Le robbiane del Bargello: un secolo di capolavori in un libro

Illustrata la più ampia collezione al mondo di Terracotta invetriata​

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 aprile 2012 13:18
Le robbiane del Bargello: un secolo di capolavori in un libro

Firenze, 6 aprile 2012– Le terracotte invetriate, specialità della famiglia dei Della Robbia, sono un simbolo riconosciuto dell’espressione artistica fiorentina del Quattro e Cinquecento. La più imponente collezione al mondo di “robbiane”, quella custodita al Museo Nazionale del Bargello a Firenze, è finalmente racchiusa in un pregiato volume intitolato La raccolta delle robbiane (pp. 288, euro 45,00). Il libro è curato da Beatrice Paolozzi Strozzi e Ilaria Ciseri, rispettivamente direttore e vicedirettore del Museo, con una introduzione storica di Giancarlo Gentilini, e comprende circa cento schede storico-critiche, corredate da apparati documentari e da splendide immagini a colori. La tecnica della terracotta invetriata fu messa a punto intorno al 1440 da Luca della Robbia, capostipite di una stirpe di artisti che per generazioni ebbe il monopolio della manifattura, assicurandosi committenze tra le più prestigiose non solo a Firenze, ma anche in numerose città italiane ed europee.

La raccolta del Bargello comprende terracotte realizzate nel corso di un secolo a partire dalla metà del Quattrocento e affianca ai capolavori di Luca e Andrea della Robbia alcune realizzazioni meno conosciute come le piccole opere di devozione (anconette, altaroli), replicate in più esemplari con minime varianti. Il volume restituisce così un’ampia panoramica della produzione rinascimentale che copre un’ampia casistica, dalla destinazione pubblica a quella privata, dal soggetto sacro a quello profano, dalla provenienza antica all’ingresso tramite il collezionismo anche recente.

Un’opera che, come testimonia il soprintendente al Polo Museale Fiorentino Cristina Acidini nella sua introduzione, “unisce al rigore scientifico e alla ricchezza delle informazioni – che spaziano dalle officine artistiche del Rinascimento ai collezionisti otto e novecenteschi – la seduzione della bellezza grazie alle tante eccellenti immagini, mai come qui documento e godimento al medesimo tempo”. Gherardo Del Lungo

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