Consegna neonato prematuro: «L'ho trovato vicino a un cassonetto»

Il garante della Toscana Sestini interviene per rilanciare il progetto regionale “Mamma Segreta”, campagna informativa per giovani donne

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 agosto 2012 00:44
Consegna neonato prematuro: «L'ho trovato vicino a un cassonetto»

FIRENZE - Neonato ritrovato da un uomo vicino a un cassonetto e consegnato alla Pubblica Assistenza di Pisa. Ha teso il fagottino di stracci ad un volontario della Pubblica assistenza di Pisa, gli ha voltato le spalle ed è fuggito via. Tra quei panni c'era un neonato. Ancora con il cordone ombelicale attaccato. “L’episodio in sé è una questione su cui sta indagando l’autorità giudiziaria e su cui ci asteniamo, ovviamente con l’augurio che quel bambino sopravviva. È nostro compito, invece, ricordare che in Toscana esiste un progetto nato nel 2005 proprio per prevenire l’abbandono alla nascita e sostenere le gestanti e le madri in gravi difficoltà garantendo tutto il sostegno possibile da parte dei servizi territoriali e ospedalieri presenti sul territorio regionale”.

Così il Garante per l’infanzia e l’adolescenza Grazia Sestini “Nonostante il progetto ‘Mamma Segreta’ salvi circa trenta bambini l’anno nella nostra regione – continua Sestini – quello dell’abbandono è un dramma che si ripete”. “L’unico strumento di contrasto che abbiamo, e che coinvolge tutti gli ospedali della Toscana, è appunto il precorso promosso dalla Regione che prevede la prevenzione e la tutela della donna che si trovi in gravi difficoltà aiutandola ad affrontare con consapevolezza la propria situazione sia che decida di tenere il bambino, sia che scelga di non riconoscerlo.

Il tutto – rileva il garante - nel più stretto riserbo e anonimato”. La legge italiana garantisce infatti il diritto per tutte le donne, comprese le extracomunitarie e le donne in condizioni di clandestinità, di partorire in anonimato gratuitamente ricevendo la necessaria assistenza sanitaria per loro stesse e per il bambino. “È chiaro che il progetto non è la panacea e la risposta a tutti i mali - continua Sestini - perché presuppone che siano donne conosciute e che accettino un percorso.

Tuttavia quest’ultimo, drammatico episodio ci fa comprendere quanto sia necessaria e importante una forte e capillare campagna informativa rivolta a giovani donne, non necessariamente in stato interessante, per far conoscere le opportunità e le garanzie che hanno a disposizione”. Il percorso Mamma Segreta prevede infatti un’attività di sostegno e accompagnamento alla scelta della donna ed è attuato attraverso il coinvolgimento dei Comuni di Firenze, Prato, Pisa e Siena in qualità di capofila delle relative aree vaste.

È loro compito coordinare iniziative di informazione e formazione mirata in grado di raggiungere tutti gli operatori, sia quelli dei servizi territoriali sia quelli dei presidi ospedalieri.

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