Ansaldobreda, Rossi: ''Tempo scaduto''. Braccialini in sciopero

I sindacati: “Le aziende del territorio devono essere investite di responsabilità sociale. Non si può partire da licenziamenti senza aver prima discusso tutte le alternative.”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 ottobre 2012 18:05
Ansaldobreda, Rossi: ''Tempo scaduto''. Braccialini in sciopero

“C’è ancora la volontà di tenere in piedi il settore ferroviario in Italia? Allora il governo si pronunci sia sul vertice di Finmeccanica sia sulla politica industriale che intende seguire. Il tempo è scaduto”. Atmosfera di grande preoccupazione oggi in sala Pegaso, nella sede fiorentina della presidenza della Regione dove, al capezzale di Ansaldobreda si sono incontrati il presidente Enrico Rossi, il sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli, la presidente della Provincia Federica Fratoni e i rappresentanti sindacali della Rsu e di categoria.

Un summit convocato per mettere a punto una strategia unitaria ed iniziative per spingere il governo a uscire da un silenzio durato ormai troppo a lungo. Tre le iniziative concordate: La prima è la pressante richiesta al governo di aprire finalmente un tavolo nazionale specifico sulla Breda e sul settore ferroviario. “E’ un aggancio minimo – ha commentato il presidente Rossi – per cominciare a discutere la situazione. Chiederemo l’insediamento formale entro la prossima settimana”.

Secondo: invitare a Firenze per un incontro anche le altre regioni interessate dalle strutture Ansaldobreda (Campania, Sicilia, Calabria). “Temiamo il possibile spezzatino” ha detto il presidente Rossi. Terza ed ultima iniziativa: organizzare a Pistoia (probabilmente lunedì 12 novembre) l’incontro di tutti i parlamentari della Toscana e dei rappresentanti del consiglio regionale, commissioni, capigruppo “Su questa partita – ha detto il presidente Rossi – dobbiamo far giocare tutta la Toscana, e presentarci al governo con la massima unità di istituzioni, città, lavoratori e rappresentanti al massimo livello”. “Riconosciamo l’impegno della dirigenza della fabbrica – ha continuato il presidente – ma non basta.

Questo gioiello produttivo è in grande difficoltà, pur in presenza di una domanda di mobilità e di servizi di trasporto pubblico in forte aumento. Ci preoccupano i silenzi del governo, a cui ci siamo rivolti più e più volte. Una senzazione di solitudine accresciuta prima dall’incertezza dimostrata dai vertici Finmeccanica nei confronti del settore ferroviario e poi dalle indagini che li hanno coinvolti mettendoli in difetto di credibilità. E’ venuto il momento per il governo di dare risposte.

Qui parliamo di un intero settore produttivo nazionale. Nessuno accetterebbe da me che tenessi in una situazione del genere neppure una Asl”. “Non è più sopportabile – afferma il Sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli – il sostanziale, reiterato silenzio del Governo nazionale su AnsaldoBreda, né sono sufficienti risposte evasive sul suo destino. L’obiettiva scarsa credibilità dei vertici di Finmeccanica e l’assenza di risposte chiare alle richieste che dal territorio, dalla Regione e da numerosi parlamentari si sono levate da molti mesi nei confronti del Ministero, non rassicurano sul futuro dell’unico gruppo italiano produttore di materiale rotabile.

Per questo da Pistoia, dalla Toscana, dai lavoratori e dalle loro rappresentanze si rinnova oggi una richiesta forte e unitaria al Governo affinché convochi subito un tavolo nazionale sulle prospettive del settore ferroviario italiano”. “Abbiamo bisogno di parole chiare e concrete sulla prospettiva industriale che si intende adottare per il settore ferroviario e per il posizionamento del nostro paese nelle strategie industriali europee e internazionali – ha detto la presidente della Provincia Federica Fratoni - La politica del rigore da sola è parziale e non può risolvere i problemi strutturali, che devono essere affrontati mettendo in campo una politica industriale degna di questo nome e capace di trovare nel settore della produzione del materiale rotabile concrete opportunità di sviluppo.

Occorrono adesso scelte coraggiose e responsabili. Nessuno pensi che il territorio pistoiese accetterà in silenzio ipotesi di smembramento o di vendita per fare cassa. Per questo le istituzioni locali, con la Regione, le rappresentanze politiche e sindacali e i lavoratori ribadiscono la necessità di un tavolo di confronto a livello nazionale”. Braccialini, oggi sciopero e assemblea; e domani pronti a replicare, contro i 77 esuberi annunciati. “Le aziende del territorio devono essere investite di responsabilità sociale.

Non si può partire da licenziamenti senza aver prima discusso tutte le alternative.” Chiesto un tavolo di crisi in Provincia. Hanno scioperato oggi e sono pronti a replicare domani i lavoratori dell’azienda di pelletteria fiorentina Braccialini, dopo che l’azienda ha annunciato ieri alle organizzazioni sindacali 77 esuberi su 191 addetti. Stamani nello stabilimento di Scandicci (Firenze) si è svolto uno sciopero, indetto dalle organizzazioni sindacali, con un’assemblea che ha visto, comprensibilmente, un’altissima partecipazione da parte dei lavoratori. “Noi pretendiamo che le aziende del territorio siano investite di responsabilità sociale –hanno detto Giovanni Rizzuto, della Femca-Cisl e Bernardo Marasco delal Filctem-Cgil-.

È per questo che riteniamo sbagliato partire dai licenziamenti senza aver prima discusso di tutte le possibili alternative che gestiscono, attenuano, riducono e assorbono l’impatto sociale.” “Abbiamo già chiesto l’attivazione di un tavolo di crisi presso la Provincia –hanno riferito i due sindacalisti-. I lavoratori di Braccialini, se l’azienda non congelerà la procedura di mobilità già scritta, sono pronti a scioperare le ultime quattro ore pomeridiane anche nella giornata di domani (dalle 13.00 in poi), manifestando il loro dissenso e disappunto per la dichiarazione degli esuberi.”

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