Finanziaria e bilancio: ecco la manovra in cifre

Aumentano l’addizionale Irpef e l’Irap. Sacrifici per le fasce più basse di reddito, per i settori colpiti dalla crisi, e le piccole imprese che trainano la ripresa. Confermato il blocco delle assunzioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 dicembre 2012 21:34
Finanziaria e bilancio: ecco la manovra in cifre

Firenze– La legge finanziaria ed il bilancio 2013 delineano una manovra per circa 233 milioni di euro di maggiori entrate, grazie soprattutto a maggiori imposizioni fiscali. Nel triennio 2010/2012 la politica di riduzione delle spese di funzionamento ha consentito alla Regione un risparmio di 80 milioni, a cui si aggiungeranno nel 2013 ulteriori riduzioni di spesa per effetto della spending review di oltre 44 milioni. I tagli nazionali rendono però necessario l’intervento fiscale per garantire i servizi e l’equilibrio di bilancio. Nella Finanziaria 2013 vengono salvaguardate, sul versante Irpef, le fasce più basse di reddito e, sul versante Irap, i settori più colpiti dalla crisi e quelli in grado di trainare la Toscana verso la ripresa, oltre alle piccole e piccolissime imprese, come pure le società di persone. L’aumento dell’addizionale Irpef (+0,2% per un reddito fino a 28 mila euro, +0,45% per redditi tra 28 mila e 55 mila euro e +0,5% per rediti superiori) produrrà un maggior gettito di circa 112 milioni e 190 mila euro, tenendo conto delle agevolazioni introdotte per i figli a carico.

Tali agevolazioni sono state maggiorate di 50 euro per figlio, aumentate di ulteriori 170 euro per ogni figlio disabile. Nel caso di famiglie con più di tre figli, la detrazione prevista cresce ancora di 100 euro per ciascun figlio, a partire dal primo. L’addizionale Irap sarà aumentata in modo selettivo di 0,92 punti percentuali e interesserà circa 60mila soggetti su un totale di circa 360mila. Sono infatti esclusi alcuni settori, come l’agricoltura, il manifatturiero, le costruzioni, l’ingengeria civile, l’autotrasporto, radio e tv, ad eccezione del settore farmaceutico.

Nel commercio, alloggio e ristorazione sono interessate soltanto le società di capitali. Sono state salvaguardate le attuali aliquote agevolate per le onlus, le cooperative sociali, le imprese con certificazione ambientale e sociale. Dalla base imponibile è possibile dedurre le spese per il personale a tempo indeterminato e a tempo determinato con contratti non inferiori a due anni. Una deduzione è prevista anche per le medie, piccole e piccolissime imprese, che assumono personale in cassa integrazione, mobilità o discoccupazione.

Il gettito sarà di 112 milioni e 650 mila euro. Con l’addizionale regionale sul gas metano per usi civili si prevedono risorse aggiuntive per circa 4 milioni, mentre circa 2 milioni e 490 mila dall’imposta sulle concessioni del demanio. L’imposta regionale sulle concessioni statali dei beni del demanio passa al 300% dall’attuale 100% del canone. L’imposta per l’occupazione e l’uso dei beni demaniali non si applica alle concessioni rilasciate dalle Autorità portuali, mentre l’imposta sul demanio marittimo passa dal 15% al 25% del canone di concessione statale. Sul fronte della spesa regionale, viene confermato per tutto il 2013 il blocco delle assunzioni di personale a tempo indeterminato, sia per la Regione che per gli enti dipendenti.

Il Consiglio regionale potrà completare solo parzialmente la sua pianta organica. Il contributo annuale agli enti dipendenti, inoltre, è determinato con legge di bilancio. Tra gli interventi previsti in Finanziaria, segnaliamo: il dragaggio del porto di Livorno (tre milioni); lo sviluppo dell’aeroporto di Marina di Campo, nell’isola d’Elba, sia attraverso la fusione di Alatoscana spa, società di gestione, con Aeralba spa, proprietaria delle infrastrutture aeroportuali (un milione), sia con l’incremento dei collegamenti aerei con la terraferma (350mila); la salvaguardia della laguna di Orbetello (un milione); il finanziamento del fondo di garanzia per la realizzazione di impianti per la produzione dell’energia da fonti rinnovabili (un milione); l’eliminazione delle barriere architettoniche dagli edifici pubblici (tre milioni); la strada di accesso al Parco nazionale della pace di Sant’Anna di Stazzema (un milione e mezzo in due anni); la mobilità ciclistica urbana (due milioni); il polo tecnologico di Campo Tizzoro a San Marcello pistoiese (un milione); la viabilità nelle province di Lucca e Firenze (9 milioni), con l’impegno per la Giunta regionale di definire entro marzo 2013 gli interventi sulla strada regionale Fi-Pi-Li e le relative forme di gestione e di finanziamento; due milioni di contributo straordinario alla popolazione colpita da eventi alluvionali. Il bilancio di previsione 2013 è pari a 10 miliardi e 479 milioni e 687 mila 423 euro, sia in entrata che in uscita per la parte di competenza, al netto delle contabilità speciali di 4 miliardi e 174 milioni e 415 mila 600 euro. L’aula ha approvato anche alcuni ordini del giorno collegati.

Il primo, accolto all’unanimità e che vedeva come prima firmataria Caterina Bini (Pd), impegna la Giunta regionale a introdurre alcune ulteriori deduzioni sull’Irap per le aziende che reinvestono quote di utili, che investono in miglioramento dell’efficienza energetica e che si trovano in aree integrate di sviluppo o in aree interessate da progetti di rigenerazione; e, inoltre, a incentivare i privati per la conversione delle auto tradizionali in elettriche, le aziende del trasporto pubblico per la conversione dei mezzi a metano, a incentivare la diffusione delle colonnine di ricarica elettrica su strade e autostrade. Un secondo ordine del giorno “in merito alla riorganizzazione del sistema dei servizi sanitari e dell’edilizia ospedaliera dell’area fiorentina”, anch’esso approvato all’unanimità e recante come prima firmataria Monica Sgherri (FdS-Verdi), impegna la Giunta regionale a presentare alla commissione Sanità un piano di analisi e verifica della riorganizzazione del sistema dei servizi dell’area fiorentina, compreso il piano degli interventi aziendali di edilizia ospedaliera, e a presentare in Consiglio regionale un documento conclusivo di riordino dei presisi ospedalieri e sanitari entro settembre 2012.

Infine è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno, a firma di Marco Carraresi (Udc), Nicola Nascosti (Pdl) e altri, che impegna la Giunta ad attivarsi affinché venga fatto ripartire il corso di laurea in cultura e progettazione della moda. Approvata all’unanimità, infine, una proposta di risoluzione su iniziativa della commissione Affari istituzionali con cui si impegna il Consiglio regionale a riesaminare entro i primi tre mesi dell’anno, approfondendole nel merito, le questioni riguardanti le concessioni demaniali rilasciate delle Autorità portuali regionali e la determinazione del tributo per i rifiuti del trattamento degli urbani smaltiti in discarica, in coerenza con il piano regionale dei rifiuti. “Si chiedono sacrifici alle fasce più deboli, si aumenta l’Irpef anche alla fascia di reddito fino a 15mila euro annui, ma i premi di produttività degli alti burocrati restano intoccabili”.

Ad affermarlo è la consigliera Marina Staccioli (Gruppo Misto), in seguito alla bocciatura in Aula dell’ordine del giorno presentato insieme al capogruppo Dario Locci, con il quale si proponeva l’eliminazione dei bonus per direttori generali, dirigenti e funzionari di Regione, Asl ed Enti dipendenti. “Parliamo di una partita da milioni di euro l’anno – chiarisce Staccioli – basti pensare che la scorsa estate la Regione Toscana ha stanziato più di 13 milioni di euro per i premi.

E si trattava solo della prima tranche”. Oltre all’indennità mensile, infatti, direttori generali, dirigenti e funzionari regionali beneficiano di un premio di risultato. “A partire dall’anno scorso – aggiunge la consigliera - i premi sono assegnati solo previa valutazione dell’Organismo apposito, istituito dalla Regione in recepimento della cosiddetta legge Brunetta. Ma non è cambiato niente: solo un dirigente su oltre 100 e 11 funzionari su più di 2mila non hanno conseguito il risultato”.

“Nell’ambito della Spending review regionale – continua – il Presidente Rossi aveva promesso di chiedere alcuni sacrifici ai direttori generali. Niente di fatto. E pensare che solo per le indennità mensili della dirigenza la Regione spende ogni anno più di 17 milioni di euro”. “Il Consiglio – conclude Staccioli - ha perso un’altra occasione per dare un segnale concreto ai cittadini”.

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