Cuochi e Beccai: "mantenere la qualità per fronteggiare la crisi dei consumi"

Successo per la VII edizione della rassegna per la valorizzazione della carne bovina e dei suoi piatti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 ottobre 2013 21:07
Cuochi e Beccai:

AGIPRESS - GREVE IN CHIANTI (FIRENZE)- “Quella dei macellai è una tradizione che desideriamo mantenere perché si fonda sulla qualità e l’eccellenza”. Così il Sindaco di Greve in Chianti Alberto Bencistà nel corso di “Cuochi e Beccai” la rassegna per la valorizzazione della carne bovina e dei suoi piatti allestita in Piazza Matteotti a Greve domenica 13 ottobre. La rassegna organizzata da FIESA – Confesercenti Firenze in collaborazione col Comune di Greve in Chianti, insieme all’iniziativa “Non solo vino”, ha messo in luce le eccellenze chiantigiane, con stands sia enogastronomici (zafferano, formaggi, olio, vino, pasta artigianale), sia cosmetici.

Dai prodotti ricavati dalla lavorazione dell’olio e del vino, ai “maestri della manualità”, orefice, fabbro, impagliatore, cartaio, ricamatrice, modellatore di cotto. “Una tradizione così radicata e consolidata nel tempo – ha aggiunto Bencistà – per cui Greve mantiene una caratteristica, ben sei macellerienell’arco di un piccolo spazio, di cui 4 solo in piazza e due nei dintorni; un dato importante se si pensa che normalmente le piccole macellerie chiudono.

Chi viene a Greve - chiude il primo cittadino - sa che mangerà e potrà acquistarecarne di qualità, e così vale per il vino, per l’olio e per l’artigianato, questo è il modello che, facendo tesoro dell’ereditarietà del passato, guarda il futuro”. "La tutela dell’alimentare italiano vuol dire tutela non solo del prodotto ma anche del territorio e delle tradizioni, ma in questo momento tutto ciò è contrastato dalle multinazionali alle quali non interessa il territorio ma solo i propri bilanci.

Così Gian Paolo Angelotti Presidente nazionale Assomacellai Fiesa Confesercenti a margine della manifestazione. “Detto ciò - ha aggiunto - rimarchiamo come in un momento di crisi dove solo nel 2013 hanno chiuso 32.000 aziende, è necessario che il governo si faccia carico di questo problema, non sono solo fabbriche a chiudere ma di fronte abbiamo una crisi del sistema consumistico che secondo noi non avrà più spazio in futuro. Per questo stiamo lavorando anche sulle piccole città come Greve che sono l’esempio per tutto il mondo, e nostro dovere è attraverso l’impegno sui territori, di rimarcare l’italianità del nostro vivere".

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