Meyer: inaugurato l’hospice

Celebrati all’ospedale pediatrico i dieci anni della Fondazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 luglio 2010 23:58
Meyer: inaugurato l’hospice

Firenze- Dieci anni al servizio dell’Ospedale Pediatrico Meyer. Dieci anni di impegno per destinare quanto - i singoli cittadini e le imprese - donano a favore dei bambini e delle loro famiglie che si rivolgono all’Ospedale Pediatrico per ritrovare la salute. E’ quanto compie la Fondazione Meyer, Onlus sinergica alle scelte e alle strategie del Centro Pediatrico fiorentino. Un compleanno che sancisce un impegno fatto di concretezza. Le donazioni elargite dai cittadini fiorentini e toscani sono dentro ogni parte piccola e grande del Meyer: dal “casco stereotassico” utilizzato dai neurochirurghi per scegliere il percorso migliore per rimuovere il problema clinico che giace nella testa dei piccoli pazienti alla “Camera Bianca”, ovvero quel grande laboratorio che fabbrica prodotti cellulari personalizzati per curare leucemie e malattie rare, fino alle culline della Terapia Intensiva Neonatale dove vengono curati i bambini prematuri e i neonati con problematiche mediche e chirurgiche.

Sono queste alcune destinazioni di quanto donato dai cittadini e dalle imprese, attraverso le attività di raccolta fondi, marketing e fundraising. Se fino al 2007 la Fondazione Meyer, su indicazione dell’Ospedale Pediatrico, ha lavorato per supportare la realizzazione e l’apertura della nuova sede di viale Pieraccini, dal 2008 in poi offre il sostegno prioritario all’attività sanitaria, tecnologica e di ricerca scientifica. Un triennio a favore del Meyer “L’Ospedale Pediatrico Meyer nel tempo è cresciuto diventando, da ospedale fiorentino prima e toscano poi, uno dei tre maggiori Centri Pediatrici di riferimento dello scenario nazionale – dice Tommaso Langiano, Presidente della Fondazione Meyer nonchè Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria -.

Un vero Policlinico per la cura dei bambini che, proprio per sostenere le alte specialità mediche e chirurgiche e la ricerca scientifica che nasce dal letto del piccolo paziente per dare risposte diagnostiche e di cura, trova nella sua Fondazione un importante supporto. Un supporto che, non dimentichiamolo, prosegue anche nei settori dell’accoglienza al bambino e alla sua famiglia attraverso il sostegno delle Residenze Protette, come ad esempio Casa Benelli, per i piccoli pazienti provenienti da fuori Firenze che devono restare vicini all’Ospedale e di tutte quelle attività che riducono l’impatto con l’Ospedale quali i clown in corsia, i musicisti professionisti, i cani addestrati alla pet therapy.

Come è non solo tradizione ma dovere di trasparenza verso ogni donatore oggi presentiamo quei dati che con chiarezza espongono la destinazione dei fondi raccolti negli ultimi tre anni. Molteplici i progetti finanziati dalla generosità di mediamente13 mila donatori (nei 3 anni sono 39 mila essenzialmente privati) che nel triennio 2007-2009 hanno devoluto complessivamente 11 milioni 628.000 euro. Un volume di elargizione che ha contribuito a un investimento complessivo di 11 milioni 175.000 euro, la differenza tra i due dati è stata accantonata per futuri progetti.

Entrando nel dettaglio l’investimento complessivo ha permesso di sostenere con 6.968.000 euro pari al 62% l’attività sanitaria, tecnologica e di ricerca scientifica del Meyer e con 1.896.000 pari al 17% l’accoglienza interna all’Ospedale e quella ai bambini e alle famiglie. Una quota di 2.311.000 euro, il 21%, è stata destinata alle attività di comunicazione, promozione. ammortamenti e spese gestionali, di cui il 7,73 % sono relative alle spese per il personale e attività consulenziali.

Una percentuale, questa, che rispetto alle Onlus che agiscono nel panorama italiano è tra le più basse in assoluto e un indicatore di efficienza come più volte emerso dalle analisi No Profit realizzate dal Sole 24 Ore”. Nel segno dell’alta specialità Ben 11.628.000 euro raccolti nel triennio 2007-2009 dai cittadini e dalle imprese attraverso le raccolte fondi, le attività di comunicazione, marketing e fundraising. Tanta è stata la generosità che si è espressa a favore dell’Ospedale Pediatrico attraverso la sua Fondazione.

Un volume complessivo di elargizioni (tra cui anche il 5 per mille) che è stata investita - per la quota maggiore - nell’attività sanitaria, tecnologica e di ricerca scientifica dell’Ospedale Pediatrico. La voce scelta per aggregare gli investimenti è funzionale ai progetti sostenuti: Infatti non c’è una linea di separazione fra le tre attività. Le tecnologie infatti sono utilizzate non solo per la diagnosi e la cura dei piccoli pazienti ma anche per la ricerca scientifica. Per chiarezza ecco le attività maggiormente significative finanziate dai donatori.

Tra queste vanno segnalate le dotazioni per la Neurochirurgia Pediatrica (Stimolatore Magnetico e alcune importanti componenti utilizzate per la Neuronavigazione), la Divisione di Oncoematologia (il sistema di Microspia con possibilità di incubazione delle colture cellulari e il Rivelatore per immagini), la Terapia Intensiva Neonatale (il Sistema per l’Ipotermia del neonato con problemi di asfissia), l’Ecografo per il Reparto di Anestesia e Rianimazione, l’Amplificatore per la PCR (utile alle indagini per la diagnosi molecolare, un settore di punta del Meyer) e l’avanzato Ecografo e il Laser a Diodi per la Diagnosi Prenatale.

Per quanto riguarda invece il supporto diretto delle attività sanitarie, la Fondazione ha contribuito – tra gli altri - al sostegno e allo sviluppo della Neurologia Pediatrica, punto di riferimento nazionale per la cura delle epilessie, della Reumatologia. della Chirurgia Pediatrica e del Pronto Soccorso e Trauma Center. Sul versante dell’accoglienza intesa come arredamenti di parti importanti dell’Ospedale, oltre alla stanze di degenza dei reparti di Pediatria medica, Pediatria Chirurgica, Week Hospital e l’allestimento della Banca del Latte (compreso l’acquisto della autoclavi e gli strumenti per il lavaggio di biberon e attrezzi), ha contribuito all’arredo dell’Hospice, la Struttura Residenziale di Leniterapia, che oggi viene presentato ufficialmente. Investimenti del 2009 Oltre 3 milioni di euro - 3.304.000 per la precisione - è quanto investito dalla Fondazione Meyer nel 2009 a sostegno dell’attività sanitaria, dotazioni tecnologiche e di ricerca scientifica.

Un dato che dimostra il crescente impegno della Fondazione a fianco dell’Ospedale Meyer, per contribuire al completamento di tutte le attività sanitarie. Interventi che hanno riguardato: il completamento del Trauma Center Pediatrico, il contributo alla realizzazione del più avanzato laboratorio italiano per la fabbricazione di cellule staminali (la cosiddetta “Camera Bianca”) per i trapianti di midollo, lo sviluppo di importanti progetti di Reumatologia, Neurochirurgia e Diagnosi prenatale, l’acquisto di attrezzature per la Terapia Intensiva Neonatale e per la Neurochirurgia, il sostegno di borse di studio per la Fibrosi Cistica e per la scuola di Chirurgia Pediatrica.

Negli ultimi mesi del 2009 grazie ad uno specifico stanziamento deciso dal Consiglio di amministrazione è stato avviato anche il Progetto “Giovani ricercatori” che si sta sviluppando a pieno ritmo nel 2010. Il Progetto che ha come obiettivo la promozione della ricerca, è stato realizzato attraverso la selezione, d’intesa con il Comitato Scientifico Internazionale, 13 giovani promettenti ricercatori. Tre di essi hanno già svolto lo stage presso il centro di ricerca internazionale dove hanno proposto di condurre il proprio specifico progetto di ricerca.

Evidente sono le ricadute che questo Progetto è destinato ad avere al Meyer: oltre a consentire ai giovani medici di affinare i loro studi, possono portare e quindi trasmettere all’interno dell’Ospedale l’esperienza medica, assistenziale, organizzativa appresa nei più prestigiosi Centri Pediatrici internazionali. Sempre nel 2009 è stato registrato un incremento degli investimenti nell’accoglienza e qualità del soggiorno che hanno raggiunto l’importo di 805.000 euro . Peculiarità del Meyer è proprio la capacità di coniugare l’alta specialità in campo sanitario con una elevata qualità dell’accoglienza, che si traduce nel dare risposta concreta alle esigenze del bambino e della sua famiglia.

Da qui è emersa la necessità di rendere più agevole possibile il soggiorno a Firenze, garantendo al nucleo famigliare di rimanere unito. Tra i primi obiettivi raggiunti, a fine 2009, va citata la convenzione con la Caritas per la struttura Casa Cardinal Benelli in Via Cosimo del Vecchio, a meno di 500 metri dall’ Ospedale. E’ una struttura protetta nella quale sono state infatti messe a disposizione dei familiari dei bimbi ricoverati per brevi periodi 8 stanze con l’uso di cucina, per un totale di 1200 giorni di posti letto occupati, da settembre a dicembre.

Ad accogliere i genitori c’è personale specializzato nell’accoglienza che aiuta e indirizza i genitori. Per dare uno sguardo dentro al Policlinico Pediatrico, la Fondazione Meyer ha sostenuto tutti quei progetti ormai consolidati, che consentono di ridurre il trauma dell’ospedalizzazione, come la Ludoteca, ampio spazio con educatori, aperto tutti i giorni dalle ore 8 alle 18,30 e le oltre 2 mila ore di musica in corsia, le 800 ore di attività assistita con gli animali e i 20 interventi al mese per 11 mesi dei clown.

. I progetti della Fondazione Meyer per il 2010 Nonostante la crisi economica e i tagli disposti dal Governo alla Sanità pubblica, continua e si intensifica l’impegno della Fondazione Meyer a sostegno dell’Ospedale e delle sue attività. Il che si traduce nella dotazione delle attrezzature all’avanguardia tecnologica necessarie alle diverse specialità e al consolidamento dei Progetti di ricerca scientifica partito a fine 2009. Oltre alla prosecuzione e al sostegno dei 13 progetti di giovani ricercatori, che avranno la possibilità di formarsi nei migliori centri internazionali per poi riportare la loro esperienza e competenza al Meyer, grazie a una convenzione con l’Università di Pisa è stata finanziata una ricerca triennale sulle Retinopatie nel bambino prematuro (“Applicazione del beta bloccante nel trattamento della retinopatia nel prematuro”), una delle complicanze più gravi, frequenti ed invalidanti del neonato pre-termine, che causa in Italia fino a 500 nuovi casi all’anno di cecità.

Inoltre, sempre nell’ottica di una migliore approccio metodologico nella ricerca, sono stati attivati percorsi formativi, grazie alla collaborazione con il Centro Studi Gimbe, per 24 operatori sanitari. Altro capitolo significativo è lo sviluppo di nuovi interventi di accoglienza a favore delle famiglie con bambini in cura al Meyer. Così accanto a Casa Benelli, sono state messe a disposizione altre strutture mediante la sottoscrizione di accordi convenzionali triennali con alcune associazioni.

Da citare in particolare l’accordo con l’AIL Associazione Italiana Leucemie ) che ha permesso di ottenere 5 stanze all’interno della nuova struttura realizzata in Piazza di Careggi a poche decine di metri dall’Ospedale Pediatrico; Inoltre grazie all’accordo con la Fondazione Tommasino Bacciotti sono stati resi disponibili 5 appartamenti (anch’essi vicini da raggiungere situati Via delle Gore ).

Si tratta rispettivamente di 2 bilocali e 3 monolocali destinati ai nuclei familiari che devono necessariamente trattenersi a lungo a Firenze (quindi anche per i piccoli pazienti in dimissione protetta). Per quanto concerne l’accoglienza interna la Fondazione Meyer ha previsto una maggiore presenza dei clown in corsia, grazie al Progetto finanziato anche dal Dipartimento delle Pari Opportunità del Governo Italiano. Un contributo della Regione Toscana permetterà invece di sviluppare appieno il progetto di Meyer Teatro: una rassegna di spettacoli presso l’ospedale, per aumentare i momenti di svago dei piccoli degenti.

Infine, con il 2010, inizia il percorso di apertura domenicale della ludoteca che porterà, nel 2011, alla sua apertura 7 giorni su 7. «Una realtà dolorosa, che però fa parte della vita, ed è importante che ci si pensi. Anche questa è una tappa del percorso, ed è giusto che sia inserita in un contesto in cui anche gli ultimi istanti siano vissuti con dignità». Con queste parole l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia ha inaugurato oggi pomeriggio l’hospice del Meyer, che gli operatori preferiscono chiamare ‘Struttura residenziale di leniterapia’.

Due stanze, un piccolo appartamento affacciato sul parco, pieno di colori e inondato di luce, per ospitare i bambini alla fine della vita e le loro famiglie. «Vorremmo non doverlo mai usare – ha aggiunto l’assessore – ma è fondamentale che gli ultimi attimi di vita dei bambini siano, appunto, di vita e non di malattia». L’inaugurazione dell’hospice è stata la conclusione di una giornata organizzata per celebrare i primi dieci anni della Fondazione Meyer. La mattina, assieme al direttore generale del Meyer Tommaso Langiano, l’assessore Scaramuccia e il rettore dell’Università di Firenze Alberto Tesi hanno premiato i dipendenti “anziani” del Meyer, con oltre 30 anni di servizio.

«Grazie per tutto il lavoro che fate ogni giorno per i nostri bambini», ha detto l’assessore Scaramuccia. «E’ grazie a voi, alla vostra professionalità e dedizione, che il Meyer è un ospedale di livello europeo, punto di riferimento in Italia e all’estero. E’ bello essere qui, in una realtà che funziona bene, in un ospedale che ha una storia di oltre 100 anni, che è stato costruito seguendo le indicazioni dei bambini, a misura di bambino, intorno al bambino. Un ospedale che è nel cuore di tutti i cittadini ed è entrato ora anche nel mio cuore.

Un ospedale di cui essere orgogliosi: in un momento in cui altri ospedali pediatrici sono in difficoltà, qui abbiamo un ospedale che cresce, si rinnova, investe, non solo in tecnologia ma nella salute del bambino. Qui riusciamo a dare le migliori cure per i nostri bambini». L’impegno della Fondazione, ha spiegato il direttore del Meyer Tommaso Langiano, è rivolto verso tre settori: l’accoglienza di bambini e genitori, il supporto allo sviluppo della ricerca, il sostegno a progetti innovativi e assistenziali.

«Il Meyer è una realtà che funziona bene – ha commentato l’assessore Scaramuccia – anche perché ha una Fondazione che lo sostiene, che consente di fare ricerca e di accogliere al meglio bambini e genitori. Si è instaurato un circolo virtuoso: quando siamo curati bene, ci fa piacere contribuire alla crescita dell’ospedale, e i fondi investiti fanno sì che i bambini siano curati e assistiti sempre meglio». Nel pomeriggio l’assessore, accompagnato dal direttore Langiano e dalla direzione dell’ospedale, da rappresentanti della Fondazione e da alcuni medici del Meyer, ha visitato l’ospedale pediatrico: la hall serra, la ludoteca, le degenze, la rianimazione-Tin, la subintensiva, il pronto soccorso-Dea.

A conclusione della visita, l’inaugurazione dell’hospice.

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