Ex panificio militare: ripresi i lavori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 marzo 2009 23:59
Ex panificio militare: ripresi i lavori

Firenze, 12 Marzo 2009- Mentre continuano gli abbattimenti di altri platani decennali in via Gordigiani, il 12 marzo 2009, alle ore 9, Camion della Baldassini Tognozzi entrano nell'area Guidobono, ricompaiono 8 cartelli relativi a differenti Dichiarazioni Inizio di Attività, per lavori bloccati nel 2007.
In merito ai lavori gli uffici comunali della Direzione urbanistica precisano che 10 marzo 2009 è stata presentata all'amministrazione comunale una comunicazione di inizio lavori riferita ad una delle 9 DIA presentate nella primavera 2007; tale DIA prevede la realizzazione di un sistema di garage privati interrati posti nel resede della porzione dell'area collocata tra via Da Empoli, via Dei Marignolli e via Mariti.

I tecnici della Direzione urbanistica stanno verificando la conformità del progetto a norme, leggi e regolamenti vigenti, tenendo necessariamente conto di quanto disposto dal Consiglio di Stato con la ben nota ordinanza n. 1557/2008, che ha annullato i provvedimenti di annullamento della DIA che aveva assunto il Comune nel 2007. La Direzione Urbanistica assumerà ovviamente tutti i provvedimenti previsti dalla vigente normativa, laddove fosse accertata la non conformità del progetto alle sopraccitate norme, leggi e regolamenti vigenti.


Occorre ricordare che su questa vicenda è tuttora in corso un procedimento giurisdizionale in sede amministrativa, originato dal provvedimento dell'Amministrazione comunale che, nel 2007, annullò le 9 DIA presentate dalla proprietà sui diversi immobili di cui si compone l'ex-panificio militare, bloccando così il tentativo di modificare gli edifici e la destinazione d'uso. La proprietà impugnò l'atto di sospensione delle 9 DIA presso il TAR della Toscana, chiedendo la sospensione di urgenza dell'efficacia del provvedimento del Comune di Firenze.

Il TAR Toscana non accolse la richiesta di sospensiva, ma nel successivo appello promosso dalla proprietà, il Consiglio di Stato ha invece accolto tale richiesta (marzo 2008) riformando la decisione del TAR Toscana. Le 9 DIA sono state rese perciò pienamente efficaci. Attualmente è anche in corso il giudizio di merito sul ricorso proposto dalla proprietà avverso alla decisione del Comune; il TAR Toscana ha tenuto l'udienza alla fine di febbraio scorso e la sentenza è attesa entro i prossimi due mesi.
"Non possiamo permettere ad una amministrazione uscente, nella migliore delle ipotesi incapace di opporsi agli interessi dei privati e colpevole di mancata tutela del teritorio, di compromettere ulteriormente la qualità della vita della nostra zona, contravvenendo a più riprese alle promesse fatte" annuciano i residenti organizzati che domani, a partire dalle ore 15.30, si raccoglieranno, in via Marignolli, all'ingresso dell'area dell'Ex Panificio Militare.
«Quali sono le intenzioni dell'amministrazione sulla vicenda dell'ex panificio militare?».

A sollecitare spiegazioni, con una interpellanza, Giovanni Donzelli (AN-PdL). L'atto è stato sottoscritto anche dal capogruppo di AN Riccardo Sarra e dai consiglieri Stefano Alessandri, Antonio Gerardo Andriulli e Jacopo Cellai. «Un chiarimento è urgente e doveroso - ha sottolineato l'esponente del centrodestra - visto che oggi, in via dei Marignolli, sono entrati gli operai e hanno iniziato a lavorare nel complesso dell'ex panificio militare».
«Vorrebbero intervenire -interviene Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo- sulla base di semplici Dichiarazioni di Inizio di Attività, per realizzare migliaia e migliaia di metri cubi, in una zona già pesantemente compromessa da troppi interventi sbagliati (ricordiamo solo le sciagurate densificazioni dentro i cortili, il taglio degli alberi in via Bonsignori, le inchieste sul complesso ex Lavazza).

I cittadini hanno detto chiaramente di non condividere gli interventi proposti, anzi imposti dalla proprietà, il Comune ha già una volta bloccato i lavori, ma l'ingordigia della compagine guidata dal signor Riccardo Fusi - presidente di Baldassini-Tognozzi-Pontello - che si comporta da padrona di Firenze e dintorni, non conosce limiti. La città non può sopportare oltre questa arroganza, i cittadini, i loro bisogni, la qualità della vita devono venire prima del bilancio di qualsiasi azienda e dei profitti stellari degli immobiliaristi di turno.

Chiediamo un'immediata reazione ed il blocco dei lavori da parte dell'amministrazione, in particolare del sindaco, visto che non ha ritenuto di affidare ad altri la delega all'urbanistica dopo le dimissioni dell'architetto Gianni Biagi, sotto inchiesta con l'accusa di corruzione. Domenici dia un segno di vita, dopo essersi interessato unicamente delle primarie del proprio partito per settimane, si ricordi che fino a giugno avrebbe anche una città da governare».
«Il sindaco chiarisca la posizione dell'amministrazione sull'ex panificio militare in via Mariti e spieghi al consiglio comunale cosa si può fare su quell'area».

La richiesta è stata avanzata da Marco Stella (FI-PdL) e Stefano Alessandri (AN-PdL). «Stamani i lavori all'interno dell'area sarebbero ripartiti - hanno aggiunto i due consiglieri dell'opposizione - pochi mesi fa il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso delle imprese private che avevano cominciato a costruire soltanto sulla base di alcune dia. Poi è stato avviato un nuovo percorso di concertazione con i residenti, l'amministrazione e i privati proprietari dell'area». «Oggi, invece - hanno sottolineato - ci troviamo nella situazione che i privati, legittimamente, hanno fatto ripartire i lavori.

Occorre fare veloce per gestire il processo insieme ai residenti, nel rispetto del tessuto urbano del quartiere. Ancora una volta il Comune si è rilevato un interlocutore non credibile. Lo sanno bene i cittadini che di "partecipazione" ne sentono solo parlare ma lo sanno bene anche gli imprenditori che a Firenze investono sempre più raramente». «La storia dell'ex panificio militare - secondo Stella e Alessandri - è un esempio di quanto poco si possa contare su questa maggioranza che governa la nostra città.

La caserma Guidobono di via Mariti, più conosciuta come ex panificio militare, ha una superficie complessiva è di 15.886 metri quadri, quella scoperta di 9.822 metri quadri, e quella coperta, su vari piani, di 10.500 metri quadri. Il ministero della difesa la mette in vendita con asta pubblica e il Comune, che può esercitare il diritto di prelazione sull'acquisto, decide di non farlo perché non ha i 5 milioni di euro necessari. Peccato però che poco più tardi deciderà si sborsare una cifra simile per l'abbattimento parziale e ricostruzione del parcheggio interrato della Fortezza.

Il 23 marzo 2002 il Comune firma con il ministero un protocollo di intesa dicendo che per l'amministrazione fiorentina la priorità fra i diversi interventi era per l'ex panificio». «Nella circostanza - ricordano i due esponenti del centrodestra - all'assessore Tea Albini dichiara che si tratta di una struttura importante per le esigenze di un quartiere che soffre della mancanza di centri di aggregazione e di ritrovo per i cittadini e che l'idea è di utilizzarla per realizzare una nuova piazza, una scuola e per insediamenti abitativi.

Il 1° settembre 2003 il vicesindaco Giuseppe Matulli e l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi ribadiscono le priorità dell'amministrazione comunale: "questa area deve svolgere un ruolo centrale nel quartiere e gli investimenti quindi devono avere come elemento prioritario e fondamentale la realizzazione di una piazza, servizi pubblici e abitazioni. E' invece esclusa la destinazione commerciale ad eccezione di piccoli negozi di vicinato a integrazione della dotazione della zona". Il 27 luglio 2004 viene avviata la fase progettuale e l'assessore Biagi dichiara: "il piano strutturale prevede la realizzazione di residenze, spazi e attrezzature pubbliche, locali destinati a piccolo commercio, aree verdi, parcheggi pubblici e privati.

Il progetto è il primo intervento che segue le indicazioni contenute dal piano strutturale recentemente adottato dal consiglio comunale. E' quindi il primo in cui si applica la norma che prevede che il 20% della superficie utile lorda destinata a residenze sia destinato all'affitto o comunque a edilizia convenzionata". Insieme a Biagi interviene anche l'assessore alla partecipazione Cristina Bevilacqua ribadendo che è stato "avviato il percorso di partecipazione in cui saranno coinvolti le istituzioni, in primo luogo il consiglio comunale e il consiglio di Quartiere, i cittadini e i soggetti che rappresentano le varie istanze sociali.

Sarà un'esperienza utile per definire un modello di progettazione partecipato agli interventi che interessano la città». «Dal 2002 al 2004 ovvero nella fase progettuale e di presentazione - hanno rilevato Stella e Alessandriu - sono intervenuti sul tema tre assessori e tutti hanno ribadito le linee del progetto, il fatto che fosse "partecipato" e che le "osservazioni costruttive, richieste potranno essere un importante contributo alla definizione di un progetto di recupero". Il progetto viene fatto e per mesi il progetto è, appunto, quello.

L'assessore all'urbanistica gira l'Italia per convegni internazionali presentando il progetto come innovativo ma nessuno dall'amministrazione dice qualcosa. Il 12 aprile 2005, durante una seduta del consiglio di quartiere 5 sul tema l'assessore Biagi dichiara che il progetto non esiste più. Dal 2005 a oggi il Comune non ha dato risposte né ai cittadini che hanno presentato le osservazioni né agli imprenditori che avevano acquistato l'area. Si scopre solo qualche settimana fa che il nuovo proprietario dell'area ha presentato otto "dichiarazioni di inizio attività" che stravolgono totalmente il progetto conosciuto dai cittadini che il l'amministrazione ha però bloccato.

A questo punto il sindaco spieghi a Firenze e ai cittadini cosa è possibile fare su quell'area».

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza