L'alluvione fuori dai circuiti ufficiali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 novembre 2006 14:28
L'alluvione fuori dai circuiti ufficiali

Firenze, 8 novembre 2006- Stasera all’Archivio di Stato di Firenze, il Comitato dei Cento presenta alla stampa il restauro dei “Codici del Priorista Mariani”, che ha sponsorizzato in occasione del 40° Anniversario dell’alluvione di Firenze.
Si tratta di alcuni preziosi volumi miniati del “Priorista Fiorentino” di Lorenzo M. Mariani, risalenti agli inizi del XVIII, in cui sono riportati gli stemmi e la genealogia completa di alcune delle più importanti famiglie nobili fiorentine.

Questi volumi rappresentano un immenso tesoro e un memoria storica del territorio fiorentino di quell’epoca. Infatti due volumi “Piante dei Capitani di Parte Guelfa – Popoli e Strade” della fine del XVI secolo propongono immagini del distretto fiorentino con le strade, i corsi d’acqua, i palazzi dell’epoca costituendo il più antico atlante topografico stradale d’Europa.
Questo non è il primo intervento di conservazione dei beni artistici che il Comitato dei Cento sponsorizza.

Infatti, già nel 2003 grazie all’intervento ed al sostegno del Comitato è stato restaurato una bellissima terracotta “Ritratto di Fanciulla” di Andrea della Robbia al Museo del Bargello, e nel 2004 sono stati restaurati alcuni preziosi oggetti esposti al Museo Stibbert; mentre l’anno scorso l’impegno del Comitato è stato rivolto verso una scultura della Galleria d’Arte Moderna.
Quest’anno Banca Aletti, la Private ed Investment Bank del Gruppo Banco Popolare di Verona e Novara ha voluto, a sua volta, provvedere ad un ulteriore restauro nell’ambito di opere conservate presso l’Archivio ed insieme al Comitato dei Cento presenterà, nella stessa serata, il proprio restauro.
I partecipanti avranno anche modo di visitare una mostra sull’alluvione, curata dal Comitato dei Cento e dall’Archivio di Stato, e potranno ascoltare particolari ricordi e testimonianze “d’epoca” di Antonina Bargellini e Carla Guiducci Bonanni.
Alle ore 21.00 agli ospiti verrà servita la cena all’interno dell’Archivio stesso.
La realizzazione di questo evento è stata possibile grazie alla collaborazione e alla disponibilità della Direttrice dell’Archivio, e socia attiva del Comitato dei Cento, Rosalia Manno Tolu.

Quaranta anni dopo l' alluvione che devastò Firenze, Vincenzo e Riccardo Simoni, all' epoca studenti dell' Università degli Studi di Firenze, ci raccontano la loro esperienza attraverso un percorso storico arricchito da documenti e riprese inedite dell' epoca.
Il 10 novembre alle ore 21.00 presso il Centro Socio-Culturale D.E.A.

(Borgo Pinti 42/r) Vincenzo e Riccardo Simoni, insieme a Gianni Pettina, Sandra Teroni, Loris Masi, Piero Spagna, Salvatore Tassinari, ricostruiranno quel periodo analizzandolo da un altro punto di vista: come l'inizio di un percorso di autorganizzazione che caratterizzò i movimenti studenteschi, operai e di quartiere che si formarono nel decennio successivo. L' iniziativa sarà accompagnata da una mostra di documentazione che rimarrà in esposizione fino al 18 novembre.
Posti limitati, necessaria la prenotazione 055-2342238

Gli angeli del fango, quarant’anni dopo
Non si è mai spenta nei fiorentini la memoria per tutti coloro che hanno lasciato gli studi, la loro attività lavorativa, per correre in aiuto delle opere d’arte di Firenze, degli uomini e delle donne di questa città, martoriata dalla furia dell’Arno.

Un ricordo che sarà sancito ufficialmente, con una medaglia commemorativa realizzata dal maestro orafo Paolo Penko. La medaglia della solidarietà sarà consegnata nel corso di una cerimonia commemorativa ufficiale, che chiude le celebrazioni dell’alluvione a quanti si prodigarono in quei giorni. E per celebrare l’impegno degli angeli del fango, di tutte le istituzioni che si impegnarono per la rinascita di Firenze, niente di meglio di un oggetto prezioso, frutto delle competenze di altissima qualità del maestro orafo, cresciuto all’ombra della tradizione artistica cittadina che trova spunti fin dal rinascimento.


La cerimonia di consegna, organizzata dai Rotary club fiorentini, si terrà l’11 novembre alle 17 nel Salone de’ Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze. L’evento, servirà a ricordare anche la figura di Piero Bargellini, il sindaco dell’alluvione, attraverso la presentazione della ristampa in copia anastatica del volume di Bargellini, «Ama Firenze». Un momento dove la memoria, riporterà nel presente quando l’acqua invase la città. Un’acqua limacciosa, letale, che ha violato le opere d’arte, mettendo in ginocchio Firenze.

L’alluvione, era il 4 novembre del 1966, ha consegnato alla storia immagini sbiadite in bianco e nero, ma per chi lo ha vissuto sulla propria pelle, restano indelebili le tracce dei disagi, della sofferenza, dell’onda di fango che ha invaso le strade di Fiorenza. Penko ha preso spunto dall’onda di fango, a testimoniare tutta la drammaticità dell’evento, ma da quell’onda, raffigurata mentre ‘assale’ Palazzo Vecchio, esce una colomba che tiene nel becco l’iris fiorentino, a testimoniare l’impegno profondo di tutti coloro che corsero in città per riportarla a nuova vita.


«Una simbiosi di onde minacciose – ha detto il maestro orafo – a forma di Giglio si trasformano in ali e coda di una colomba recante nel becco un Iris, simbolo di speranza, ricordando che l’aspirazione alla pace fra i popoli, da sempre perseguita da Firenze, nasce dallo spirito di solidarietà fra tutti gli esseri umani». La medaglia, esempio della migliore arte orafa fiorentina, prende le mosse da un gioiello commemorativo, che il maestro Paolo Penko ha creato per il quarantennale dell’alluvione con oro nelle varie sfumature e diamanti, per esprimere attraverso un oggetto di grande pregio i valori della solidarietà e della pace.


Sempre durante la stessa manifestazione il Sindaco di Firenze donerà ai Membri della Giunta Comunale del Novembre del 1966 il gioiello celebrativo “Florentia Florens” realizzato dal Maestro Paolo Penko. Il gioiello a cui si ispira la medaglia è realizzato in argento, cesellato ed inciso a bulino secondo le antiche tecniche dell’arte orafa fiorentina ed impreziosito da un rubino.

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