Antonio Canova: la bellezza e la memoria

Alla Casa Buonarroti di Firenze, dal 3 luglio al 21 ottobre 2013

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 luglio 2013 14:14
Antonio Canova: la bellezza e la memoria

La mostra, che riporta a Firenze dopo lunghissimi silenzi Antonio Canova, grande protagonista dell’arte neoclassica, si realizza attraverso la collaborazione della Casa Buonarroti con il Museo Civico di Bassano del Grappa, ed è promossa dall’Associazione culturale Metamorfosi. Dieci album e otto taccuini di disegni di Canova (su un totale di venti in collezioni pubbliche) sono conservati a Bassano, e contengono 1876 disegni: costituiscono perciò, senza dubbio, un patrimonio ineguagliabile per sondare il momento progettuale e le idee dell’artista “nel momento in cui si formano”; ma emanano anche, di per sé, una rara, emozionante potenza visiva.

La scelta operata per la mostra fiorentina va però oltre i quaranta disegni selezionati e affronta il momento della progettualità e dell’ideazione anche attraverso splendidi monocromi a tempera, bozzetti e modelli, la cui caratteristica personale e segreta è indice di una modernità esistenziale e di prassi esecutiva che sorprende e meraviglia chi vi si accosta. «Il visitatore seguirà due percorsi, legati ai due concetti evidenziati nel titolo, la bellezza e la memoria: due cardini del pensiero filosofico e letterario e della creatività artistica tra preromanticismo e purismo – spiega Giuliana Ericani direttore del Museo Civico di Bassano del Grappa e curatrice della mostra - Il primo momento trova la sua incarnazione nella figura femminile e nella traduzione moderna della venustas classica che Canova traduce nella Venere Italica, progettata e realizzata per la Tribuna degli Uffizi tra il 1804 e il 1812, di cui si potrà ammirare in mostra lo straordinario gesso.

In tale rielaborazione uno spazio importante è occupato dal concetto della “grazia”, dalla realizzazione de “Le Grazie” e dalla lettura foscoliana del capolavoro di Canova. Alla base dell’ideazione della Venere sta anche una lunga vicenda progettuale sulla figura femminile stante e in movimento, oltre che lo studio attento dell’immagine femminile reale ripensata sui modelli della statuaria classica, sulle figure mitologiche e sugli esempi pittorici delle danzatrici ercolanensi.

Il risultato è la traduzione reale della scultura classica in una immagine “di vera carne” e, in contrapposizione, la creazione di un bello ideale legato alla figura femminile. Il secondo momento presenta la progettazione del monumento funerario visto, secondo la lettura di Alfieri e di Foscolo, come ricordo individuale delle gesta del singolo per la memoria della nazione. Si ripercorre in mostra la progettazione e realizzazione, tra 1806 e 1810, della bella e suggestiva Tomba di Vittorio Alfieri, tuttora visibile nella basilica di Santa Croce, che prevedeva una prima idea in forma di stele, poi trasformata in sarcofago, significativamente attestato in mostra da una serie di disegni, oltre che da un modello e da un monocromo.

Si sottolinea così l’intento di perpetuare la memoria del singolo personaggio costruendo un bello ideale legato al ricordo». L’esposizione è allestita negli spazi del museo della Casa Buonarroti dedicati a eventi temporanei, che accolgono con scadenza annuale mostre su temi riguardanti di solito il patrimonio culturale, artistico e di memorie dell’istituzione fiorentina, oltre che Michelangelo e il suo tempo. «La mostra dedicata a Canova – dice Pina Ragionieri, direttrice della Casa Buonarroti – rappresenta dunque una luminosa eccezione; si collega però con la situazione attuale, che vede la nostra realtà in rapporto con l’Opera di Santa Croce con il tramite di un progetto scientifico, che già ha dato luogo a varie iniziative comuni.

In questo caso, il collegamento avviene attraverso lo svolgersi del tema della memoria, che rimanda alla tomba canoviana di Vittorio Alfieri».«Dopo il successo della mostra “Canova. Il segno della gloria. Disegni, dipinti e sculture” che abbiamo organizzato a Palazzo Braschi a Roma nell'autunno dello scorso anno – conclude il Presidente dell'Associazione Culturale Metamorfosi Pietro Folena – torniamo a porre l'accento sulla necessità di valorizzare i giacimenti culturali italiani attraverso la collaborazione tra le diverse Istituzioni.

In questo caso la Fondazione Casa Buonarroti, che ha consacrato le sue attività alla celebrazione di una figura straordinaria per l'arte e la cultura italiana come Michelangelo, è chiamata a dialogare con il Museo Civico di Bassano del Grappa, che conserva il corpus più cospicuo di disegni del maestro di Possagno. Metamorfosi ha quindi rivestito un ruolo di trait d'union tra le due istituzioni, certa di offrire così un ulteriore contributo alla valorizzazione delle incredibili ricchezze di entrambe».

La mostra è curata da Giuliana Ericani, direttore del Museo Biblioteca Archivio di Bassano del Grappa e dell’Istituto internazionale di ricerca per gli studi su Canova e il Neoclassicismo. Il catalogo, stampato da Palombi editore, è curato in collaborazione con Francesco Leone cui si devono tutte le schede delle opere in mostra. Ospita saggi di Arnaldo Bruni, Giuliana Ericani, Carlo Sisi e una presentazione di Gianni Venturi.

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