Tav: la Giunta dà il via libera alla sistemazione delle terre di scavo

Rossi: "La Toscana e Firenze non possono permettersi di perdere questa occasione, né di ritardare la realizzazione di questa infrastruttura fondamentale"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 ottobre 2012 18:17
Tav: la Giunta dà il via libera alla sistemazione delle terre di scavo

La giunta regionale ha approvato ieri due delibere chiave per la prosecuzione dei lavori per la realizzazione del sottoattraversamento di Firenze e della stazione Foster dell’Alta velocità. “La Regione dà il via libera – ha commentato il presidente Enrico Rossi – all’escavazione della galleria e alla realizzazione della nuova stazione dell’alta velocità. Per noi è importante fare bene e fare presto. La Toscana e Firenze non possono permettersi di perdere questa occasione, né di ritardare la realizzazione di questa infrastruttura fondamentale, che ci conferisce un ruolo di centralità nella mobilità ferroviaria, con tutti i vantaggi economici e culturali che comporta”. Per sistemare le terre provenienti dallo scavo è stata prevista la realizzazione di una collina-schermo nell’ex miniera Enel di Santa Barbara a Cavriglia, mediante il trasferimento in treno di 2.850.000 metri cubi di terra, provenienti dallo scavo della galleria e per la stazione Foster. Dei due provvedimenti approvati dalla Giunta, il primo esprime un parere favorevole alla Via per il deposito dei materiali di scavo a Santa Barbara.

Materiali che serviranno per realizzare il progetto di recupero ambientale approvato dal Ministero dell’Ambiente nel 2009, che prevede la realizzazione di una collina-schermo di 1.350.000 metri cubi di terre, provenienti dallo scavo della Foster e per una parte dallo scavo della galleria, che saranno trasportati a Cavriglia in treno. Ciò consentirà di sospendere il trasporto delle terre in discarica come avvenuto finora attraverso i camion usando la viabilità ordinaria. Per l’avvio operativo di questa prima fase è comunque necessario il pronunciamento del Ministero dell’Ambiente sul “Piano di utilizzo” che ha presentato Italferr. Il secondo provvedimento esprime il parere favorevole della Giunta alla Valutazione di impatto ambientale (di competenza del Ministero dell’Ambiente) sul completamento della collina-schermo, dove verranno depositati un altro milione e mezzo di metri cubi di terra provenienti dallo scavo della galleria.

In questo caso i tempi sono più lunghi perché serve un ulteriore decreto ministeriale di approvazione della Via. Il parere favorevole espresso dalla Regione è il risultato di una serie di verifiche che gli uffici tecnici regionali hanno compiuto in questi mesi e dell’entrata in vigore del DM 161/2012, “Regolamento nazionale su terre e rocce” che considera, a determinate condizioni, le terre e rocce di scavo come “sottoprodotti” per la realizzazione di manufatti e non più come rifiuti speciali.

Lo Stato italiano ha potuto procedere alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DM 161/2012 seguendo la procedura canonica che prevede di interessare gli altri Stati e di raccogliere le loro eventuali osservazioni. Alla scadenza del termine, non essendo giunta alcuna osservazione, lo Stato italiano ha provveduto a pubblicare il decreto. Contro la decisione della Regione il Comitato dei No Tav , che se la prende direttamente con il Presidente Rossi: "Parlare di “infrastruttura fondamentale” per l'alta velocità, mentre le frecce di tutti colori già passano da Firenze senza problemi è assurdo.

Che questa opera conferisca alla Toscana “centralità nella mobilità ferroviaria” è concetto che non ha tecnicamente senso (centralità rispetto a che?). Parlare di “vantaggi economici e culturali” per questi inutili tunnel è cosa da tenere a mente perché i posteri conoscano il livello della politica all'inizio del XXI secolo. Il Presidente della Regione Enrico Rossi - continua la nota - ha fortuna che la memoria dell'opinione pubblica è estremamente labile. Altrimenti vedremmo i Fiorentini sbellicarsi dalle risate ripensando a quante volte è stato detto “adesso iniziamo”, a tutte le volte che è stato recitato il mantra che i lavori TAV a Firenze si faranno “presto e bene”.

Ma la cosa che più sconcerta sono le modalità con cui si sono stravolte le regole democratiche imponendo un decreto (161 del 10 agosto 2012) che rinomina quelli che sono rifiuti come “sottoprodotti”, rendendoli utilizzabili per le operazioni ambientali più discutibili, spacciando per una autorizzazione dell'Unione Europea il parere della Commissione Industria che riconosce solo che questo regolamento “non viola le norme sulla libera circolazione delle merci.” Un abile gioco delle tre carte che getta un'ombra triste sulla maggioranza in Regione Toscana e su tutte le istituzioni consenzienti. Il Comitato ricorda che quello che è andato in vigore il 6 ottobre 2012 è lo stesso decreto che la ex ministra Stefania Prestigiacomo si vide bocciare dalla Commissione Europea durante l'ultimo governo Berlusconi.

La spada di Damocle su questo progetto è ancora sospesa; se cadesse dopo che gli scavi sono iniziati? La vicenda dei tunnel fiorentini non è per niente conclusa e, se mai iniziassero, gli scavi sarebbe solo l'inizio di una serie interminabile di problemi per Firenze. Il Comitato ritiene importante stigmatizzare un particolare di questa vicenda che poi getta una luce chiarificatrice su tutto il progetto TAV fiorentino: tutti sapevano che la fresa non avrebbe potuto scavare nulla con la vecchia normativa.

Lo sapeva la Regione, lo sapevano la Provincia e il Comune di Firenze, lo sapevano le Ferrovie dello Stato, lo sapevano il governo Berlusconi e il governo Monti, ma si è ugualmente montata la fresa “Monnalisa” a Campo di Marte che sta costando 5 milioni di euro al mese per rimanere ferma. E' chiaro a cosa servono i tunnel TAV: a mandare un fiume di denaro pubblico (le FS sono di totale proprietà del Ministero del Tesoro) nelle tasche dei costruttori. Che nessuno o quasi nel mondo dei partiti abbia nulla da ridire è un segno ulteriore della condizione catatonica della politica italiana".

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