Chi ha pagato le spese di Matteo Renzi? Non si placa la polemica

Campagna elettorale del Sindaco, De Zordo: "Che problema hanno i finanziatori di Renzi a dichiararsi?". Renzi in un intervento in Consiglio comunale durato un'ora ha detto di non aver ricevuto soldi da partiti politici, ma non ha fatto il nome dei privati

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 marzo 2012 13:41
Chi ha pagato le spese di Matteo Renzi? Non si placa la polemica

"C'è un'etica pubblica che va oltre i profili penali e che impone trasparenza quando si tratta della provenienza delle risorse impiegate in una dispendiosissima campagna come quella per le amministrative fiorentine del 2009, nel corso della quale il sindaco dichiara - ma molti dubitano che sia per difetto- di aver speso poco più di 200.000 euro" questo l'intervento della capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo. "È vero che in passato non si è quasi mai realizzato questo obiettivo di trasparenza, ma proprio per questo chi si presenta come il rottamatore della vecchia politica avrebbe una buona occasione per innovare una modalità da superare.

E invece nel suo caso il mistero si infittisce per i passaggi di società editoriali di comunicazione come la Web&Press e l'associazione Noi Link, mentre sui finanziatori niente si sa, né si può sapere, perché Renzi ammette ora di non aver chiesto a nessuno la liberatoria per l'uso dei dati. Perché non lo ha fatto? Pensava di non mostrare mai la provenienza delle donazioni per le sue campagne elettorali? E poi, che problema hanno i sostenitori di Renzi a dichiarare le loro elargizioni, che per la legge sono del tutto legittime, se non ci sono risvolti poco chiari dietro?" "Proprio la mancata risposta a queste domande addensa la nebbia su procedure e rapporti che nulla hanno a che fare con la consistenza del conto corrente del Sindaco, da lui squadernato con gesto ad effetto in Consiglio, eludendo completamente il punto che rimane aperto: chi ha finanziato le sue campagne elettorali e per quali cifre? Sarebbe quanto mai opportuno che, oltre una necessaria operazione trasparenza, questa fosse l'occasione per un ripensamento di meccanismi che, lungi dall'essere "nuovi", aggravano i vizi della "vecchia" politica: la spettacolarizzazione, la creazione dell'evento, la strabordante presenza sui media.

A questi mezzi, che comportano necessariamente un dispendio di risorse ingentissimo, vogliamo uno stile più sobrio e centrato più sulla sostanza che sullo strillo comunicativo. In campagna elettorale come nella amministrazione quotidiana. Se mettiamo insieme primarie e elezioni, e moltiplichiamo per un certo numero di candidati, otteniamo un risultato sconcertante, sia per l'ammontare della spesa (certo non aggravata dalla lista di cittadinanza perUnaltracittà che ha dettagliato in entrata e in uscita attraverso un conto su Banca Etica i 17.142,20 euro complessivi), in riferimento alla drammatica fase di crisi economica che attraversiamo, sia per la ovvia constatazione che maggiori sono gli interessi, maggiore è il pericolo di inquinamento.

Paradossalmente il comune di Firenze si candida a essere capitale degli "open data" proprio per volere di un Sindaco che è il primo a non adeguarsi al meritorio concetto che sta propagandando" ''Io non ho ricevuto un contributo elettorale da partiti, nè vivi né morti nè dal Pd'', ha detto Matteo Renzi, asserendo anche che il suo comitato elettorale ha ricevuto ''117 contributi da persone fisiche e giuridiche per 137.950 euro. Questa cifra non basta a coprire il disavanzo della campagna elettorale e allora si è fatta una associazione che ha nel suo statuto il pagamento di un mutuo per la cifra mancante''.

Contributi provenienti tutti da privati dunque ''si va da 10 euro a 10 mila euro per la campagna elettorale''. ''Lusi non ha pagato le mie campagne elettorali'', conclude il sindaco che ancora una volta ha ribadito la sua contrarietà al finanziamento pubblico.

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