Inno di Mameli obbligatorio a scuola. Aduc: 'Il testo integrale, siamo sicuri?'

Donvito: "Ma cosa vogliamo insegnare ai ragazzi?"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 novembre 2012 14:26
Inno di Mameli obbligatorio a scuola. Aduc: 'Il testo integrale, siamo sicuri?'

Firenze, 9 novembre 2012. E' legge: l'inno di Mameli obbligatorio nelle scuole. A parte la bagarre parlamentare a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi, con il gioco delle parti in cui sono “brillati” gli onorevoli della Leganord come oppositori, ci viene spontanea una domanda: ma cosa vogliono insegnare ai ragazzi con l'obbligo di questo Inno? "Quando ero ragazzo e a scuola (elementare) ogni tanto si cantava questo inno col “zi-pum” finale. Mi domandavo sempre perché la canzone dell'Italia doveva essere cosi' brutta, in un italiano che nessuno parlava più e (questo l'ho capito un po' dopo) con dei concetti e dei valori che c'entravano molto poco con la nostra quotidianità.

E nella ingenuità di un ragazzo sotto i dieci anni mi domandavano perché non usavano una delle tante canzoni di Adriano Celentano che, all'epoca e non solo, piacevano a tutti gli italiani (c'erano anche le canzoni di Claudio Villa che piacevano a tanti, ma a me no!)" è questa la riflessione di Vincenzo Donvito presidente di Aduc. "L'elmo di Scipio (e' ancora un modello il colonizzatore Scipione l'africano?). La schiava di Roma (ma non eravamo contro la schiavitu'?). Siam pronti alla morte ...

l'Italia chiamo' (quando capito' a me - servizio militare ancora obbligatorio - pur in assenza di specifica legge, feci l'obiettore di coscienza rischiando la galera militare. E poi, oggi, non abbiamo tutti plaudito all'abolizione della coscrizione obbligatoria, cioe' con la “Patria” difesa oggi militarmente solo da quelli pagati... ammesso che ci sia da difendere questa “Patria”?). L'unione e l'amore che rivelano ai popoli le vie del Signore (e chi non ha questo Signore, come dovrebbe fare?).

I bimbi d'Italia si chiaman Balilla (io mia figlia l'ho chiamata Alice, e dubito che qualcuno oggi si chiami Balilla oppure - se frequenta gli scout - li' chiamino i ragazzi in questo modo). Son giunchi che piegano Le spade vendute: Già l'Aquila d'Austria Le penne ha perdute (ma l'Austria e' sempre nella Ue?). E poi morte, morte e morte (meno male che oggi i ragazzi la “esorcizzano” con le dissacranti feste di Halloween)". "A quale Italia si vuole fare riferimento? Certo, la storia, le origini, le radici...

ma doverle cantare ogni giorno a scuola, oltre che studiarle sui libri, e' decisamente pesante e un po' fascista (visti i contenuti). Riportiamo il testo integrale dell'inno di Mameli, cosi' come riportato sul web del Quirinale, errori di battuta compresi, proprio per far capire, vista la mala-cura avuta nella pubblicazione, quanto poco sia importante anche per la massima carica dello Stato. Se proprio ci voleva un inno (il medico non lo prescrive abitualmente), forse era meglio indire un concorso, sperando che lo possano vincere testi di cantautori a livello di Dolcenera, Francesco De Gregori, Eugenio Finardi, Francesco Guccini etc (solo perche' non ci sono piu' persone come Fabrizio De Andre' o Giorgio Gaber)". Ecco il testo dal web del Quirinale Fratelli d'Italia L'Italia s'è desta, Dell'elmo di Scipio S'è cinta la testa. Dov'è la Vittoria? Le porga la chioma, Ché schiava di Roma Iddio la creò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò. Noi siamo da secoli Calpesti, derisi, Perché non siam popolo, Perché siam divisi. Raccolgaci un'unica Bandiera, una speme: Di fonderci insieme Già l'ora suonò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò. Uniamoci, amiamoci, l'Unione, e l'amore Rivelano ai Popoli Le vie del Signore; Giuriamo far libero Il suolo natìo: Uniti per Dio Chi vincer ci può? Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò. Dall'Alpi a Sicilia Dovunque è Legnano, Ogn'uom di Ferruccio Ha il core, ha la mano, I bimbi d'Italia Si chiaman Balilla, Il suon d'ogni squilla I Vespri suonò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò. Son giunchi che piegano Le spade vendute: Già l'Aquila d'Austria Le penne ha perdute. Il sangue d'Italia, Il sangue Polacco, Bevé, col cosacco, Ma il cor le bruciò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò

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