Nuove tasse in arrivo per il comparto agricolo, rendite aumentate del 60%

Gli imprenditori agricoli del senese preoccupati per le novità fiscali che il Governo ha riservato a tutti i cittadini e in particolare al loro mondo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 dicembre 2011 13:59
Nuove tasse in arrivo per il comparto agricolo, rendite aumentate del 60%

L’Unione Provinciale Agricoltori chiede ai Comuni di applicare la nuova Imu e Imposta di soggiorno tenendo presente le problematiche del settore Forte preoccupazione tra gli imprenditori agricoli del senese per le novità fiscali che il nuovo Governo ha riservato a tutti i cittadini e in particolare al mondo agricolo. A sostenerlo in prima persona è lo stesso Alessandro Cinughi de Pazzi, presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena (associata a Confagricoltura) che rileva nella recente manovra finanziaria, pesanti interventi che non vanno ad aiutare un comparto in seria crisi.

Fa riferimento, in particolare, alla nuova Imu (Imposta municipale unica) che non solo prevede la revisione all’insù di tutte le rendite catastali, ma andrà a tassare anche tutti gli immobili strumentali delle imprese agricole. Come, cantine, magazzini, capannoni, rimesse per gli attrezzi, strutture agrituristiche e abitazioni dei dipendenti agricoli. Tutte strutture, molto spesso, anche particolarmente estese, per cui la loro eventuale tassazione produrrà cifre che per le imprese agricole, soprattutto in questo particolare momento di crisi, non si possono permettere di pagare.

Le rendite catastali, addirittura, avranno aumenti intorno al 60%. Si tratta, poi, di immobili su cui già si pagava sulle rendite domenicali. Non solo. Entro il 30 settembre gli agricoltori erano stati costretti ad accatastare tutto per la legge sugli ex rurali. “Un modo scorretto – rileva il Presidente dell’Unione - per censire indirettamente gli immobili strumentali”. “Non ci possiamo certo sottrarre dal pagare queste nuove tasse – spiega Alessandro Cinughi de Pazzi – ma visto che i Comuni saranno inondati di nuovi introiti, grazie ad Imu ed anche alla Imposta di soggiorno, chiediamo alle istituzioni di autoregolamentarsi senza infierire troppo sul mondo agricolo”.

In che senso? La legge, ad esempio, ai fini dell’Imu prevede l’applicazione di diverse aliquote che i Comuni possono alzare o abbassare. “La cosa – sottolinea Cinughi de Pazzi – ci preoccupa non poco, perché molti sicuramente le aumenteranno, altri al massimo le lasceranno come sono e probabilmente nessuno le abbasserà. Per cui, oltre a trattamenti diversi da un Comune ad un altro, ci chiediamo se le Amministrazioni locali avendo questi introiti aggiuntivi continueranno, ad esempio, sulla strada di applicare la tassa di soggiorno, che nella grande maggioranza dei casi servirà solo per coprire buchi di bilancio e non come tassa di scopo per fare investimenti nel settore della ricettività e del turismo”.

“Montepulciano – aggiunge il Presidente dell’Unione – fa eccezione perché intende applicarla seriamente come tassa di scopo, come è nello spirito della legge”. Non ultimo l’aspetto occupazionale. “Le aziende agricole – conclude Cinughi de Pazzi – sono state, anche se con grande sacrificio, le uniche che fino ad oggi non hanno licenziato. Adesso, a fronte di questa nuova batosta accompagnata da una grandinata di nuove tasse, riusciranno a mantenere i livelli occupazionali, oltre che la tutela e la salvaguardia del territorio? Ora che più mai è importante fare fronte comune con le amministrazioni pubbliche locali per mettere a rigore anche quello sviluppo economico di cui il Governo tanto parla, ma non riguarda certo il mondo agricolo”.

Gli imprenditori del settore vedono molto lontana la fase dello sviluppo e si sentono particolarmente in difficoltà.

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