La Somministrazione non assistita: la via fiorentina alla semplificazione

Una soluzione introvabile sul sito internet del comune, o del SUAP, per avviare facilmente un'attività in un fondo con destinazione d'uso commerciale (C1). Su Facebook tutte le istruzioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 aprile 2011 14:46
La Somministrazione non assistita: la via fiorentina alla semplificazione

Forse davvero pochi conoscono la somministrazione non assistita. Ma che cosa è esattamente? E come potrebbe questa soluzione aiutare pochi impavidi che intendono aprire un locale a Firenze? Per cominciare bisogna dire che in centro a Firenze fino al 2008 le licenze di somministrazione di alimenti e bevande erano contingentate. Per aprire un bar, ristorante, o simile, bisognava comprare la licenza da un titolare per cifre che potevano aggirasi tra i 100.000 e i 150.000 euro. Con la legge Bersani le licenze commerciali sono state liberalizzate.

Ma se le licenze sono libere, rimane il fatto che a Firenze per aprire un locale che somministra alimenti e bevande è necessario avere la destinazione d'uso. In altre parole è consentito aprire un'attività solo in un fondo commerciale in cui sia già autorizzata la somministrazione di alimenti e bevande. E' stato così per 3 anni, a causa di un accordo tra amministrazione comunale e associazioni di categoria. Come confermato in rete civica, il sito dell'Amministrazione comunale, sarà così almano fino alla fine del 2011. Questo per quanto riguarda le autorizzazioni relative al fondo commerciale.

Restano poi da conseguire le abilitazioni dell'imprenditore (il così detto REC) ed adempiere a tutti gli obblighi fiscali e contributivi (nel caso si impieghino dipendenti). Una trafila lunga e onerosa, che scoraggia molti, tutela di fatto chi è già in attività e non consente un sufficiente ricambio delle gestioni. Che infatti nel centro storico chiudono, lasciando abbandoate molte strade, in cui, al posto dei negozi di un tempo, si vedono solo saracinesche abbassate e buio nelle sarate invernali. Come al solito l'ingegno italico scavalca gli ostacoli.

E qualcuno ha avuto l'idea: la somministrazione non assistita. Si tratta in concreto di esercizi commerciali di vicinato (alimentari, forni, paninoteche, enoteche, etc.) che anziché somministrare, mettono in condizione i clienti di far consumare da soli all'interno del locale. Per distinguersi dalla somministrazione tradizionale il cliente deve servirsi da solo. E' possibile preparare panini, taglieri, in teoria anche piatti caldi per chi ha la cucina. L'importante è non fare servizio al tavolo.

I gestori quindi preparano panini, taglieri di salumi e formaggi, bruschette e crostini, ma tocca ai clienti apparecchiare il tavolo e servirsi i piatti da soli. E da bere? E' possibile vendere il vino e offrire bicchieri di vetro, come veri sommelier, ma deve essere ancora una volta il cliente a stappare la bottiglia e versarsi il contenuto da se. Naturalmente deve essere il cliente a sparecchiare e riportare i bicchieri vuoti al banco. Dopo che i clienti hanno sparecchiato, sarà il gestore a occuparsi dei piatti sporchi con la lavastoviglie. "Il cliente deve fare tutto da se, ma in questo modo abbiamo aperto l'attività -spiega un esercente su Facebook, dove ha creato un'apposito profilo per condividere la sua esperienza con altri colleghi- Abbiamo pensato che potrebbe essere utile a tanti conoscere la nostra esperienza per trovare una soluzione pratica nella giungla amministrativa.

E' nata così l'idea di condividerla su Facebook. E non ci pare proprio una scappatoia: che male c'è a far preparare il panino al cliente?" Per poter offrire la somministrazione non assistita rimane comunque necessario avere i servizi igienici a norma per il personale e per i clienti e tutto il locale deve essere conforme alla norma che regolamenta l'accoglienza delle persone diversamente abili. Ma volete mettere la semplificazione amministrativa ottenuta con una elementare intuizione. Complimenti agli ideatori.

Ma quando brindate... mi raccomando: evitate di servire i calici ai presenti. N. Nov.

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