Piano interprovinciale dei rifiuti, la maggioranza di palazzo Medici perde pezzi

Il Piano non è piaciuto ai comitati ambientalisti che promettono battaglia. Il Presidente della Provincia di Firenze: “Sel si è messa fuori dalla maggioranza”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 dicembre 2012 14:34
Piano interprovinciale dei rifiuti, la maggioranza di palazzo Medici perde pezzi

“Con il voto contrario di lunedì, SEL (Sinistra Ecologia e Libertà) si è posta fuori dalla maggioranza di governo che sorregge la Provincia di Firenze”. Questo l’annuncio dato dal Presidente della provincia di Firenze, Andrea Barducci, nel corso dell’incontro con i giornalisti che è servito a fare il punto della situazione dopo l’approvazione definitiva in Consiglio provinciale del piano interprovinciale dei rifiuti (con 2 voti in più rispetto all’adozione avvenuta a febbraio). Il presidente Barducci ha esordito in conferenza stampa rileggendo il passaggio del programma di coalizione e del programma di mandato, contenente l’indicazione dei termovalorizzatori e della discarica per ceneri e inerti a Le Borra, che fu sottoscritto anche dal consigliere di Sel, Riccardo Lazzerini, che poi ha votato contro al momento del passaggio del Piano in Consiglio. “La Giunta provinciale – ha ricordato Barducci - si è attenuta al programma, in coerenza con il patto stretto con i cittadini del nostro territorio al momento delle elezioni e la coerenza dimostrata in tal senso dall’Assessore Crescioli fa sì che oggi io gli riconfermi la mia fiducia e il mio apprezzamento, assieme all’auspicio che possa continuare la nostra collaborazione”. Barducci ha quindi annunciato che il 4 gennaio prossimo sarà a Cavriglia per una riunione con i sindaci del valdarno aretino e del valdarno fiorentino per una ridefinizione dell’accordo per quanto riguarda gli accessi e la qualità e le quantita di materiale che sarà conferito a Le Borra. Il Presidente della Provincia - che oggi alle ore 15 incontrerà il Presidente della Regione Enrico Rossi, per la consegna del piano approvato - ha auspicato che la Regione Toscana “torni ad assumere un ruolo di protagonista” sul procedimento avviato in materia di rifiuti, ricordando come le Province di Firenze, Prato e Pistoia siano le prime ad aver concluso la procedura di loro competenza. “Con l’approvazione del piano interprovinciale – ha concluso Barducci – renderemo autonomo il nostro territorio che adesso è costretto ad esportare in altre province i propri rifiuti con una spesa di 38 milioni di euro nel triennio 2010-2012”. Nel corso della confernza stampa è intervenuto anche l’Assessore Crescioli rivendicando la coerenza del suo operato con il programma sottoscritto.

“Sono deluso del voto contrario espresso dal consigliere di Sel - ha detto l’Assessore all’Ambiente -. Credo che nel corso della pausa natalizia dovremo giungere ad un chiarimento all’interno del mio partito”. Ma il Piano dei rifiuti non piace ai comitati ambientalisti toscani che promettono battaglia. "Le nostre associazioni - spiegano Rete Rifiuti WWF Toscana, Comitato per il WWF di Pistoia e Legambiente circolo di Pistoia - concordano con la protesta che c’è stata in questioni giorni, davanti alle Provincie di Firenze, Prato e Pistoia, contro il nuovo Piano interprovinciale dei rifiuti dell’ATO Toscana Centro (PIR)". "A tal riguardo, le scriventi, insieme ad altri comitati, associazioni e gruppi di cittadini, avevano presentato un dossier di circa 60 pagine con le osservazioni al suddetto piano.

Osservazioni che ci risultano essere state tutte respinte. Questo non è un piano condiviso, men che mai partecipato; oltretutto si basa su dati sbagliati per quanto riguarda la produzione dei rifiuti, indicando una sovrastima di produzione dei rifiuti che serve a giustificare il massiccio ricorso all’incenerimento. Il PIR parla in maniera molto aleatoria di raccolta differenziata, ponendo come obiettivo il 65% da raggiungere entro il 2015, mentre le norme nazionali fissano quell’obiettivo (ormai palesemente irraggiungibile per una chiara responsabilità politica) al 31 dicembre 2012. A tal proposito, si fa presente che il WWF Toscana ha presentato una diffida a tutti quei Comuni toscani (la totalità dei Comuni capoluogo) che non hanno raggiunto, ad oggi, la quota del 65% di raccolta differenziata.

A seguito delle pochissime risposte ricevute (peraltro inadeguate), stiamo predisponendo un ricorso legale verso le amministrazioni inadempienti. Il PIR dell’A.T.O. Toscana Centro, proprio sulla base di dati sbagliati, quantifica investimenti per circa 300 milioni di euro destinati a quintuplicare il ricorso all’incenerimento. L’Europa ci dice che tale ricorso deve essere soltanto residuale e l'Italia e la Toscana continuano a dargli la prima posizione nella gestione integrata dei rifiuti.

Non sono cifre banali dato che, dalle attuali 60.000 tonnellate/anno destinate all’incenerimento, si passerà nel 2015 a circa 280.000 tonnellate/anno, con il nuovo inceneritore di Case Passerini ed il potenziamento di quello di Montale. Nel PIR, dopo una serie di proclami assolutamente generici e di buone intenzioni, non c’è traccia di come si dovrebbe organizzare capillarmente la raccolta differenziata porta-a-porta, l’unica risposta giusta per far si che lo smaltimento finale (inceneritore o discarica che sia) sia realmente minimizzato, fino a scomparire nel giro di una decina di anni. Nel PIR non esiste una reale volontà di riduzione dei rifiuti (che si attua partendo proprio dalla raccolta differenziata generalizzata con il metodo del porta-a-porta), anzi, come dimostrato sopra, si ipotizza un aumento della produzione degli stessi. Applicando le famose (e ormai storiche) 4 , riduci, riusa, ripara, ricicla, non ci sarebbe assolutamente bisogno di un nuovo inceneritore e del potenziamento di un impianto dalla storia travagliata come quello di Montale"

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