovrebbe solo vergognare. Oltre alla figura davvero misera del Comune c'è da chiedersi che senso ha aver nominato di nuovo l'Osservatorio Ambientale che non ha mai osservato nulla e adesso tace pure su quanto la stessa ARPAT è costretta ad ammettere. Il Comitato ribadisce ancora le sue richieste che sono dettate solo dal buon senso: abbandonare questa opera e destinare gli stanziamenti fatti per potenziare tutto il sistema ferroviario toscano". “Ben altro tono e ben altre risposte ci saremmo aspettati dall'Assessore Bonaccorsi in risposta alla nostra domanda d'attualità di ieri in Consiglio comunale che chiedeva cosa intendesse fare il Comune una volta resa pubblica la relazione dello scorso aprile redatta da ARPAT come supporto tecnico all'Osservatorio Ambientale sul Nodo fiorentino dell'Alta Velocità”.

Lo affermano i Consiglieri comunali Tommaso Grassi e Ornella De Zordo. “Piuttosto che preoccuparsi come richiesto da ARPAT di intervenire presso le ditte che stanno realizzando i lavori per cambiare il progetto, e mettere in discussione i sistemi di controllo e gestione della falda che, è proprio il caso di dire, come sostenuto da anni dai tecnici dei comitati dei cittadini, fanno acqua da tutte le parti, si sono preoccupati di confutare e contraddire i dati rilevati da ARPAT per motivare la decisione di non muovere un dito – hanno aggiunto –.

ARPAT chiedeva all'Osservatorio, e al Comune che ne esprime il Presidente, di intervenire e invece dalla risposta di Bonaccorsi apprendiamo che si è deciso che nulla è necessario. Una situazione paradossale perché rianalizzare la situazione adesso che i cantieri sono bloccati dalla Magistratura e non vi sono attive lavorazione equivale a girare la testa dalla parte opposta: non ci vuole una intelligenza superiore o una conoscenza tecnica per capire che in assenza di lavorazioni i dati del dislivello della falda potrebbero esser tornati nella norma, ma che succederà se e quando le lavorazioni ricominceranno? Si tratta di dislivelli tra valle e monte di 1,5 metri sulla falda sia nel cantiere della Stazione ai Macelli che nell'area di Campo di Marte." De Zordo e Alberici rincarano la dose: "Una volta accertato che non fosse Crozza che ne faceva l'imitazione, non resta che prendere atto che l'assessore alla mobilità Filippo Bonacorsi ha realmente affermato che per i lavori Tav a Firenze tutto va bene, e che anzi non c'è bisogno di altri monitoraggi.

Da parte sua il capogruppo Pd Francesco Bonifazi - premettendo incompetenza (giustamente a nostro avviso) afferma con sprezzo del ridicolo e buttandola in politica che il Comune vigila "bene, con precisione e con costanza" sui cantieri. Quello che proprio non si capisce è come si faccia a fare affermazioni come quelle di Bonaccorsi e Bonifazi all'indomani della pubblicazione di un rapporto di valutazione e monitoraggio di Arpat, che certifica quello che è stato sempre detto: l'alterazione del livello di falda c'è, è sensibile, è in crescita. E la stessa Arpat, dopo l'analisi dei dati, afferma che per Campo di Marte "è stata segnalata all’Osservatorio l’opportunità di una rivalutazione complessiva dei sistemi di continuità della falda dell’imbocco sud" (cioè dei sistemi che dovrebbero far passare l'acqua da monte a valle delle barriere costruite per il tunnel), mentre per la nuova Stazione "viene evidenziata la difficoltà dell’attuale sistema di continuità della falda a raggiungere una effettiva mitigazione dell’effetto barriera dovuto alla realizzazione dei diaframmi della nuova stazione AV.

E’ stata pertanto segnalata all’Osservatorio la necessità di procedere celermente al nuovo dimensionamento della batteria di pompe di presa e resa facenti parte del sistema di continuità." Per inciso, la variazione del livello di falda in ambito urbano può avere conseguenze gravi su centinaia di edifici che sorgono negli ambiti interessati, sia a monte che a valle. Tralasciamo il fatto che praticamente tutti i protagonisti di questa triste vicenda sono sotto inchiesta per comportamenti gravissimi che potevano, e potrebbero, mettere a repentaglio la sicurezza della popolazione? Tralasciamo. Sorvoliamo sul fatto che materiali di scavo ne sono stati portati via una quantità minima rispetto a quanto necessario complessivamente, ma quel "poco" è stato in gran parte smaltito in modo illecito? Sorvoliamo. Mentre l'Arpat dice che i problemi ci sono eccome - confermando quanto sostenuto a suo tempo da esperti indipendenti fra cui docenti di ingegneria, che si deve riprogettare il sistema previsto di mitigazione dell'effetto barriera - i vertici politici e amministrativi del Comune di Firenze sostengono che "tutto è a posto", anzi, si può fare a meno di nuovi controlli. L'indiscutibile effetto comico della gag della premiata ditta Bonaccorsi&Bonifazi è rovinato dal fatto che le possibili conseguenze di tale superficialità potranno ricadere pesantemente sulla testa di centianaia o migliaia di cittadini.

Dopo le barzellette, si può parlare un po' più seriamente di problemi di tale gravità?"

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