Antichi marmi riccardiani restaurati da un gruppo di giovani

Dodici busti e ritratti di dei e imperatori della collezione dei Riccardi ritrovano il loro splendore nel Cortile dei Muli dal 27 giugno al 30 luglio 2013

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 giugno 2013 14:45
Antichi marmi riccardiani restaurati da un gruppo di giovani

Dodici antichi marmi della collezione della famiglia Riccardi tornano alla luce grazie al restauro effettuato a seguito di un corso formativo della Scuola professionale Edile di Firenze, promosso dalla Provincia di Firenze grazie ai fondi europei destinati al lavoro e formazione per l’artigianato. I busti e ritratti, parte dei quali del I e II sec. d.C. ed alcuni del XVI-XVII secolo, saranno esposti dal 27 giugno al 30 luglio 2013 nella mostra “Antichi marmi. Dei e Imperatori della collezione Riccardi” nel Cortile dei Muli di Palazzo Medici Riccardi. Le opere sono state riportate al loro antico splendore grazie al lavoro di dodici giovani professionisti che hanno effettuato il corso di “Analisi, progetto e interventi di manutenzione e conservazione di elementi lapidei”.

Le operazioni di restauro si sono svolte nel laboratorio PTColor di Firenze, azienda di eccellenza nella conservazione dei beni artistici. Le 120 ore dedicate all’attività pratica, coordinate dall’insegnante Katrin Ulrich, hanno seguito le 75 ore di lezioni teoriche incentrate su museologia, teoria e storia del restauro, climatologia, tecnologia dei materiali e del restauro, con un approfondimento sulla storia della collezione dei Riccardi, che ha permesso un maggior rispetto nel recupero dei pezzi antichi sui quali si è operato.

La mostra, a cura di Fabrizio Paolucci e Alessandro Muscillo, ha unito una crescita culturale che si è sviluppata in due direzioni: da un lato sono state valorizzate professionalità e competenze di un antico mestiere che vanta a Firenze pregiatissime origini, dall’altro è stato recuperato parte di un patrimonio artistico che torna alla vita. L’allestimento dell’esposizione è stato concepito secondo un gioco di sguardi dei personaggi ritratti nelle sculture marmoree: i busti sono rivolti l’uno verso l’altro in una tensione visiva simbolica che umanizza le figure, le rende vive, mobili a dispetto della loro fredda materia, animate dall’energia accattivante della loro stessa bellezza.

Al termine dell’esposizione le opere potranno ritornare nella loro “casa”, saranno infatti ricollocate nella Limonaia, nel Cortile di Michelozzo e negli interni di Palazzo Medici Riccardi. L’inaugurazione della mostra si terrà il 27 giugno, alle ore 18.00, nel Cortile dei Muli di Palazzo Medici Riccardi (ingresso da via Cavour 3). Dei e Imperatori della collezione Riccardi Cortile dei Muli, Palazzo Medici Riccardi (Via Cavour, 1 – Firenze) Dal 28 giugno al 30 luglio 2013 Orari: 9-18.

Chiuso il mercoledì La visita alla mostra è compresa nel biglietto di ingresso al Percorso Museale del Palazzo. La collezione Riccardi di antichi marmi Il collezionismo di sculture antiche conobbe, nella Firenze del Cinquecento e del Seicento, una stagione particolarmente felice. Tutte le famiglie della nobiltà fiorentina potevano vantare un “museo” di arte antica, nel quale confluirono marmi acquistati prevalentemente sul mercato antiquario romano. Dalle dispersioni subite da molte di queste raccolte nel corso dei secoli, si è, fortunosamente, salvata la collezione Riccardi, il cui destino fu strettamente legato, a partire almeno della metà del XVII secolo, al palazzo mediceo di via Larga.

Famiglia di banchieri di recente nobiltà, i Riccardi erano desiderosi di emulare i modelli culturali della più antica aristocrazia cittadina, anche se la scelta presa da Riccardo Riccardi (1558-1612) di creare una collezione di scultura classica non può essere spiegata solo nell’ottica di una volontà di promozione sociale. Riccardo, infatti, fu uomo dalla non comune cultura umanistica, formata in anni di studio presso l’Università di Pisa. A lui si deve l’acquisto di decine di marmi, provenienti non soltanto da Roma, ma anche da Venezia, dove giungevano opere direttamente dal Levante.

La raccolta, accresciuta dal nipote Gabriello Gabrielli (1606-1675), ambasciatore granducale a Roma e Madrid, trovò degna collocazione nella cornice di Palazzo Medici, acquisito nel 1659 ai beni della famiglia. Le sculture vennero esposte non solo nei fastosi interni, ma anche nel cortile, trasformato dall’opera di G.B. Foggini in un affascinante museo barocco di arte antica. Ancor oggi, le mosse cornici dei cartelloni racchiudono superfici incrostate di rilievi ed epigrafi, intorno alle quali sono disposte le mensole che sorreggono oltre sessanta busti, disposti secondo un sapiente equilibrio compositivo.

Proprio a questo prezioso museo di antichità riccardiano appartengono i dodici ritratti qui presentati che, dopo aver riacquistato leggibilità e splendore grazie ai restauri appena conclusi, potranno finalmente tornare a impreziosire gli ambienti del Palazzo ai quali erano stati destinati.

In evidenza