Treni cancellati, Ammirati e Mugnai: 'Chiacchiere e i convogli spariscono'

«La Regione chiacchiera, l’assessore ai trasporti Luca Ceccobao si dice sempre intento in liti furibonde con Trenitalia, ma intanto i convogli tra Arezzo e Firenze spariscono. E’ un ben strano sortilegio. E a pagare, al solito, sono i pendolari».

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 settembre 2011 13:49
Treni cancellati, Ammirati e Mugnai: 'Chiacchiere e i convogli spariscono'

«La Regione chiacchiera, l’assessore ai trasporti Luca Ceccobao si dice sempre intento in liti furibonde con Trenitalia, ma intanto i convogli tra Arezzo e Firenze spariscono. E’ un ben strano sortilegio. E a pagare, al solito, sono i pendolari». Lo affermano i Consiglieri regionali Paolo Enrico Ammirati (Vicecapogruppo Vicario del Pdl in Regione) e Stefano Mugnai all’indomani del nuovo taglio di ben 18 convogli sulla linea ferroviaria aretina. In pratica, dal 12 settembre prossimo su quella tratta transiteranno tre treni l’ora al posto dei quattro attuali.

Non poca cosa. «Questi nuovi tagli – attaccano Ammirati e Mugnai – non faranno che gravare ulteriormente sulla pelle dei pendolari che già oggi sono costretti a viaggiare in carrozze stipate, spesso in piedi, spesso tra la sporcizia, spesso al caldo torrido d’estate ed al freddo polare d’inverno. Per non parlare dei ritardi che per molti treni sono ormai la consuetudine, qualcosa che il pendolare ormai prevede nella sua pianificazione quotidiana. Paradossale». Lo stillicidio dei tagli sulla tratta Firenze-Arezzo, ricordano gli esponenti del Pdl, va avanti da anni tra un intercity in meno di qua e una fermata soppressa di là: «La Regione in questo frattempo ha fatto un gran parlare – incalzano Ammirati e Mugnai – ma i fatti ci dicono che di risultati a casa ne sono stati portati pochini, per non dire nessuno.

Lo stesso assessore Ceccobao, che quotidianamente si dice impegnato nelle trattative con Trenitalia e che anche di recente è venuto in Valdarno ad incontrare i pendolari, non si capisce come possa oggi affermare che questa categoria di viaggiatori sia stata salvaguardata. Solo per aver ottenuto la promessa di attivare entro l’anno tre treni a due piani? Un po’ pochino…»

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