Silvano Bozzolini maestro dell'Astrattismo italiano

Si inaugura il 3 novembre alle 16,30 presso la Basilica di S. Alessandro di Fiesole una mostra in occasione del centenario della nascita

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 novembre 2011 15:02
Silvano Bozzolini maestro dell'Astrattismo italiano

Silvano Bozzolini, nato a Fiesole il 3 novembre 1911, è stato uno degli esponenti più significativi dell'Astrattismo italiano, è stato attivo in Italia e in Francia negli anni più creativi del secondo dopoguerra. L'artista di cui si ricorda una partecipazione attiva nel !945 alle attività della fiorentina Galleria La Porta, centro di incontro e di esposizione per gli artisti d'avanguardia, e la significativa partecipazione alle rassegne di pittura italo – francese che si tennero a Firenze negli anni 1947 ,1948, e !949., è stato un importante esponente di quella linea astratta toscana, che ha avuto non soltanto artisti ormai storicizzati quali Vinicio Berti , ma anche altri ottimi artisti quali Silvano Bozzolini, che dovrebbero avere una più significativa attenzione storico-critica.

In tal senso sembra porsi questa mostra, a cura di Stefano De Rosa. Un'antologica che raccoglie circa quaranta opere e si propone di mettere in risalto l'originalità assoluta di Silvano Bozzolini nella cultura artistica del suo tempo. Formatosi nel periodo in cui il gusto novecentista stava entrando in crisi, Bozzolini seppe far proprie le istanze di rinnovamento linguistico dell'arte italiana. Fece parte dei più significativi gruppi artistici votati all'astrazione, presentata non solo come una svolta pittorica, ma come una rigorosa scelta di campo con implicazioni politiche e morali.

La sua pittura seppe trovare accenti di libertà nella musicalità del segno, nel colore, nella composizione mai geometrica, ma ispirata ad accordi compositivi studiati, eppure mai inibiti nello scarto fantastico. Bozzolini fu a lungo attivo a Parigi, dove ebbe modo di esporre con i principali protagonisti della scena artistica. Fu testimone della storia del suo tempo, dalle contrapposizioni ideologiche alle prime avventure dell'uomo nello spazio, dando ad ogni avvenimento un'interpretazione fantasiosa e lirica.

La mostra, che rimarrà aperta fino al 3 dicembre (orario: dal giovedì alla domenica 11–16, su appuntamento dal lunedì al mercoledì; ingresso libero), e il catalogo sono curati dal Prof. Stefano De Rosa in collaborazione con la Galleria Open Art di Prato. di Alessandro Lazzeri

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